The Black Dahlia

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The Black Dahlia

Il film inaugura la Mostra di Venezia 2006. Due poliziotti, ex pugili, Lee Blanchard e Bucky Bleichert sono incaricati di indagare sull’ assassinio dell’ambiziosa Betty Ann Short, detta “The Black Dahlia”. Mentre Blanchard è sempre più preoccupato perché il raccapricciante omicidio minaccia la sua relazione con Kay, il suo partner Bleichert si sente sempre più attratto dalla enigmatica Madeleine Linscott, lesbica bisessuale, figlia di uno degli uomini più importanti della città, che si rivela stranamente legata alla vittima. “… A peggiorare la situazione uno sguardo poco politicamente corretto sull’omosessualità femminile, vista attraverso gli occhi delle cineprese di filmini privati, porno e di quart’ordine; il lesbismo sembra essere una perversione pericolosa e depravata il cui ambiente naturale è l’omicidio, l’avidità, la corruzione del potere e della cupidigia. Tra le scene meno credibili: quella in un ricco ed animato locale per sole donne (lesbiche) come non ce ne sono nemmeno oggi a Los Angeles! Altro buco nell’acqua per De Palma.” (Daniel N. Casagrande)

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3 commenti

  1. zonavenerdi

    Scontati, derivativi, troppo leggeri per essere accettati dai fan del death intransigente, troppo pesanti per godere dell’apprezzamento di coloro che amano le sonorità -core. Se ne sono dette di ogni a carico dei The Black Dahlia Murder, ma intanto la band di Detroit si è ritagliata un suo spazio nella scena e non solo, divenendo un punto di riferimento per tutti coloro che, senza schierarsi pubblicamente dalla loro parte, semplicemente li ascoltano in quanto amano la “Musica potente” (Repubblica.it docet). Ma è forse proprio in virtù di questo loro galleggiare tra una scena e l’altra senza rientrare appieno in nessuna che essi sono riusciti ad espandersi alla chetichella dentro a tutte, guadagnandosi nel frattempo l’apprezzamento di gente come Sven De Caluwe (Aborted) e headlining in tour con band come Vader, Cryptopsy, Despised Icon, Cephalic Carnage e Psycroptic sotto di loro a fare da act di apertura. Che dire allora? Forse è meglio parlare della musica.

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The Black Dahlia si preannuncia all´insegna del doppio, tema particolarmente caro a Brian De Palma. I due protagonisti, poliziotti tutt´altro che irreprensibili, affrontano in modo speculare e opposto non solo l´amore per la stessa donna (con un rapporto casto l´uno, con una grande passione l´altro), ma anche l´ossessione per il macabro omicidio di una ragazza, il cui corpo viene trovato tagliato in due. Sul doppio è giocato anche il ruolo interpretato da Hilary Swank, quello di Madeleine Sprangue (nome che rimanda al più famoso “doppio” del cinema, la Madeleine-Kim Novak di Vertigo), giovane, algida borghese, ma anche ambigua e pericolosa “femme fatale”, che si veste e si acconcia come la Dalia Nera-Elizabeth Short. La stessa Kay Lake (Scarlett Johansson), dolce e sensuale, ha un passato oscuro che tiene nascosto. In The Black Dahlia, come in ogni noir che si rispetti, tutti i personaggi presentano due facce, e la realtà ha sempre un suo lato oscuro.
(cartella stampa)

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