TUTTE LE CANDIDATURE AGLI OSCAR 2019 - GLI OSCAR AI RUOLI LGBT FINO AD OGGI

(pagina a cura di Simone Fabriziani)

Una pioggia di candidature per i film con riferimenti LGBT (evidenziati in grassetto), con 6 titoli che entrano nella classifica dei 10 titoli con più candidature. Abbiamo conteggiato anche “A Star Is Born” considerando che ha per protagonista un’attrice bisex dichiarata. Il cortometraggio “Marguerite” di Marianne Farley e Marie-Hélène Panisset racconta la storia di una donna anziana e la sua infermiera che sviluppano una intensa amicizia capace di portare alla luce il desiderio omosessuale fino ad allora represso.

Se il record di candidature per la 91° edizione degli Academy Awards è detenuto dal messicano Roma di Alfonso Cuaròn, non è da meno il film in costume La favorita di Yorgos Lanthimos. Il triangolo omoerotico ai tempi della corte della Regina Anna nell’Inghilterra del XVIII secolo si porta a casa anch’esso ben dieci candidature, incluse quelle alle tre splendide protagoniste (Olivia Colman, Emma Stone e Rachel Weisz). Prodotto negli Stati Uniti da Fox Searchlight, La favorita non è però l’unico lungometraggio a tematica LGBT a dominare le nomination agli oscar di quest’anno; sempre per la Searchlight ci sono le tre menzioni di Copia originale di Marielle Heller, biopic incentrato su Lee Israel (Melissa McCarthy), scrittrice truffaldina di alcune delle biografie più celebri degli anni Settanta e Ottanta; verrà aiutata dal suo amico Jack (Richard E. Grant). Ma non è finita qui per la Fox. Sono ben cinque le nomination ottenute dal campione di incassi Bohemian Rhapsody, tra cui quelli a miglior film e al peso massimo, e al momento favorito alla statuetta maschile, Rami Malek nei panni del leader della band britannica dei Queen Freddie Mercury. Cinque menzioni anche per il quotato Green Book, film diretto e co-scritto da un inedito Peter Farrelly ed ispirato ad una straordinaria storia di amicizia tra una sanguigna guardia del corpo italo-americana (Viggo Mortensen) e il pianista di colore Don Shirley (Mahershala Ali) in un viaggio on the road nell’America del profondo Sud dei violenti anni Sessanta. Menzioni d’onore per le otto nomination di A Star Is Born, in cui sono presenti molti personaggi LGBT, il film biografico Vice –L’uomo nell’ombra in cui è presente la tematica nella figura della figlia del Vice Presidente Dick Cheney (Christian Bale), e le due candidature tecniche (costumi, trucco) al dramma storico Maria, Regina di Scozia in cui viene trattata, seppur in maniera marginale, la tematica dell’omosessualità.

 

I titoli con il maggior numero di nominations:

La Favorita 10
Roma 10
A Star is Born 8
Vice 8
Black Panther 7
BlackKklansman 6
Green Book 5
Bohemian Rhapsody 5
First Man 4
Copia Originale 3
La Ballata di Buster Scruggs 3

TUTTE LE CANDIDATURE AGLI OSCAR 2019

ATTRICE NON PROTAGONISTA

Amy Adams – Vice
Maria de Tavira – Roma
Regina King – Se la Strada Potesse Parlare
Emma Stone – La Favorita
Rachel Weisz – La Favorita

COSTUMI

La Ballata di Buster Scruggs
Black Panther
La Favorita
Il Ritorno di Mary Poppins
Maria Regina di Scozia

SONORO

Black Panther
Bohemian Rhapsody
First Man
Roma
A Star is Born

MONTAGGIO DEL SUONO

Black Panther
Bohemian Rhapsody
First Man
A Quiet Place
Roma

CORTO ANIMATO

Animal Behaviour
Bao
One Small Step
Weekends
Late Afternoon

CORTO LIVE ACTION

Detainment
Mother
Fauve
Marguerite
Skin

COLONNA SONORA

Black Panther
BlackKklansman
Se la Strada Potesse Parlare
L’Isola dei Cani
Il Ritorno di Mary Poppins

MONTAGGIO

BlackKklansman
Bohemian Rhapsody
La Favorita
Green Book
Vice

ATTORE NON PROTAGONISTA

Mahershala Ali – Green Book
Richard E. Grant – Copia Originale
Adam Driver – BlackKklansman
Sam Elliott – A Star is Born
Sam Rockwell – Vice

FILM STRANIERO

Capernaum
Cold War
Never Look Away
Roma
Shoplifters

CORTO DOCUMENTARISTICO

Black Sheep
Endgame
Life Boat
A Night at the Garden
Period end of sentence

DOCUMENTARIO

Free Solo
Minding the Gap
Hale County this Morning, this Evening
Of Fathers and Sons
RBG

SCENOGRAFIA

Black Panther
La Favorita
First Man
Il Ritorno di Mary Poppins
Roma

FOTOGRAFIA

Cold War
La Favorita
Never Look Away
Roma
A Star is Born

EFFETTI VISIVI

Avengers: Infinity War
Christopher Robin
First Man
Ready Player One
Solo: a Star Wars Story

TRUCCO

Border
Maria Regina di Scozia
Vice

FILM D’ANIMAZIONE

Gli Incredibili 2
L’Isola dei Cani
Mirai
Ralph Spacca Internet
Spider-Man: Un Nuovo Universo

CANZONE ORIGINALE

Black Panther
RBG
Il Ritorno di Mary Poppins
A Star is Born
La Ballata di Buster Scruggs

SCENEGGIATURA ADATTATA

La Ballata di Buster Scruggs
BlackKklansman
Copia Originale
Se La Strada Potesse Parlare
A Star is Born

SCENEGGIATURA ORIGINALE

La Favorita
First Reformed
Green Book
Roma
Vice

ATTORE PROTAGONISTA

Christian Bale – Vice
Bradley Cooper – A Star is Born
Willem Dafoe – Van Gogh
Rami Malek – Bohemian Rhapsody
Viggo Mortensen – Green Book

ATTRICE PROTAGONISTA

Yalitzia Aparicio – Roma
Glen Glose – The Wife
Olivia Colman – La Favorita
Lady Gaga – A Star is Born
Melissa McCarthy – Copia Originale

REGIA

BlackKklansman – Spike Lee
Cold War – Pawel Pawlikowski
La Favorita – Yorgos Lanthimos
Roma – Alfonso Cuaron
Vice – Adam McKay

MIGLIOR FILM

Black Panther
BlackKklansman
Bohemian Rhapsody
La Favorita
Green Book
Roma
A Star is Born
Vice


In attesa dei 91° Academy Awards, in programma in quel di Hollywood il 24 febbraio 2019, ripercorriamo la lunga strada tra le scelte dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, organizzazione statunitense che da sempre ogni anno determina i nominati e scegli gli Oscar, e il cinema di genere o tematica LGBT. Molte sono state nei decenni e negli anni più recenti le performance attoriali che hanno ricevuto una nomina per la statuetta, ma poche hanno trionfato sul palco più prestigioso di Hollywood nelle vesti di un personaggio, reale o fittizio, appartenente alla sfera LGBT, per l’appunto.
La seguente lista, che include ritratti attoriali sia maschili che femminili, è compresa delle sole performance i cui ruoli, all’interno della funzione narrativa dei propri film, sono apertamente omosessuali, bisessuali o transgender, tralasciando momentaneamente i sottili veli dei suggerimenti del racconto.

I ruoli LGBT che hanno vinto il premio Oscar, fino ad ora

Dallas Buyers Club
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Jared Leto – Il grande successo di pubblico e critica diretto dal regista candese Jean-Marc Vallée porta il primo Oscar al suo protagonista Matthew McConaughey, ma anche allo straordinario camaleonte di supporto che è Jared Leto, qui nei panni di Rayon, transgender indimenticabile del cinema recente, volto indelebile di uno dei titoli più acclamati dedicati alla delicata tematica della crisi dell’AIDS.

Il Cigno Nero
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Natalie Portman – Tendenze ed aperture alla bisessualità nel thriller angoscioso e tinte omoerotiche di Darren Aronofsky. Nei panni della introversa e mentalmente instabile ballerina Nina, Natalie Portman si trasforma in un cigno nero della danza, esplora le camere oscure della sua psiche e si immerge nei desideri sessuali più reconditi della sua mente verso la sua amica/nemica interpretata da Mila Kunis.

Beginners
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Christopher Plummer – Oscar che ha il sapore della carriera per l’attore canadese Christopher Plummer, a 82 anni l’interprete pià anziano a vincere una statuetta attoriale. Nel delizioso film di esordio di Mike Mills, Plummer veste i panni di Hal, anziano genitore del protagonista Oliver (Ewan McGregor), la cui tarda omosessualità sconvolge in maniera ironica ed inaspettata la vita dell’ultimo. Titolo da riscoprire.

Philip Seymour Hoffman – Prima candidatura e primo Oscar per il versatile, e compianto, attore statunitense Philip Seymour Hoffman nel film diretto da Bennett Miller. Hoffman veste i panni del celeberrimo scrittore gay Truman Capote, una istituzione nel milieu artistico e letterario degli Stai Uniti del secolo scorso. Candidature anche al film e alla regia.

Milk
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Sean Penn – Seconda statuetta per l’attore americano, qui nei panni inediti di Harvey Milk, prima personalità apertamente omosessuale a vestire una carica politica riconosciuta negli Stati Uniti degli anni ’70. Dirige un Gus Van San in gran forma, candidato anche lui alla regia. Oscar alla sceneggiatura originale dello scrittore e drammaturgo gay Dustin Lance Black.

Monster
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Charlize Theron – La serial killer americana Aileen Wournos è stata portata sul grande schermo da una mostruosa ed irriconoscibile Charlize Theron, diretta dalla regista di grande successo commerciale Patty Jenkins. La trasformazione della Theron nella assassina lesbica a sangue freddo vale alla interprete di origine sudafricana la prima nomination e conseguente statuetta.

The Hours
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Nicole Kidman – Ispirato al romanzo omonimo di Michael Cunningham, il poetico e struggente film di Stephen Daldry regala a una delle tra protagoniste femminili (le altre, due indimenticabili Julianne Moore e Meryl Streep) l’Oscar alla migliore attrice protagonista, qui una irriconoscibile Nicole Kidman nei panni della scrittrice bisessuale Virginia Woolf.

Boys Don't Cry
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Hilary Swank – Secondo ruolo transgender a vincere un Oscar attoriale e primo assegnato ad una interprete femminile; la tragica storia di Brandon Teena, raccontata con piglio dinamico e tetro dalla regista Kimberley Peirce riceve una seconda nomination anche alla attrice di supporto Chloe Sevigny.

Philadelphia
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Tom Hanks – Il film diretto da Jonathan Demme diventa un cult istantaneo per il cinema LGBT americano, perché il primo a raccontare la crisi dell’AIDS con immagini forti, realistiche e senza autocommiserazione narrativa. Tom Hanks vince l’Oscar come attore protagonista, seguito dalla statuetta alla canzone di Bruce Springsteen “Streets of Philadelphia”.

William Hurt – L’attore statunitense è il primo interprete a vincere la statuetta hollywoodiana per un ruolo apertamente transgender. Il film, diretto dal regista sudamericano Hector Babenco, riceve lo stesso anno le candidature all’Oscar per il film, la regia e la sceneggiatura adattata, perché tratto dal romanzo omonimo di Manuel Puig. Il bacio della donna ragno è anche il primo film low-budget a ricevere la candidatura all’Oscar per il miglior film.


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