Corso Salani

Corso Salani
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  • Data di nascita 09/09/1961
  • Luogo di nascita Firenze/Italia

Corso Salani

La marginalità, il buio e lo straniamento hanno spesso invaso gli schermi e i teatri, invitandoci a riflettere sulle loro forme, a volte ingigantendosi in un solo uomo. L’attore è l’unico che le possa contenere tutte ed è l’unico che, raccontando il suo personaggio, possa trionfare su di esse. Corso Salani è esattamente questo: un autore e un attore che sfiora la decomposizione sociale e individuale, che racconta l’habitat dell’uomo senza nazionalità, parlando del suo dolore e di quel lutto che meglio si addice.
Diplomatosi nel 1984 presso l’Istituto di Scienze Cinematografiche di Firenze, debutta alla regia, proprio in quello stesso anno, con Zelda, girato in Super8 nell’isola di Capraia. Trasferitosi a Roma, riesce a trovare lavoro come aiuto regista di Carlo Mazzacurati in Notte italiana, poi finalmente riesce a realizzare il suo primo film: il documentario Voci d’Europa, cui seguono Eugen si Ramona e il suo capolavoro, scritto con la sua sceneggiatrice di fiducia, Monica Rametta, Gli ultimi giorni (1992) con Lorenza Indovina.
Come attore, si mette in luce invece ne Il muro di gomma (1991) di Marco Risi, che lo vede recitare accanto ad Angela Finocchiaro, Antonello Fassari, Johnny Dorelli, Gianfranco Barra, Roberto Herlitzka, Ivano Marescotti, Eliana Miglio e Tony Sperandeo. Successivamente, dopo Cinecittà… Cinecittà (1992), recita anche in Nel continente nero (1993) e ne La fine è nota (1993).
Ritorna alla regia nel 1995 con Gli occhi stanchi, seguito dal pluripremiato documentario Cono Sur (1998) e dalle pellicole Occidente (2000), Corrispondenze private (2003) e Il peggio di noi (2006). Pur amando la direzione degli attori, Salani si mette in luce come ottimo interprete de L’ospite segreto (2003) e Il vento, di sera (2004), per non parlare di Piano, solo (2007).
Come regista il suo stile è una miscela fra documentario e fiction, si osserva la realtà, ma la si rielabora con una poesia immensa e con una potenza narrativa importante, tipica proprio di Salani. L’incomunicabilità antonioniana, il sentimento di randagismo e spaesamento tipici del teatro vengono trasportati nelle sue opere filmiche e diventano piccoli capolavori invisibili. (MyMovies.it)

Corso Salani è presente in queste opere:

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