Il Bacio della donna ragno

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Il Bacio della donna ragno

Nella cella di uno stato dittatoriale, un omosessuale insegna il potere della fantasia, un militante politico quello della dignità e della lealtà. Molina (Hurt) omosessuale è prigioniero in un sistema che rifiuta la fantasia, Valentine (Julia) è prigioniero perché tenta di cambiare il sistema (chi crede nelle ideologie è un sognatore!). Film molto godibile soprattutto per i dialoghi e l’interpretazione. Esilarante e tragicomico l’aspro confronto tra un omosessuale che insegna ad un etero quanto siano importanti nella vita la fantasia e l’immaginazione. Noi creiamo noi stessi così come creiamo il mondo che ci circonda. Se rifiutiamo il mondo interiore tutto diventa un inferno. Film magico con attori superlativi. William Hurt premiato a Cannes e con l’Oscar.

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12 commenti

  1. Film molto bello e toccante, con Hurt che interpreta l’omosessuale Molina in modo meraviglioso. È vero che a tratti è un po’ lento, ma l’intensità è tale che non pesa la cosa. Mi ricorda in un certo senso un altro bellissimo film, Una giornata particolare, perché in entrambi sono protagoniste le persone schiacciate dai regimi dittatoriali. In questo l’omosessuale e il dissidente politico, in quello di Scola l’omosessuale e la donna.

  2. Un film indubbiamente lento e poco scorrevole, ma di grande spessore e densita’ narrativa. I due protagonisti sono detentori e al contempo depositari di due verita’ essenziali che albergano nel cuore dell’ uomo, l’una e’ il bisogno dell’immaginazione per migliorare la qualita’ della vita e viene rappresentata da Molina, l’ altra e’ la necessita’ di scontrarsi con il mondo e con le sue brutture per cambiare la medesima e viene rappresentata da Valentine. Due verita’ che non si escludono a vicenda e che forse indicano allo spettatore, seppur sotto un ottica drammatica, il bisogno di sondarle entrambe. Il punto di forza del film a mio parere, risiede proprio nel constatare come William Hurt e Raul Julia giungano entro il tempo della durata del loro incontro a comprendere le ragioni che dettano gli aneliti esistenziali l’uno dell’ altra riuscendo ambedue ad immedesimarsi in essi. Attori bravissimi, dialoghi intensi, ragia efficace; cio’ nonostante, avrei diluito di piu’ i racconti di Molina sulla donna che a tratti divenivano pesanti e avrei conferito maggiore spazio ai flash back concernenti la vita personale dei due protagonisti. Lascia ad ogni modo un senso di tristezza e la sensazione che la ribellione (Valentine) e la diversita’ (Molina) in ogni societa’ non possano mai arrivare a trovare un lieto approdo. Comunque sia da vedere.

  3. thediamondwink

    Un film di amore e tradimenti, in cui il protagonista, col suo compagno di cella, si “impegna” seriamente su entrambi gli argomenti. Solo alla fine si capirà davvero il parto di questo amore, imprigionato tra le sbarre di un penitenziario sudamericano.
    Riguardo W. Hurt: onestamente apprezzo molto di più l’attore che è diventato, non quello visto nel film, anche se ha recitato benissimo e meritatissima è stata la nomination all’Oscar.

  4. Mi è piaciuto molto, un film che ha avuto riconoscimenti meritatissimi… Ho letto anche il libro… devo dire, nel film i personaggi mi sono piaciuti anche di più, per lo stesso motivo per cui mi è piaciuto di più il libro, paradossalmente: sono meno sfaccettati sulla pellicola, in particolare Molina è stato privato dei suoi tratti che a parer mio erano più “negativi” (il masochistico maschilismo principalmente), e se questo me lo rende più simpatico rende anche il tutto meno interessante… tutto sommato ad ogni modo è una film bellissimo di cui consiglio la visione

  5. 11oliver

    Confermo film impegnativo. toccante e intenso.
    Mi è piaciuto molto anche se va visto con la giusta predisposizione.
    William Hurt e davvero straordinario, da il meglio di se stesso.

  6. film un bel po lento… da un lato mi incantava, eppure dall’alto la sua lentezza mi portava a mandare avanti saltando interi pezzi (soprattutto il gay che favoleggia la storia di quella donna e del suo amore.. du palle). la cosa che mi ha più colpito in senso positivo è la gentilezza dei due protagonisti nella cella; specialmente quando molina pulisce valentine (che sta male di..stomaco) e quest’ultimo dice “ma non ti faccio schifo?”

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Varie

Valentín e Molina sono compagni di cella in una prigione di una grande città sudamericana. Molina, vetrinista, è un omosessuale condannato per corruzione di minore, pieno di sogni e ideali repressi: da sempre alla ricerca di un “vero uomo”, è schiacciato dal dolore che il suo arresto ha dato alla madre. Per questo ha accettato di fornire al direttore dei carcere, in cambio di una libertà anticipata, informazioni sulle confidenze di Valentín, un detenuto politico che crede fortemente nella lotta armata. Inizialmente Valentín non si apre al suo compagno di cella, perché i due sono divisi da ideologie ed esperienze di vita notevolmente differenti. Per far trascorrere più velocemente il tempo, Molina gli racconta in modo minuzioso i film a cui è più legato, dominati sempre da donne fatali e da uomini belli.
Poco alla volta Molina riesce a conquistare la fiducia di Valentín, che gli rivela molte cose. Non riferisce però nulla al direttore perché si è innamorato di Valentín. Del resto anche quest’ultimo prova molto affetto per Molina, tanto da fare l’amore con lui. Convinto che solo così riuscirà a carpire qualche informazione, il direttore libera Molina, che promette a Valentín di mettersi in comunicazione con un altro terrorista. Quando però lo incontrerà, la polizia lo ucciderà dopo un inseguimento.

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