Le scene di sesso gay entrate nella storia del cinema

Riassumiamo un interessante articolo di Christie Keith apparso sul sito AfterElton.com, che elenca i titoli dei film gay più sessualmente “rivoluzionari”

Un interessante articolo pubblicato sul sito Afterelton.com (probabilmente il miglior sito di cinema gay) elenca i titoli dei film distribuiti negli USA (mainstream) che hanno segnato la storia del cinema con significative scene di sesso e amore gay fino ad allora mai viste. Si comincia con “Le origini”, cioè i primi coraggiosi film che presentano personaggi o situazioni gay, permessi dopo la fine della censura del codice Hayes (1967 – praticamente da dopo la rivolta di Stonewall).

Segue poi l'”Età dell’oro”, cioè quel periodo che va dai primi anni ’80 fino all’esplosione dell’Aids. Nei primi anni ’90 solo due film della grande distribuzione ebbero tematiche gay, “Che mi dici di Willy?” (1990) e l’assolutamente casto “Philadelphia” (1993). L’emergenza aids aveva cambiato sia lo stile di vita gay che il clima politico generale verso l’omosessualità. In quegli anni i film a tematica circolarono solo all’interno dei festval LGBT.

Infine abbiamo la nascita del “cinema queer”, dagli anni ’90 ad oggi, con opere che indagano dall’interno il mondo omosessuale e le sue problematiche, creando un cinema gay globale, che comprende tutti i generi, che si rivolge a tutto il pubblico, con valori tipici della realtà gay finora così poco rappresentati al cinema.

Riassumiamo, con molta libertà, l’articolo che potete leggere in inglese, con video e illustrazioni, sul sito Afterelton.com

I PRECURSORI

Da ricordare l’importanza di “Un uomo da marciapiede” di John Schlesinger (1967), il primo film vietato ai minori (X-rated) a ricevere una candidatura agli Oscar, e “Festa per il compleannoo del caro amico Harold” di Mart Crowley (1970), terribile e deprimente affresco di un gruppo di uomini gay, pieno di ironia ma senza nessun bacio o scena di sesso, che ricevette, forse anche per questo, lusinghiere critiche. Le cose iniziano a cambiare con “Domenica, maledetta domenica” di John Schlesinger dove abbiamo un appassionato bacio tra due uomini, uno dei quali è però bisessuale.

“Song of the Loon” (1970). Film che ebbe una limitata distribuzione. Storia d’amore gay ambientata nel west ma che, rispetto a Brokeback Mountain, è molto addomesticata, anche se fu considerato molto esplicito dagli spettatori dell’epoca. Importante per la descrizione positiva di un rapporto d’amore tra due uomini, inserita in un discorso più ampio, collegato alla filosofia del libero amore (promossa dai movimenti del ’68).

Sesso esplicito: 3
Amore come sentimento: 3
Rilevanza complessiva: 8


“A Very Natural Thing” di Christopher Larkin (1974). Anche questo un film con una distribuzione limitata che affronta il tema della monogamia contro le relazioni aperte nella cultura gay maschile. Contiene un paio di scene di sesso molto leggere ma è importante per la tematica collegata al periodo storico.

Sesso esplicito: 3
Amore come sentimento: 6
Rilevanza complessiva: 8


“I bagni del sabato notte” di David Buckley (1975). Interessante film su un giovane uomo che va alavorare nei “Continental Baths” di New York City negli anni ’70. Considerato molto esplicito all’epoca, particolarmente per la scena finale che mostra il giovane a letto con il suo amante. Questa scena è andata persa, probabilmente per il furto di pellicola di un proiezionista. Water Bearer sta lavorando per recuperarla ed inserirla in un dvd del film di prossima pubblicazione. Il film è la prima seria testimonianza sui bagni gay in quegli anni.

Sesso esplicito: 3
Amore come sentimento: 3
Rilevanza complessiva: 8


“Rocky Horror Picture Show” di Jim Sharman (1975). Il film contiene la prima scena di rapporto sessuale tra uomini (anche se alquanto oscurata) vista nel cinema della grande distribuzione USA. Anche se inizialmente non ebbe un grande successo nelle sale, il film è diventato il più popolare cult di tutti i tempi.

Sesso esplicito: 2
Amore come sentimento: 2
Rilevanza complessiva: 8


“Ai cessi in tassì” di Frank Ripploh (1980). Anticipatore di due anni del molto meno sexy film britannico “Nighthawks”, è quasi un documentario sulla vita del suo regista tedesco. Per questo film non è abbastanza dire che il sesso è il suo tema principale. Il film è l’odissea sessuale di un insegnante nella Berlino occidentale pre-aids. Il film si apre con il protagonista sistemato nei bagli pubblici intento a cercare il buco (nella parete) più promettente, e continua con l’approccio intimo al nuovo amante. Il personaggio è così condizionato dal sesso che non resiste nemmeno in ospedale, dove nascosto il camice sotto i jeans, si fa portare da un taxi in una zona di battuage.

Sesso esplicito: 9
Amore come sentimento: 3
Rilevanza complessiva: 8


“Making Love” di Arthur Hiller (1982). Il primo film di una “major” (grande produzione) hollywoodiana tutto dedicato ad una storia d’amore gay. I due amanti vengono mostrati entrambi nudi e a letto insieme. Il film nelle sale fu accolto con boos, fischi e risate, tanto che si racconta che il regista uscì indispettito da una proiezione. I due attori protagonisti, Michael Onktean e Harry Hamlin, hanno dichiarato in seguito che il film, andato malissimo al botteghino, rovinò le loro carriere. Il film, indipentemente dalle qualità artistiche, mostrava situazioni rivoluzionarie per l’epoca e occorrerrà attendere diversi anni prima che si ripresentino sullo schermo.

Sesso esplicito: 2
Amore come sentimento: 6
Rilevanza complessiva: 10


“Querelle” di Rainer Werner Fassbinder (1982). Il film esce lo stesso anno di “Making Love” e dimostra quanto erano allora lontane le cinematografie degli USA e dell’Europa. Il film derivato dal romanzo di Jean Genet ci presenta Brad Davis nel ruolo di un marinaio francese trascinato in un ambiente di omosessualità e crimine. Il film è molto elaborato artisticamente, quasi irreale nella sua rappresentazione ed assolutamente non adatto a tutti. Contiene piccanti scene di sesso, ed è, insieme a molto altro, un tributo alla potenza della bellezza e dell’erotismo maschile.

Sesso esplicito: 8
Amore come sentimento: 1
Rilevanza complessiva: 7

L’ETA’ DELL’ORO

“Ernesto” di Salvatore Samperi (1979): nell’articolo il film viene solo citato perchè, come film straniero (Italia), ebbe poca circolazione negli USA. In Italia ebbe invece un notevole successo, legato soprattutto allo scandalo della vicenda raccontata (la relazione tra un operaio e un ragazzo della classe medio-alta) e in quanto rivelazione dell’omosessualità del poeta Umberto Saba, autore dell’omonimo romazo autobiografico pubblicato postumo.

Nostra valutazione:
Sesso esplicito: 5
Amore come sentimento: 5
Rilevanza complessiva: 10


“Another Country” di Marek Kanievska (1984): non ci sono scene di sesso esplicito (abbiamo solo un tenero abbraccio e un bacio sui capelli) ma è molto intensa la storia d’amore sentimentale tra i due protagonisti, allievi a Cambridge negli anni ’30, la futura spia inglese Guy Burgess (Rupert Everett) e il giovane affascinante biondino James Harcourt (Cary Elwes).

Sesso esplicito: 3
Amore come sentimento: 10
Rilevanza complessiva: 10


“Il bacio della Donna Ragno” di Hector Babenco (1985). William Hurt vinse il primo Oscar assegnato per una interpretazione omosessuale, il recluso Luis Molina che s’innamora del compagno di cella Valentin Arregui, prigioniero politico. Una delle scene centrali del film, anche se viene presto dissolta, mostra un rapporto sessuale tra i due protagonisti. All’epoca tutta la stampa rilevò il coraggio di William Hurt, attore già molto quotato, per avere scelto di interpretare il ruolo di un omosessuale.

Sesso esplicito: 2
Amore come sentimento: 5
Rilevanza complessiva: 9


“My Beautiful Laundrette” di Stephen Frears (1985). Daniel Day-Lewis interpreta un lavoratore punk inglese, Johnny, innamorato dagli anni dell’adolescenza di Omar, gay dichiarato e figlio di un immigrato pakistano, col quale apre una lavanderia a gettoni impiegando soldi rubati. Nel film gli spettatori furono ai tempi sconvolti dal primo bacio tra i due protagonisti (assai in penombra) e in seguito dall’intensa scena che, il giorno dell’inaugurazione della lavanderia, vede i due giovani fare all’amore dentro il negozio. Vediamo Omar che beve champagne dalle labbra di Johnny in una scena altamente erotica e sentimentale nello stesso tempo, creando un’atmosfera romantica che rivive in gran parte del film.

Sesso esplicito: 8
Amore come sentimento: 9
Rilevanza complessiva: 8


“Buddies” di Arthur Bressan Jr. (1985). Questo film che, contro la logica di questa selezione, ebbe solo una distribuzione nei festival LGBT (anche in Italia) viene nominato perchè fu il primo film a parlare di Aids, spiegando con le immagini che, contrariamente a quanto la gente dell’epoca credeva, non si poteva trasmettere l’Aids con il contatto fisico pelle contro pelle. Il regista del film morì di Aids due anni dopo.

Sesso esplicito: 2
Amore come sentimento: 2
Rilevanza complessiva: 10


“Parting Glances” di Bill Sherwood (1986). Anche questo film, che sarà presentato restaurato come evento del prossimo Outfest di Los Angeles, tocca il tema dell’Aids all’interno della comunità gay. Tra i protagonisti abbiamo Steve Buscemi nel suo primo ruolo cinematografico. La storia racconta di Michael, fidanzato con Robert, che sta per andare a lavorare in Africa per un anno. Il suo precedente amante e ora migliore amico, Nick (Buscemi), ha l’Aids. Nel film non ci sono scene di sesso esplicito ma il tema del rapporto amoroso gay è indagato profondamente e rende il film ancora attualissimo (a differenza del suddetto Buddies).

Sesso esplicito: 3
Amore come sentimento: 10
Rilevanza complessiva: 10


“Maurice” di James Ivory (1987). Tratto dal romanzo dello scrittore gay E.M.Forster, è ambientato in un college inglese agli inizi del ‘900. Dopo un intenso e appassionato bacio durante un picnic, Clive (Hugh Grant) convince Maurice (James Wilby) che la loro relazione, per avere un futuro, deve restare platonica. In seguito Maurice viene avvicinato da Alec (Rupert Graves), il nuovo guardiacaccia, che lo raggiunge nel pieno della notte nella sua stanza e col quale ha il suo primo rapporto sessuale. Seguiranno altri due incontri d’amore, nella rimessa delle barche e nell’hotel londinese, prima che insieme partano per un futuro di felicità (forse un po’ ottimistico e anacronistico per l’epoca). Il film, come il romanzo, è rivoluzionario perchè presenta la necessità di un rapporto sessuale come espressione liberatoria e realizzante della persona omosessuale.

Sesso esplicito: 7
Amore come sentimento: 10
Rilevanza complessiva: 7


“La legge del desiderio” di Pedro Almodovar (1987). Primo film del regista ad avere un successo internazionale, con un giovanissimo Antonio Banderas innamorato geloso di un regista. A differenza di “Maurice” i personaggi del film sono pieni di difetti e contraddizioni e sembra per loro impossibile un lieto fine. Il film è comunque una chiara e sempre valida condanna della clandestinità omosessuale e non ha paura di mostrare Banderas in intensi amplessi gay (esattamente all’opposto del suo asessuale ruolo in Philadelphia, di sei anni dopo).

Sesso esplicito: 7
Amore come sentimento: 5
Rilevanza complessiva: 8


“Prick up Your Ears” di Stephen Frears (1987). Racconta la tormentata e drammatica storia d’amore tra il commediografo Joe Orton e Kenneth Halliwell. Il film ci presenta questo rapporto con crudezza quasi insopportabile, sottolineando la promiscuità di Orton e il prezzo che dovette pagare per voler negare la sua sessualità in pubblico. Il film è rilevante anche perchè ci mostra senza reticenza gli incontri sessuali anonimi nei bagni pubblici londinesi, mai visti fino ad allora nei film della grande distribuzione.

Sesso esplicito: 2
Amore come sentimento: 2
Rilevanza complessiva: 7

IL CINEMA QUEER (DOPO L’ETA’ DELL’ORO)

Nei primi anni ’90 solo due film della grande distribuzione ebbero tematiche gay, Che mi dici di Willy? (1990) e Philadelphia (1993). L’emergenza aids aveva cambiato sia lo stile di vita gay che il clima politico generale verso l’omosessualità. In quegli anni i film a tematica circolarono solo all’interno dei festval LGBT.

“Looking for Langston” di Isaac Julien (1988). Il film esplora per la prima volta la realtà gay all’interno della comunità nera americana presentando la storia d’amore tra il poeta Langston Hughes (Ben Ellison) e Beauty (Matthew Baidoo). Il film vinse il premio come miglior cortometraggio al festival di berlino del 1989.

Sesso esplicito: 5
Amore come sentimento: 5
Rilevanza complessiva: 10


“Macho Dancer” di Lino Brocka (1988). Primo film filippino con audaci scene d’amore gay sulle quali intervenne pesantemente la censura locale. Forunatamente il regista riuscì a portare in occidente una copia intgrale del film ora conservata al Museo dell’arte Moderna di New York. Il film racconta la storia di un ragazzo, abbandonato dal suo amante americano, che si trasferisce a Manila dove diventa uno spogliarellista e viene coinvolto in prostituzione, droga e assassinio.

Sesso esplicito: 3
Amore come sentimento: 3
Rilevanza complessiva: 10


“Che mi dici di Willy?” di Norman René (1990). Lovers Willie (Campbell Scott) e Fuzzy (Stephen Caffrey) stanno per iniziare una profonda relazione amorosa ma si trovano imbarazzati nei rapporti sessuali causa la paura e la perdita di compagni per il dilagare dell’Aids. In una scena che li vede affiancati nel letto senza toccarsi, Fuzzy chiede a Willy: “Cosa pensi che accadrà quando moriremo?”. Willy risponde: “Torneremo ancora a fare sesso”. Il film fu rilevante anche per l’interpretazione di Bruce Davison (nominato agli Oscar come attore non protagonista) nel ruolo di un uomo che si prende cura del suo amante che ha l’Aids.

Sesso esplicito: 3
Amore come sentimento: 5
Rilevanza complessiva: 10


“The Living End” di Gregg Araki (1992 – inedito in Italia). Molto lontano dai cauti e delicati approcci al tema Aids/hiv di “Che mi dici di Willy?” o “Philadelphia”, questo film riuscì a scandalizzare tutti, come prometteva il sottotitolo “Un irresponsabile film di Gregg Araki”. Il film, centrato sulla rischiosa relazione tra due uomini gay sieropositivi, è carico di sesso e violenza. Tra le molte scene di sesso del film spicca per intensità erotica quella sotto la doccia quando Luke convince Jon a fare sesso senza preservativo. Il film esprime con sincerità la rabbia e la ribellione che abita nel cuore dei protagonisti.

Sesso esplicito: 8
Amore come sentimento: 3
Rilevanza complessiva: 8


“Il Prete” di Antonia Bird (1994). Intenso film su un prete cattolico, padre Gregg (Linus Roache), combattuto tra la fedeltà al suo voto, l’obbligo del segreto confessionale e la sua relazione con un’altro uomo (Robert Carlyle). Le scene d’amore tra gregg e il suo amante sono esplicite, erotiche e tenere. Il film è rilevante perchè affronta per la prima volta dall’interno l’omosessualità di un prete cattolico confrontandola coi problemi del celibato in generale, della vocazione e dell’etica morale. Il contrasto tra le tenere e autentiche scene d’amore con Graham, la relazione eterosessuale dell’altro prete e gli abusi sessuali sulla sua giovane parrocchiana, rendono chiaro che la morale sessuale è qualcosa che va ben oltre il genere del partner e riguarda invece i temi del dolore e dell’onore.

Sesso esplicito: 9
Amore come sentimento: 5
Rilevanza complessiva: 8


“Amici per gioco, amici per sesso” di Andrew Fleming (1994). Potrebbe essere un normale film su adolescenti collegiali se non fosse che uno dei tre protagonisti è gay. Il triangolo è semplice: la ragazza è innamorata del ragazzo gay che a sua volta è innamorato del ragazzo etero. La novità risiede tutta nel finale che vede i tre protagonisti fare sesso insieme a letto, non nella già vista posizione della donna nel mezzo e dei ragazzi che non si toccano. Qui il ragazzo etero prende consapevolmente la mano del ragazzo gay e la porta fra le sue gambe, rendendo esplicito che anche i due uomini fanno sesso insieme. Le star del film sono Lara Flynn Boyle nel ruolo della ragazza, Josh Charles in quello del gay e il giovane Stephen Baldwin in quello del ragazzo etero. Baldwin diventerà in seguito un conservatore repubblicano e sconfesserà questo suo film.

Sesso esplicito: 6
Amore come sentimento: 6
Rilevanza complessiva: 10


“Beautiful Thing” di Hettie Macdonald (1996). Forse il film più bello prodotto dalla cinematografia inglese sulla tematica gay. La storia è quella, assai semplice, di un amore che nasce tra due adolescenti della classe operaia. Uno, Jamie (Glen Berry), ha una madre anticonvenzionale che lo aiuta, mentre l’altro, Ste (Scott Neal), ha un padre violento e alcolista e un fratello maggiore ingiurioso. La naturalezza e la spontaneità di questa storia d’amore, con il primo bacio e il primo rapporto sessuale tra due adolescenti gay, che riescono ad accettarsi e a superare l’omofobia e le consuetudini del loro ambiente, fanno di questo film il capostipite del nuovo cinema queer internazionale.

Sesso esplicito: 7
Amore come sentimento: 10
Rilevanza complessiva: 8


“Velvet Goldmine” di Todd Haynes (1998). Un impressionante ed inusuale ritratto dell’ambiente rock britannico degli anni ’60, con una sottile allusione ai ritratti di Bowie, Jagger e altre androgine stelle rock del periodo. Vediamo Jonathan Rhys-Myers come Brian Slade (Bowie) e Ewan McGregor nella parte di un simil Iggy Pop chiamato Curt Wild. La moglie di Slade, Mandy Slade (richiama Angela Bowie), interpretata da Toni Collette, trova il marito a letto con Curt (in realtà, leggenda vuole, che Angela trovò David a letto con Mick Jagger). Il film vuole quindi mettere allo scoperto, con intense e drammatiche relazioni omosessuali, le timide allusioni androgine dei personaggi del tempo.

Sesso esplicito: 7
Amore come sentimento: 5
Rilevanza complessiva: 7


“Wet Hot American Summer” (2001). Ambientato nel 1981 questo film è diventato uno dei cult preferiti dal pubblico gay americano, per la sua sfacciata raffigurazione di una coppia gay, l’unica nel film a fare sesso completo. Uno dei giovani maestri più affascinanti del camp ha una storia con un altro insegnante che diventerà suo marito nonostante la costernazione dei colleghi etero che hanno tentato per tutta l’estate di accoppiare uno degli uomini con una giovane maestra. Alla fine anche gli etero, ormai persuasi, faranno il regalo di nozze (un calesse) ai novelli sposi. Il film presenta la relazione gay come equivalente ad una etero, se non migliore (per questo alcuni hanno criticato il troppo buonismo pro gay del film) cosa finora inedita in un film della grande distribuzione.

Sesso esplicito: 8
Amore come sentimento: 5
Rilevanza complessiva: 10


“Latter Days” di C. Jay Cox (2003). Un’amabile commedia (distribuita nelle sale in USA ma da noi vista solo su Sky Show nel ciclo “Funny and Gay”) su un giovane mormone che si innamora di un attore/cameriere di Los Angeles mentre sta facendo il suo lavoro di missionario. Il film rischia un paio di volte il melodramma, ma la relazione tra i due giovani, compresa una bellissima scena di sesso erotico all’hotel dell’aeroporto, è assolutamente dolce e romantica.

Sesso esplicito: 8
Amore come sentimento: 8
Rilevanza complessiva: 7


“HellBent” di Paul Etheredge-Ouzts (2004). In quasi ogni film dell’orrore c’è almeno una coppia che viene fatta a brandelli mentre sta facendo sesso in un luogo isolato. Questo film non fa eccezione. Quello che invece lo caratterizza è il fatto che ogni personaggio maschile del film è gay e tutti fanno sesso senza nessun senso di colpa, trasgressione, rimorso o drammi conseguenti. Il film è frutto dell’ingegno del regista sceneggiatore Paul Etheredge-Ouzts e di Joseph Wolf (Halloween, A Nightmare on Elm Street). E’ ambientato durante il carnevale di Halloween a West Hollywood e ci presenta un gruppo di uomini gay che cercano di passare la festa senza venire assassinati. Non c’è nemmeno la motivazione dell’omofobia dietro quanto sta succedendo, solamente degli appetitosi giovani gay al posto dei soliti giovani etero. Una coppia gay viene uccisa mentre sta facendo sesso in macchina (il bollente rapporto sessuale viene prima completato), e il tragico finale è, come di norma in questi film, solo il contrappasso del godimento sessuale, indipendentemente dall’orientamento. Questa neutralità sessuale rende il film assolutamente queer.

Sesso esplicito: 5
Amore come sentimento: 5
Rilevanza complessiva: 10


“Brother to Brother” di Rodney Evans (2004). Il film ci presenta Perry (Anthony Mackie), un giovane artista buttato fuori casa dopo che i suoi genitori hanno scoperto che è gay, e la sua amicizia con Bruce Nugent (Roger Robinson), uno sfortunato poeta e artista che è stato in gioventù intimo amico di Langston Hughes, Zora Neale Hurston e altre famose figure dell’Harlem Renaissance. In un racconto con flashback in bianco e nero assistiamo alle battaglie del gruppo che circondava Hughes, mescolate alle esperienze di Peryy come uomo gay dentro la comunità nera, come uomo nero nel mondo gay, e come studente ed artista. Un elemento polemico nelle scene di sesso del film è che, con una ambigua eccezione, ogni singolo atto sessuale è tra un uomo nero e uno bianco, nonostante che durante il film si discuta spesso dei problemi razziali.

Sesso esplicito: 5
Amore come sentimento: 5
Rilevanza complessiva: 10


“Brokeback Mountain” di Ang Lee(2005). Difficile trovare qualcosa di nuovo da dire su questo film che ha fatto diventare negli USA la parola “brokeback” sinonimo di “gay”. Non c’era mai stato finora un film gay che guadagnasse tanti record e.. tanti cuori. Basti ricordare che durante la stagione dei premi, fino alla notte degli Oscar, nessun film della storia del cinema aveva vinto così tanti premi come Brokeback Mountain (mancando però quello più atteso, l’Oscar per il miglior film). Chiaramente nessuna opera così grande può evitare un certo numero di polemiche. Brokeback non è un film lieto e, data la scarsità di personaggi gay nel cinema di successo, ha lasciato l’amaro in bocca ad alcuni spettatori gay ansiosi di vedere storie positive. La sua rivoluzionaria forza comunicativa (indimenticabile la scena cruda ed esplicita del primo rapporto sessuale), ha comunque aperto infinite strade queer da percorrere nel futuro cinema “mainstream”.

Sesso esplicito: 7
Amore come sentimento: 8
Rilevanza complessiva: 10


“Another Gay Movie” di Todd Stephens (2006 – film di chiusura del Togay 2007). Magico ibrido tra “American Pie” e tutti i film di John Waters. Dato che lo scopo dei quattro giovani protagonisti è quello di avere un rapporto anale prima della fine dell’estate, appare scontata l’offerta di numerose scene di sesso. Questo non significa che ci troviamo davanti ad un film “hot”, cosa che comunque non guasterebbe, ma non è il caso di questo film, che è invece un film squisitamente divertente e rivoluzionario nel suo genere: la più stupida, lasciva, sexy gay commedia commerciale mai fatta.

Sesso esplicito: 5
Amore come sentimento: 5
Rilevanza complessiva: 9


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