John Waters

John Waters
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  • Data di nascita 22/04/1946
  • Luogo di nascita Baltimora/Maryland/USA

John Waters

2/12/2008

Al momento John Waters è impegnato nella sceneggiatura del seguito di “Hairspray” 2007 che sarà ancora diretto da Adam Shankman e avrà le nuove canzoni scritte da Marc Shaiman e Scott Wittman (lo stesso team dell’edizione 2007). La Warner, dopo gli ottimi incassi dell’edizione 2007 ($202.548.575), vuol eassolutamente un seguito da distribuire nel 2010. La storia seguirà ancora le avventure di Tracy Turnblad (Nikki Blonsky) e dei suoi amici “nella successiva era musicale”, i tardi anni ’60, un periodo molto politicizzato che, secondo gli autori, richiede seri cambiamenti.

Artform ha pubblicato la lista dei 10 film preferiti da John Waters nel 2008, eccola:

1 (a). VICKY CRISTINA BARCELONA (Woody Allen)
1 (b). LOVE SONGS (Christophe Honore)
2. MISTER LONELY (Harmony Korine)
3. SAVAGE GRACE (Tom Kalin)
4. MAN ON WIRE (James Marsh)
5. THE LAST MISTRESS (Catherine Breillat)
6. MY WINNIPEG (Guy Maddin)
7. THE WRESTLER (Darren Aronofsky)
8. TAXI TO THE DARK SIDE (Alex Gibney)
9. MILK (Gus Van Sant)
10. CASSANDRA’S DREAM (Woody Allen)

BIOGRAFIA

Waters è diventato famoso negli anni ’70 per la sua collaborazione con l’attore (e drag queen) Divine. I suoi maestri sono stati Russ Meyer, Herschell Gordon Lewis e la scena underground del cinema newyorkese dei tardi anni ’60. Con le sue opere è diventato un autore molto particolare, con una visione del tutto personale e unica dell’espressione cinematografica. I suoi film costituiscono un genere a parte, che mette insieme elementi della commedia nera, del melodramma, del cinema d’autore e del cinema commerciale.
Ha vissuto gran parte della sua vita a Baltimora o dintorni. Quando era ventenne e abitava in uno di questi sobborghi, Lutherville, una nuova famiglia arrivò ad abitare nelle vicinanze, con un figlio di nome Harris Milstead, che sarebbe presto diventato suo grande amico e che più tardi si sarebbe fatto chiamare Divine.
Nei suoi film, spesso ambientati a Baltimora, Waters racconta di soggetti strani, di persone di cattivo gusto, di cattolicesimo, razzismo, crimine, violenza, valori suburbani, rock and roll, devianze sessuali, donne problematiche.
Il cinema di Waters è spesso assurdo, kitsch, queer, e pieno di dialoghi iperbolici, con personaggi orribilmente amabili e situazioni scandalose, anche se mantiene una struttura narrativa tradizionale.
Waters ama lavorare quasi sempre con lo stesso cast, chiamato originaramente “Dreamlanders”, e alloggiato davanti alla sua casa. Il suo pubblico lo segue con passione di film in film, amando anche le sue buffonerie.
In “Pink Flamingo” Divine (esagerata drag) ruba la carne nascondendola fra le gambe, fa fellatio al figlio maggiore, uccide i suoi rivali e mangia feci di cane per dimostrare che è “la più sozza persona vivente”. Eppure il pubblico segue la storia sino alla fine e la considera una matriarca ottimista, una vittima innocente, un vero eroe.
In Polyester abbiamo ancora Divine nel ruolo di Francine, una moglie provinciale continuamente tromentata dal marito truffatore, dall’intrigante madre, dalla precoce figlia, dal figlio sessualmente confuso e dal disonesto nuovo amante (Tab Hunter). Con l’aiuto della sua ex domestica, Francine usa il suo particolarmente sviluppato olfatto (alle prime proiezioni del film veniva consegnata agli spettatori una carta degli odori da grattare secondo le scene) per fiutare i suoi nemici.
Nei suoi film, tuttavia, Waters raramente include personaggi gay o lesbici, e quando la fa questi sono presentati con poca indulgenza, spesso trasformati in ridicoli stereotipi. Anche le immagini erotiche vengono evitate, sia gay che etero, preferendo situazioni principalmente ridicole.
In ogni caso tutti i suoi film sono pieni di sensibilità e consapevolezza gay, di un senso dell’humor molto “camp” e presentano personaggi emarginati di tutti i tipi.
Per la gioia dei nuovi fans (ma con la delusione di quelli vecchi) i suoi ultimi film sono molto politicamente corretti e meno arrabbiati.
Da sempre gay dichiarato, oggi rimpiange la libertà sessuale degli anni pre-aids e non esulta per l’integrazione che richiedono i movimenti gay contemporanei (matrimonio compreso), avendo nostalgia per quella componente di rischio che rendeva più interessanti i rapporti gay quando erano illegali e perseguiti. (sic!)

John Waters è presente in queste opere:

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