Sacro e profano

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Sacro e profano

Debutto di Madonna come regista. Molta critica, soprattutto americana, non ha accolto bene il film (visto a Berlino 2008) che lo ha giudicato banale e recitato male. Madonna dal canto suo ha dichiarato di essersi ispirata ai film di Godard, Visconti, Pasolini e Fellini. Probabilmente, come succede anche nel film, aspirazioni e realtà non viaggiano sempre insieme. Eppure a noi, come alla maggioranza della critica italiana, il film è piaciuto (anche se a volte un po’ sconclusionato) e ci è sembrato sincero. Ottima la colonna sonora. A.K., al secolo Andriy Krystiyan, è arrivato in Inghilterra dall’Ucraina con la speranza di diventare una star della musica con il suo gruppo, i Gogol Bordello. In attesa dell’agognato successo, si guadagna da vivere con ruoli ‘en travesti’ e divide i suoi sogni di gloria con le coinquiline Juliette e Holly. A.K. è segretamente innamorato di Holly (Holly Weston) che vorrebbe diventare una danzatrice ma per ora deve accontentarsi di fare la spogliarellista in un locale notturno. Juliette (Vicky McClure) sogna di poter salvare degli orfani africani e lavora in una farmacia dove appena può ruba dei medicinali per la sua futura buona causa. Per poter realizzare i loro sogni, tutti e tre dovranno prima toccare il fondo delle loro ingarbugliate e spiacevoli situazioni.

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4 commenti

  1. grandejoe

    Pensavo peggio e invece il film m’è piaciuto. Sin troppo trattenuto in alcuni punti (alcune situazioni sono risolte con sequenze all’acqua di rose), ma coinvolgente. D’altronde dopo trent’anni di mestiere la diva italo-americana qualcosa dovrà pur esserselo imparato. E non è possibile non simpatizzare con il musicista ucraino (che fuma un numero allucinante di sigarette). Da vedere se possibile in originale. Da mandato di cattura il titolo italiano (quello originale sta per ‘oscenità [o sudiciume] e saggezza’.

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“Lo stile complessivo è quello del cinema-off americano: pellicola sgranata, andamento cronachistico e toni dolceamari, ma con finale aperto all’ottimismo. L’opposto, insomma, del turgore iconico e sessuale che caratterizzava i più celebri clip della popstar. Pur nella declinazione ironica, siamo dalle parti della ‘vita colta sul fatto’; anche se Andriy, che funge da narratore, è già nella realtà un tipo abbastanza pittoresco da sembrare il personaggio di un film di Kusturica. Qualcuno ha subito insinuato che Madonna abbia voluto mettersi in concorrenza col marito Guy Ritchie; a confronto dell’ex ragazzo prodigio del cinema britannico, però, oggi, quella più in forma pare proprio lei.” (Roberto Nepoti, ‘la Repubblica’, 14 febbraio 2008)

“I maestri che Madonna si è scelta per il suo esordio nella regia devono un po’ averla assistita perché il suo ‘Filth & Wisdom’ è decisamente riuscito e più di una volta strappa il sorriso. (…) Fortunatamente lontana da ogni preoccupazione e politicamente corretta, Madonna finisce per descrivere i suoi concittadini londinesi come un popolo con qualche problema di troppo col sesso, ma anche facilmente ‘riscattabile’ con la forza della musica e della buona volontà. Oltre che di una certa dose di libertà erotica. E alla fine la vitalità un po’ fatalistica dell’aspirante cantante finisce per incarnare perfettamente la morale di un film che non si vergogna certo dei compromessi di ognuno ma che anzi li considera momenti necessari per realizzare i propri sogni.” (Paolo Mereghetti, ‘Corriere della Sera’, 14 febbraio 2008)

“La storia della sua vita, l’ammirazione per la Nouvelle vague, Jean Luc Godard in testa, la passione musicale per il leader dei Gogol Bordello, Eugene Hutz. Nella prima volta dietro la macchina da presa, Madonna ha messo tutta se stessa, comprese le passioni kitsch, il vitalismo dei tempi di ‘Cercasi Susan disperatamente’ e l’equilibrio maturo degli ultimi anni.” (Fulvia Caprara, ‘La Stampa’, 14 febbraio 2008)

“Tra battute e musica pop, il film arriva all’happy end finale senza troppo annoiare.” (Cl. Giu, ‘Il Mattino, 14 febbraio 2008)

“E’ lecito chiedersi perché Dieter Kosslick, direttore del Festival, non abbia accolto in concorso, ma nella serie B (Panorama) il film debutto alla regia di Madonna, ‘FIlth and Wisdom’, opera ben riuscita, degna di un regista navigato. E’ lecito poi dubitare: forse nel film c’è lo zampino del marito della star pop, Guy Ritchie, regista di professione?” (Salvatore Trapani, ‘Il Giornale’, 14 febbraio 2008)

“Con ‘Filth & Wisdom’ non è nata una stella. In compenso Madonna si è confermata un’abile manager capace di rinnovare la propria immagine e di illuminare un nuovo tratto della sua lunga carriera.” (Andrea Martini,
‘Quotidiano Nazionale’, 14 febbraio 2008)

“Diciamo la verità: ci si aspettava qualcosa che traboccasse nel kitsch, magari servito sopra una panna montata di provocazioni obbligatorie al servizio di chissà quale filosofia presuntuosetta la portasse a braccetto. E invece, l’esordio alla regia di Madonna spezza le attenzioni della mattinata alla Berlinale, bypassando il proprio orizzonte d’attesa per tirar su i giri di un apologhetto ‘morale’ che si scalda nelle deformazioni grottesche, tanto da arrivare a flirtare con la parodia di se stesso. Intendiamoci, questo ‘Filth & Wisdom’ non è una gran briscola da tavolo da gioco, ma tanto basta per farci divertire in quegli scambi di mano che si mantengono umili proprio nel non volersi portare in groppa significati pontificanti.” (Lorenzo Buccella, ‘L’Unità’, 14 febbraio 2008)

“Chi metteva in discussione la capacità di una pop star come Madonna di mettersi dietro la cinepresa improvvisandosi a regista può essere consolato. ‘Filth & Wisdom’, il debutto cinematografico della queen of pop, è decisamente passabile, a tratti anche divertente. Così riuscito che parte della stampa tedesca dubita addirittura che sia stato diretto davvero dalla cantante. Il quotidiano “Berliner Zeitung” ipotizza che il film potrebbe essere stato girato e concepito da altri e che Madonna li abbia pagati lautamente per farsi pubblicità. Polemiche a parte, ‘Filth & Wisdom’ è una commedia multiculturale ambientata a Londra che ruota attorno all’eccentrico musicista di origine ucraina Andriy Krystiyan. Assieme a lui, in una casetta a schiera, ragazze vivono alla giornata tra lavoro, sesso, alcol e rock’n roll.” (Walter Rauhe, ‘Il Messaggero’, 14 febbraio 2008)

DALLE NOTE DI REGIA:

“Ho sempre ammirato l’arte di fare film e l’abilità nel raccontare una bella storia. Dopo quasi tre decenni passati davanti a una macchina da presa, ho deciso di mettere i miei soldi e me stessa dalla parte opposta. ‘Filth and Wisdom’ è stata, essenzialmente, la mia scuola di regia. E’ stato molto importante per me scrivere la storia, creare i personaggi, essere coinvolta in ogni singolo passo, dalla creazione delle scenografie al montaggio. Sono sicura di aver fatto impazzire tutti i capi-reparto con le mie mille domande senza fine! E’ stata un’esperienza completa, che mi ha permesso di esplorare e mettere insieme tutte le cose che amo e che m’interessano, dalla letteratura alla musica alla danza. Tutto è iniziato come per un “corto”, ma poi mi sono innamorata dei personaggi e ho voluto farli vivere più a lungo, così ne ho creati di nuovi e il “triangolo” A.K.- Holly – Juliette è cresciuto. Terminato il film mi sono resa conto che ognuno di loro rappresenta un aspetto della mia personalità e così l’esperienza si è rivelata tanto artistica quanto terapeutica…” (Madonna)

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