The Bubble

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The Bubble

Il film inizia da un checkpoint sul confine israelo-palestinese, inserendoci subito in un clima di forte politicizzazione (l’estrema tensione fra i due popoli) che accompagnerà, sullo sfondo, tutto il film. La città di Tel Aviv diventa praticamente un personaggio del film e le critiche politiche sono spesso assai dure e precise. La storia del film è imperniata sull’amore tra Noam, israeliano, e Ashraf, un immigrato palestinese. Capiamo subito che il loro amore è fortissimo e che la loro relazione, centrale nel film, è proibita. Nel film abbiamo anche una importante relazione etero, le cui scene d’amore vengono spesso accavallate a quelle dell’amore tra i due ragazzi gay, come per dimostrare che l’amore è lo stesso in entrambi i casi. Quasi comiche sono invece le scene che parlano dei terroristi suicida gay, che non sanno se in paradiso riceveranno in premio una donna o un uomo vergine. Curioso anche il riferimento al Sansone biblico come primo terrorista suicida. Un film di altissimo valore figurativo e artistico, senz’altro il migliore del regista Fox, che dà alla tematica omosessuale un grandissimo rilievo, ingigantita anche dalla difficile e tesissima situazione politica e ambientale.

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25 commenti

  1. De La Croix

    Molto molto attuale, manco a farlo apposta li sto guardando tutti di recente i film israeliani.
    Decisamente dello stesso filone di Yossi & Jagger, ovviamente anche stesso attore, racconta la storia di un amore impossibile che tutto sommato combatte e fa di tutto per esistere.
    Un gruppo di amici contro la guerra, integrazione, persecuzione, tradizioni che si scontrano con la vita moderna, idee antiquate, nuovi sentimenti, tutto mischiato in un risultato che io ho trovato interessante e piacevole.
    Fino a qualche minuto prima della fine. No spoilers, ma non mi aspettavo finisse esattamente così.
    Comunque lo consiglio, specialmente in questi periodi, per ricordare che dietro i numeri e le notizie, ci sono sempre persone.

  2. Il film avrebbe anche del potenziale, il problema è che si perde in una sceneggiatura debole (come in tutte le pellicole di Fox) e indugia in un sentimentalismo che rischia di scadere nel melenso. La citazione di Bent per esempio è terribile, cinematograficamente parlando. Non è un caso se il film migliore di Fox (Yossi), sia quello meno infarcito dei soliti riferimenti scontati.

  3. Bel film come del resto quasi tutti i film di Eytan Fox. Tel Aviv , la bolla , che si distingue dal resto d’Israele molto più conservatore e ligio alla teocrazia , qui è il teatro d’azione di un amore impossibile tra un israeliano e un palestinese. L’amore vince tutto e a Tel Aviv avrebbe qualche speranza se il fanatismo e l’oscurantismo non fossero sempre in agguato. Gli attori sono bravissimi , tra loro protagonista l’attore favorito di Fox ,Ohad Knoller, così amato da tutti noi nel personaggio di Yossi 1 e 2. Commovente e coinvolgente. Vedetelo. Voto 8.

  4. thediamondwink

    Un amore che va oltre la politica, ma sovrastato da una feroce vendetta che distrugge ogni legame sincero. Perchè deve essere cosi dura la vita?

    Eccezionale trasposizione di un’ingiusta guerra che macella solo innocenti anime, che vorrebbero solo vivere e, soprattutto, amare.

    ==”…forse c’è davvero un paradiso dove si può amare l’altro”==

  5. zonavenerdi

    @andy. Troppo indietro o troppo avanti e un giudizio soggettivo. I film israeliani sono poco distribuiti qui in Italia. Che io sappia del regista Eytan Fox solo Yossy & Yagger e Camminando sull’acqua lo sono.

  6. Mi chiedo come mai un film che da quello che si evince è molto bello non lo distribuiscono.Eppure i precedenti dello stesso regista sono passati .Forse perchè è stato finanziato dal ministero della cultura e qui da noi si vergognano d’essere troppo indietro?

  7. the boxer

    il film è da 10, ma riguardo la critica: “Sono laici e progressisti ma non troppo impegnati politicamente.”; sono politicamente impegnati e di sinistra anche prima dell’arrivo di ashraf; come si vede quando fanno pubblicità al rave essere di sinistra in Isaraele è molto diverso da qui, e quello che loro fanno è, per quei standard, essere MOLTO impegnati politicamente; gran parte della popolazione è pro-occupazione. & “Il regista non ci risparmia nulla. Sia gli israeliani pacifisti che gli estremisti mussulmani sono condannati” a me il pacifismo israeliano non sembra assolutamente criticato, si criticano gli estremi violenti, sia palestinesi [jihad in primis] che israeliani [il checkpoint].
    per il resto, film SPLENDIDO.

  8. Scusate non riesco proprio a trovare questo film uscito in tanti paesi…..in Italia? lo si trova in dvd? vederlo in lingua originale con i sottotitoli in inglese ti perdi sempre qualcosa

  9. E’ incredibile quante assurdità si possano leggere nelle recensioni! Questo non è un film su dei giovani superficiali che vivono nella bolla protetta di TelAviv senza preoccuparsi della situazione politica che c’è intorno… è anzi un film molto politico e i protagonisti sono tutti impegnati in un modo o nell’altro. E ovviamente vengono tutti coinvolti da ciò che succede ogni giorno in Israele e Palestina.

  10. Sognatore62

    Ho visto anche gli altri film di Eytan ma questo è davvero il più profondo. Non nego di aver pianto nella scena finale. Uno dei più commoventi film che io abbia visto. Davvero la morale piu’ profonda del film, al di là dei contorni (guerra e altro), è l’Amore senza limiti. Da non perdere. Peccato da quel che so in Italia non sia nemmeno uscito. Qualcuno spero mi smentirà…

  11. Meraviglioso…sicuramente uno di quei film che che lasciano il segno…le immagini passano attraverso la corazza che ci costruiamo addosso per non sentirci fragili ed arrivano direttamente al cuore.

  12. 10 10 10!!!
    l’ho visto già da qualche settimana e l’ho ancora dentro.
    lacrime di gioia e sorrisi di rabbia.
    i protagonisti sono bravissimi, credibili e coraggiosi, se si pensa che nella vita reale sono totalmente etero.
    il film ha ricevuto finanziamenti dal ministero della cultura israeliano: Israele, questo paese che spesso leggiamo solo nelle cronache di guerra e che guardiamo quasi sempre con pregiudizio, ha qualcosa da insegnare ad un’Italia che non riesce neanche a far approvare una legge annacquata come quella sui DICO…..

    DA VEDERE!!

  13. terzogemello

    come l’amore raggiunge l’estremo.. come supera schemi e quadrature mentali..

    la rinscorsa di un amore non è sempre arrivare ad un traguardo .. ma tenersi per mano in una grande bolla..

  14. Uno splendido film. Che spiega che non è possibile schierarsi con nessuno, che la vita, l’amicizia e l’amore non appartengono ad un popolo confinato o ad una cultura e che non è la tecnologia degli armamenti a stabilire quale popolo sia migliore di un altro. Un grande insegnamento: ai deboli, affinché non siano oppressori di loro stessi e ai forti, affinché promuovano ciò che di meglio la storia ha loro insegnato.

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https://youtube.com/watch?v=Ou4UFIiY1wk%26color1%3D0xb1b1b1%26color2%3D0xcfcfcf%26feature%3Dplayer_embedded%26fs%3D1

Varie

Lulu vive con due ragazzi gay, Noam, amante della musica, e Yali, vistoso proprietario di un bar. Passano le giornate e le notti oziando tra tv e rapporti sessuali. Sono laici e progressisti ma non troppo impegnati politicamente. Tutto cambia quando Noam incontra a un checkpoint Ashraf, un bellissimo, sveglio e forte palestinese. Noam è un riservista e Ashraf sta aiutando una donna a partorire sul ciglio della strada. Non sono le migliori circostanze per un incontro, ma ugualmente scatta qualcosa tra loro. Quando Ashraf si rivela nell’appartamento di Noam, un intenso rapporto erotico esplode tra i due. Ashraf entra a far parte del gruppo. mentre anche Lulu e Yali s’innamorano. Si potrebbe pensare che l’amore tra i due uomini sia il segno che le cose stanno cambiando positivamente tra i due popoli, ma presto veniamo contraddetti da una terribile violenza che dall’esterno arriva anche sui due giovani, trasformando il loro amore in una dolorosa e tragica storia. Il regista non ci risparmia nulla. Sia gli israeliani pacifisti che gli estremisti mussulmani sono condannati. La felicità è vista come un lusso permesso solo a quelli che possono espatriare a Londra o New York. Prima degli ultimi eventi politici (la guerra isrelo-libanese) si poteva pensare che il film esagerasse, ma ora appare chiaro che l’analisi di Fox e Uchovsky è dolorosamente centrata. (Toronto Film Festival)
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‘La bolla’ (titolo originale Ha-Buah) è il titolo del nuovo film di Eytan Fox: di cui ricorderete l’intenso e bellissimo ‘Yossi and Jagger’, in cui si narrava la storia d’amore tra due soldati israeliani proprio sul fronte dei precedenti insediamenti israeliani in Libano, prima del ritiro del 2001. Il film è appena uscito nelle sale di Gerusalemme. È la storia di un gruppo di amici cool di Tel Aviv, che dividono la casa in una delle vie più trendy della città, lavorano nei negozi più gettonati, quelli che vendono insieme dischi e vestiti, si arrampicano sul tetto a fumare marijuana tutte le sere, sono insomma l’avanguardia cosmopolita e liberal di Israele. Uno di loro si innamora, ricambiato, di un ragazzo arabo di Betlemme. Quando questi è costretto a tornare a Betlemme, che si trova in Cis-Giordania, appena oltre il confine del Muro, l’altro lo raggiunge: i due verranno scoperti ad amoreggiare dal cognato del ragazzo arabo. In un crescendo di tensione, il film vira verso un finale amarissimo, che non sveliamo sperando di poter presto vedere nelle nostre sale questo nuovo lavoro del regista israeliano. Il quale alza la sua voce critica verso ‘la bolla’ di Tel Aviv, descrivendo i giovani della metropoli come certamente liberi, ma al contempo superficiali, desiderosi di vivere nel benessere che faticosamente Israele ha costruito per loro e al contempo ostentatamente indifferenti alle difficile condizioni dei vicini amici arabi. Proprio per la sera del Pride gli anarchici del Queeruption.org hanno organizzato una festa nella bolla (a Tel Aviv): un rave party gay nei boschi. Promettente. (Daniele Salaris – Gay.tv)

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