10 migliori serie tv in onda nel 2017

Mentre al cinema siamo sempre un po’ latitanti, soprattutto in quei film destinati al grande pubblico (cioè a fare cassetta), in televisione (o streaming) sembra succedere l’opposto e anche serie che godono già di un grande successo, vedi Narcos, si premurano di inserirci (e non solo in ruoli di terzo piano). Difficile e contrastata la scelta di dieci titoli (anche in redazione forti divisioni, il prossimo anno faremo liste personalizzate).

Classifica

  1. When We Rise

    When We Rise

    Impossibile non mettere al primo posto la serie che racconta la nascita e l’evoluzione del movimento gay americano, forse troppo documentaria (almeno negli ultimi episodi) ma capace comunque di coinvolgere un vasto pubblico, spesso all’oscuro delle tante vicende e battaglie che sono state all’origine delle ultime conquiste legali e sociali del movimento, compresa la lotta per costringere le autorità ad impegnarsi per vincere la pandemia Aids (che ha contato tantissimi martiri gay). Encomiabili le interpretazioni di attori del livello di Guy Pearce (Cleve Jones), Mary-Louise Parker (Roma Guy), Rachel Griffiths (Diane, la compagna di Roma), Michael K. Williams (Ken Jones, reduce del Vietnam). Trasmessa da Sky sia come film che come serie.

  2. Sense8

    Sense8

    Sense8, prodotta da Netflix, è stata purtroppo cancellata dopo la seconda stagione, nonostante la protesta del pubblico LGBT, che ha ottenuto (per ora) solo la produzione di un doppio episodio conclusivo. La giustificazione di Netflix è stata di costi produttivi troppo alti (la serie utilizza location in diverse parti del mondo, con un costo per episodio, nella seconda stagione, di 9 milioni di dollari) e di un limitato successo di pubblico al di fuori di quello LGBT. In effetti la serie ha i suoi punti di forza nei personaggi e nelle coppie LGBT (esaltante la scena del bacio gay durante il gay pride brasiliano) con anche notevoli scene di nudo integrale. La creatrice transgender Lana Wachowski, sulle cui spalle ha pesato quasi tutta la seconda stagione, ha scritto di essere caduta in una profonda depressione dopo la cancellazione della serie. Lana ha cercato in tutti i modi di ottenere da Netflix una terza stagione, provando anche a rifiutare di dirigere i due episodi conclusivi previsti per il 2018. Alfonso Herrera (che interpreta il compagno di Lito Rodriguez e che adesso possiamo ammirare come protagonista della serie The Exorcist) ha detto di essere sicuro che la serie avrà una terza stagione (già scritta da Lana).

  3. Will & Grace

    Will & Grace

    Tornata dopo undici anni di assenza, la nona stagione della serie “Will & Grace”, ha dimostrato di essere ancora divertente ed attuale (fin troppo, secondo alcuni). Trasmessa sul canale Premium Joi di Mediaset ha avuto una replica free sul Italia 1 il 3 gennaio 2018, a dimostrazione del gradimento di pubblico che sta ottenendo non solo in patria. La serie ha rappresentato moltissimo per la visibilità in tv di personaggi e tematiche LGBT. Basti ricordare che nel lontano 1998 la serie ha dovuto iniziare (e poi proseguire) con il protagonista gay, Will, interpretato da un eterosessuale per espressa richiesta del produttore, come ha spiegato il creatore Max Mutchnick: “I gay in prima serata tv erano così rari che la NBC voleva un attore non gay per il ruolo di Will”.

  4. Grace e Frankie

    Grace e Frankie

    Grace e Frankie, la serie Tv prodotta da Netflix con protagonista Jane Fonda (appena compiuti gli 80 ma sembra stia vivendo una seconda giovinezza) e l’attrice lesbica Lily Tomlin, avrebbe dovuto incentrarsi sulle due donne del titolo abbandonate dai rispettivi mariti gay (da sempre) che si mettono insieme. La serie invece sembra quasi centrata sulle vicende dei due uomini, Robert e Sol, promotori di quasi tutto quello accade. Bellissimo seguire le ansie di Sol, quasi combattuto tra l’amore per il suo uomo, che chiama con orgoglio “il mio boyfriend” e quello per la ex moglie, di natura diversa ma altrettanto intenso. Ancora più coinvolgente il dramma interiore di Robert che ha faticato (e ancora fatica) moltissimo ad accettare la propria omosessualità, sebbene fosse chiaro il suo distacco dalla moglie Grace con la quale non dormiva più da anni (praticamente erano solo due coinquilini). Nell’ultima stagione seguiamo anche le reazioni dei figli all’omosessualità dei padri, sorpresi e delusi ma alla fine capaci di comprendere.

  5. One Mississippi

    One Mississippi

    Visibile su Prime di Amazon, due stagioni composte ognuna da soli sei episodi. Nella seconda stagione la serie si addentra maggiormente nelle vicende amorose della protagonista lesbica Tig Bavaro (interpretata da Tig Notaro anche autrice) che nella prima stagione avevamo seguito soprattutto nelle sue relazioni famigliari. La serie, fortemente autobiografica, ci cattura per la spontaneità e la comicità mai fine a se stessa che pervade ogni scena, per il forte realismo dei rapporti umani, per la capacità di parlare delle cose più crude e disturbanti con la massima lievità ed un pizzico di comicità alleggerente.

  6. Mindhunter

    Mindhunter

    Una serie inaspettatamente accattivante, grazie anche ad ottime interpretazioni, tra le quali primeggia il nostro amatissimo Jonathan Groff, reduce dall’inattesa chiusura della serie Looking, che qui però deve destreggiarsi in un ruolo totalmente etero, il detective Douglas, un giovane agente che attraversa gli Stati Uniti per intervistare i più pericolosi serial killer degli anni Settanta. A venirci incontro è il personaggio della professoressa Wendy Carr, interpretata da Anna Torv, lesbica non dichiarata che ha una storia con una sua superiore all’università. Sebbene Wendy diventi una figura sempre più rilevante nella storia, non viene data la necessaria profondità alla sua vita sentimentale. Attendiamo la seconda stagione, programmata quasi insieme alla prima. Ricordiamo che la serie è ideata e diretta da David Fincher, regista di Seven e Zodiac,

  7. Narcos - terza stagione

    Narcos - terza stagione

    Una delle serie più acclamate da critica e pubblico degli ultimi anni, ha coraggiosamente inserito in questa terza stagione un rilevante personaggio gay, Pacho Herrera (Alberto Ammann), addirittura boss della mala del narcotraffico, dichiarato ed accettato sia in famiglia che sul ‘lavoro’ (sorprendente la lunga scena del ballo gay che chiude il primo episodio). Personaggio sicuramente duro ma che porta in viso il segno di una malinconia subita e certo non desiderata, è ricavato dalla figura reale di Hélmer Herrera Buitrago, l’unico membro dichiaratamente omosessuale del cartello di Cali e in generale dell’ambiente, ad aver fatto anche una grande scalata al potere, salendone al vertice, come affermato dai produttori della serie. Disponibile su Netflix

  8. Suburra

    Suburra

    E’ la prima serie italiana prodotta da Netflix, prequel dell’omonimo film del 2015. Come ci si poteva attendere da Netflix, sempre interessata a catturare ogni tipo di pubblico, non manca la tematica gay, portata avanti addirittura da uno dei protagonisti principali, Alberto “Spadino” Anacleti (Giacomo Ferrara), fratello del boss Manfredi, capo del clan zingaro degli Anacleti, omosessuale velato, segretamente innamorato (come noi) di Aureliano Adami (Alessandro Borghi, che ora potete vedere nature in Napoli velata di Ozpetek), secondogenito di una famiglia criminale che lo vorrebbe emarginare (sebbene non sia gay). La storia gay è affrontata in profondità attraverso il dramma interiore dello Spadino che si vedrà costretto ad un matrimonio di copertura.

  9. Billions (seconda stagione)

    Billions (seconda stagione)

    Già rinnovata per una terza stagione, nella seconda ci ha regalato uno dei personaggi meno visibili sul piccolo schermo, un transgender fiero di se stesso, sicuro e senza paura, che nessuno ha il coraggio di denigrare o prendere in giro. Protagonista assoluto di uno degli episodi più belli, Taylor Amber Mason, interpretato stupendamente da Asia Kate Dillon, è un’analista della Axe Capital, non-binario (chi non si sente di appartenere ad un genere specifico), che viene promosso al massimo livello (CIO). E’ il primo personaggio non-binario ad essere protagonista non secondario di una serie tv americana.

  10. American Gods (prima stagione)

    American Gods (prima stagione)

    Una serie, disponibile sul canale Prime Tv di Amazon, di non facile assimilazione (almeno in questa prima stagione dedicata alla presentazione dei vari personaggi, sia Dei che umani), che può vantare la scena d’amore gay più erotica e spinta mai vista in tv (o forse quasi). Lo scandalo maggiore è però dovuto al fatto che i due amanti gay sono mussulmani (il giovane Salim, interpretato Omid Abtahi, e il tassista-dio interpretato da Mousa Kraish). Il creatore gay Bryan Fuller ha spiegato che la scena dovrebbe rappresentare “come sia accogliere un dio dentro di sé”.

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