Cinema

Da Venezia 73 le recensioni del critico Sandro Avanzo - seconda parte

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“QUESTI GIORNI”
di Giuseppe Piccioni

VOTO: stella4_5-5
Pertinenza tematica LGBT: LL

Con suo “Questi giorni” Giuseppe Piccioni si inserisce in uno dei solchi principali, e contribuisce a tracciarlo, di questa Venezia ’73. Anche lui, come il “Piume” di Roan Johnson e “L’estate addosso” di Muccino, si impegna a indagare e a raccontare una storia di giovani italiani di oggi, quelli della generazione tra la fine delle superiori e gli ultimi anni di università. Il momento di passaggio tra l’esuberanza incosciente dell’adolescenza e le responsabilità dell’età adulta. Le sue quattro protagoniste sono infatti poco più che ventenni seguite in un viaggio tra l’Italia e la Serbia, in un on the road di formazione e metafora di cambiamenti. Sono unite da piccole abitudini e riti scaramantici come leggere il proprio e l’altrui futuro nella fiamma di una candela, lo spritz bevuto al bar con il gruppo degli amici, la reciproca copertura di segreti rispetto a quanto detto agli adulti delle rispettive famiglie, ma anche dagli interrogativi sul proprio avvenire quanto mai oscuro e imprevedibile. Ciascuna delle quattro ragazze con le proprie aspettative e i propri specifici problemi. La più ingenua è incinta e in procinto di sostenere un importante esame di fine conservatorio, l’intellettuale aspirante scrittrice deve partire per la Serbia dove ha trovato un improbabile posto di lavoro per mantenersi a una sorta erasmus, la più introversa vive il classico innamoramento per l’insegnante di facoltà ma la preoccupazione per la scoperta di un tumore mette tutto in secondo piano (ma questa preoccupazione non la condivide con nessuno e la tiene nascosta per sé). A unirle di nuovo e a cambiarle per sempre è il viaggio verso Belgrado, per accompagnare l’amica a destinazione. Lungo il percorso incrociano tante figure diverse dal sacerdote fratello dell’intellettuale, un adulto-giovane in grado di discutere tanto di alta letteratura come di musica pop o di temi teologici, fino ai giovani ragazzi diretti in Italia con cui flirtare in campeggio. Alterità che si intrecciano e che al momento non portano a nulla, ma i cui effetti saranno fondamentali per il futuro di ciascuna delle quattro. Un momento che oltre cementare i vincoli reciproci delle amicizie intrecciate, fa scoprire i lati più intimi dei vari caratteri e che forse anche per questo è destinato a consegnare un posto mitico a questa vacanza nel futuro olimpo dei ricordi. Non succede nulla di specificamente importante o eclatantemente nodale, ma tutto diventerà fondamentale. La musicista si rende conto che al mondo si potrebbe far sesso anche solo per semplice piacere fisico e non solo perché si sta dentro al grande amore. L’intellettuale rivela all’amica malata che lei vive il reciproco legame non solamente come rapporto di natura affettiva, e costei per quanto turbata non la respinge inorridita o terrorizzata, anzi durante una festa con qualche alcoolico di troppo si lascia andare anche a un bacio sulle labbra, un po’ esperimento per sé e un po’ consolazione per l’altra. Del resto nessuna delle rimanenti amiche, al momento della rivelazione shock, ne fa un motivo di scandalo o di rifiuto, neppure di discussione comune. Affrontando e risolvendo piccole sfide tutte le ragazze ne usciranno cambiate e più consapevoli delle infinite sfumature che compongono la realtà quotidiana. Brave, davvero brave, tutte le giovani attrici, Maria Roveran, Marta Gastini, Giulia Farnese, Laura Adriani e Caterina Le Caselle, dirette da Piccioni con grande pudore e molta attenzione psicologica. Del cast fanno parte anche una Margherita Buy insolitamente non nevrotica (per la sesta volta in un film dello stesso regista) nel ruolo della mamma inconsapevole della malattia della figlia (è una parrucchiera che non vuole piegarsi al maturare dell’età e alle responsabilità della gestione del negozio) e un Filippo Timi insolitamente misurato nella parte del docente lusingato dall’infatuazione della ragazza. Il film sarà in sala dal 15 settembre.

 

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“Indivisibili”
Voto: stella4_5-5
Pertinenza tematica LGBT: G

Variazione dei concorrenti al Queer Lion di Venezia 73 in corso d’opera (come si può leggere anche sul sito ufficiale del premio). Esce “Indivisibili” dell’italiano De Angelis, entra il francese “Réparer Les Vivants“. A causa della programmazione di palinsesto e della tempistica della comunicazione il primo l’abbiamo visto, del secondo non ci sono più repliche in programma, dunque non sarà possibile rendere conto.

Comprensibile la scelta degli organizzatori, in quanto nel potente film italiano i personaggi gay restano più che marginali, spariscono ben presto dallo schermo e la loro azione non ha alcun ruolo diretto nello svolgimento della vicenda. Si tratta della coppia formata dallo zio delle protagoniste e dal suo compagno che vivono da parassiti sotto lo stesso tetto delle due ragazze. Costoro, come è stato ampiamente diffuso, sono due giovani gemelle siamesi, piccole/grandi star nell’universo musicale campano della canzone neo-melodica che con la loro attività mantengono l’intera famiglia (padre giocatore compulsivo, madre ex alcolizzata, zio con amante al seguito) senza godere direttamente dei guadagni della propria attività. La loro anomalia ne fa anche un fenomeno para-religioso sfruttato da sacerdoti poco ortodossi, che avvalorano un loro presunto potere taumaturgico, e proprio in veste “guaritrici che portano ‘bbono” sono trascinate in giro lungo tutto il litorale domizio. La loro vita cambia quando scoprono che un intervento chirurgico le può finalmente separare. L’una lo vuole per poter finalmente condurre una vita autonoma, l’altra lo respinge per paura della solitudine. Contrasti tra loro, sogni di fuga, ribellione alla famiglia, feste bunga bunga sul panfilo di un manager musicale di pochi scrupoli per il ritratto a forti tinte e notevole dettaglio psicologico di un ambiente assai poco indagato dalla nostra cinematografia nazionale. Un film in cui il regista cambia radicalmente stile rispetto al suo precedente “Perez” per aderire con più partecipazione agli ambienti delle riprese, un’opera magnificamente recitata da tutto il cast, che può portare alto il vessillo della cinematografia italiana anche oltre i confini nazionali. Da parte nostra sottolineiamo un’adesione piena alle proteste circolate sui social per il mancato inserimento di questo titolo nel concorso principale di Venezia 73.

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“La Región Salvaje”
Voto: stella3_5-5
Pertinenza tematica LGBT: GGG

Non è semplice riferire del film messicano “La Región Salvaje” opera profondamente autoriale e del tutto personale del regista Amat Escalante, a partire dal fatto che non è incasellabile in alcun genere, anche se a tutti i generi può essere riportata. Un po’ criminal story, un po’ horror, un po’ family drama o sci-fi… un po’ di tutto e nel contempo con un’identità e un’originalità innegabile e ben definita, comunque inquietante. Che ossessione rappresenta e perché agisce con quegli effetti splatter lo srtano polipo misterioso che vive in un cascinale dei boschi di Guanajuato, il distretto più cattolico e conservatore del Messico? Perché i suoi infiniti tentacoli assassini di valenza esplicitamente fallica (ben più attivi di quelli del mostro di “Possession” di Andrzej Zulawski a cui dichiaratamente s’ispira) attirano e impietriscono gli abitanti tristi, infelici e senza amore, grumi di pulsioni erotiche inespresse, negate o trattenute? Sintesi di un connubio indivisibile eros/thanatos il mostro misterioso inquieta noi spettatori più quando esercita il suo potere afrodisiaco ancestrale (come nella magnifica sequenza dell’orgia animale tra tartarughe, serpenti e infiniti altri esseri repellenti) che non nei momenti gore delle uccisioni splatter o dei viscidi accoppiamenti erotici con gli esseri umani (del resto in una delle scene iniziali ci viene detto che non si sa se sia di sesso maschile o femminile). Le spirali erotiche sono palpabili anche se non visibili e i comportamenti quotidiani dei protagonisti si forgiano in quegli orgasmi vissuti con una “voluttà nera”. Anche dove pare esserci un equilibrio la presenza della creatura lontana porta collasso e devastazione. La famiglia borghese apparentemente perfetta nasconde segreti inconfessabili con il marito e il cognato che si sodomizzano reciprocamente con reciproco sollazzo (tutto in primissimo piano!!!) e l’aspetto più anomalo è dato dal fatto che è il marito a provare la passione più devastante per l’amato. Fino a quando costui non viene trovato nudo e in coma nel greto di un torrente vicino alla casa nel bosco. Chi l’ha trascinato fin là, quale spinta l’ha mosso? Si vedono solo gli effetti di quella situazione, lo scandalo che scoppia nel paese, il ripudio da parte della moglie, l’appoggio della famiglia che però ne pretende l’ostracismo, l’annientamento psicologico e materiale. Morale bigotta e ipocrisia cattolica sono svelati dalla presenza (non vista) della creatura e avviluppati dai suoi tentacoli, gli atti amorosi ripresi nel loro aspetto osceno divengono nel contempo rito purificatorio che tende all’auto da fé collettivo e catarsi personale. Siamo di fronte a un’opera disturbante e repellente, fascinosa (non nel senso dell’aspetto affascinante che il male porta sempre con sé) e ipnotica, a un film che scava dentro e va a interagire col nostro inconscio e lì trova risposte e risonanze del tutto imprevedibili e misteriose.


LINK ALLE CONFERENZE STAMPA DEI FILM QUI RECENSITI:

 

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-07439f0c-a815-4785-becb-ef1c581914dd.html

Questi Giorni

 

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-3bca3c46-7788-4f63-b398-9788d336679b.html#p=

La Region Salvaje (The Untamed)

 

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-0e84c365-24a3-4eee-96d0-392fe2177348.html#p=

Reparer Les Vivants (Film non recensito ma in concorso al QUEER LION)

 

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-3c05cceb-d20c-43f0-bd21-87b87674352e.html#p=

The Young Pope

 

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-a9de4dbf-61a0-480a-93a8-ce69ce9c62ca.html#p=

Nocturnal Animals

 

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-b2298b1b-a6f2-4d16-9ed8-5afe8cf8e633.html#p=

L’ Estate Addosso

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-a1d1afa2-d943-4b38-8ac2-4cf3f61dd63c.html

The Boys in the Tree

 

avanzo-sandro60Sandro Avanzo

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