Below Sea Level

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Below Sea Level

In una terra di nessuno, a 40 metri sotto il livello del mare, in una base militare dismessa a 250 chilometri a Sud Est di Los Angeles, vive un gruppo di persone ai confini del mondo, senza elettricità, senza acqua, senza polizia, senza governo. In questo vasto deserto si depositano e conservano tutti i detriti – fisici e mentali – dei nostri tempi, mantenuti intatti dall’aria arida del deserto. Chi vive qui non ha rifiutato la società, le convenzioni, la “normalità”, ma ciascuno, per circostanze diverse, si è trovato “fuori”. È la nuova povertà.

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Un commento

  1. zonavenerdi

    L’ho visto su Rai 5, purtroppo in lingua originale sottotitolata. I ptotagonisti sono un gruppo di persone di persone che per vari motivi sono rimasti ai margini della società, ma non sono come gli amish che rifiutano la modernità, semplicemente non hanno accesso ad essa …

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In una terra di nessuno, a 40 metri sotto il livello del mare, in una base militare dismessa a 250 km a Sud Est di Los Angeles, vive un gruppo di persone ai confini del mondo, senza elettricità, senza acqua, senza polizia, senza governo.
In questo vasto deserto si depositano e conservano tutti i detriti – fisici e mentali – dei nostri tempi, mantenuti intatti dall’aria arida del deserto. Chi arriva in questo non luogo, viene cancellato dalla società, come un rifiuto non smaltibile. Chi arriva qui, sotto il livello del mare, ha toccato il fondo del proprio dolore e oltre non può più sprofondare. Eppure solo qui sembra affiorare il futuro di ognuno di loro. Un paesaggio apocalittico, ma anche la propria casa.
Questa è la storia di Ken e Lily, di Carol e Wayne, di Mike, Cindy e Sterling. Questo film copre quattro anni della loro vita e le loro vite compongono la sceneggiatura di questo film. Il regista ha vissuto accanto a loro in questo arco di tempo entrando simbioticamente nella loro esistenza, fino a diventare “invisibile”. Per questo il film non può essere definito un documentario, perché i protagonisti mettono in scena se stessi, la propria vita, “recitando” la loro realtà.
Sembrano degli homeless, ma non hanno nulla a che vedere con i “barboni”. La loro vita scorre in una situazione estrema e tuttavia riproduce la normalità. Cucinano, leggono, fanno l’amore, curano il loro aspetto, cercano lavoro, fanno musica, coltivano ancora sogni… Non hanno rifiutato la società, le convenzioni, la “normalità”, ma ciascuno di loro, per circostanze diverse, si è trovato “fuori”. Sono la nuova povertà.

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Note di regia

Il film delinea una mappa di volti, parole e memorie nate a partire da circostanze del tutto particolari. Le storie che racconto sono attraversate da echi interni, riflessioni, esperienze, monologhi, ricordi, immagini e zone d’ombra. Il deserto americano non inteso come luogo mitico ed evocativo, ma come punto d’approdo, pura topografia: i suoi bordi appaiono ben definiti, nel momento stesso in cui esso accoglie, lentamente, il flusso dei nuovi homeless.

I personaggi di “Below Sea Level”

Ken: Era un seminarista, laureato in teologia alla Bob Jones University, che ha avuto un incidente con la moto e zoppica. Ha bisogno di un intervento ad un ginocchio e di una nuova protesi alle anche. Abita in un vecchio autobus e sta perfezionando un suo progetto estremamente accurato per il motore a combustione interna. È colto, eloquente, conosce la vita di strada, e cerca disperatamente quel contatto umano a cui anni fa aveva rinunciato. Si innamora di Lily.

Lily: È una che parla chiaro, in modo diretto; è istruita e brillante. Viene da un ambientebenestante, un matrimonio alto borghese, è un medico di medicina tradizionalecinese, pratica l’agopuntura e altre terapie. Ha una Honda Civic relativamente nuova dove dorme col suo cane. Veste di lino bianco e fa sforzi costanti per tenere in ordine se stessa. Le interessa molto Ken perché è colto e sembra non essersi arreso alla bottiglia. È arrivata a questa ‘ultima spiaggia’ e la vede come un modo sia di sopravvivenza che di uscita. La loro è una storia d’amore. Lily incarna più degli altri il terrore segreto di tutti noi: perdere tutto e finire per la strada. È l’unica che cerca disperatamente di ritornare nel mondo normale.

Mike: Beve birra e whisky, una volta faceva il tutor in un college, e adesso scrive una canzone, “Below Sea Level”, vive in un camper e detesta le mosche. È intelligente, di buone letture, cordiale, simpatico e, ubriaco o sobrio, si esprime in modo colto. Ha perso una figlia in un tragico incidente. È privo di rabbia e ha una scadenza in agenda: la sua canzone. Fa da ponte tra tutti gli eventi e i personaggi.

Wayne & Carol: Wayne ha 62 anni. Entra ed esce dalla prigione. Ubriaco giorno e notte ha due grandi amori: i suoi cani e la sua musica. Impreca e bestemmia, è pieno d’odio per se stesso, ed ha una personalità magnetica. La sua canzone è un’elegia all’amore. Carol ha 50 anni. Ha qualche difficoltà nel parlare dopo che un ex fidanzato le sparò in bocca e poi le uccise il figlio che era accanto a lei. Vive in uno scuolabus abbandonato, a dispetto di tutto. Ha una relazione altalenante (prendimi-e-lasciami) con Wayne ed è lei a nutrire il sentimento che sta nella sua canzone d’amore. Tutti e due fanno una gran brutta vita, ma sono visti in questa comunità come modelli del Vivere Intensamente.

Cindy: Veterano del Vietnam in pensione, sposato 6 volte e padre di due figli. Cindy porta la parrucca, vive come una donna, sogna di farsi rifare i denti ed è la padrona di casa educata e civile del posto. È sempre premurosa. Fa la parrucchiera. Cindy è la dimostrazione di come la comunità accetti chiunque rispetti le regole del posto.

Sterling: Un tempo faceva l’attore di C movies. Ma qui è l’uomo con il furgone ed un enorme serbatoio di acqua che riempie da un canale di irrigazione prima dell’alba, per rifornire la comunità. È come il postino – va a casa di tutti eppure mantiene una certa distanza coi suoi modi ironici e distaccati.

Il Deserto: La distesa arida non forma lo sfondo del film, ma è sia il campo d’azione che un personaggio della comunità. D’estate può uccidere i suoi abitanti. Di notte inghiotte il mondo, e la gente tende a rifugiarsi nelle tende e nei vecchi autobus, fino a che la luce non li libera. Quando il vento si alza, li sferza con la sabbia. Quando il sole tramonta, brevemente viene la calma, mentre l’oscurità del terreno e le stelle della notte rimpiccioliscono le loro vite e nello stesso tempo il buio li immerge nello spazio profondo dell’universo. Alla gente piace dire che sono stati nel deserto. Ma non in questo.

Gianfranco Rosi
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“Applausi e standing ovation alla Mostra del Cinema di Venezia 2008 per il film documentario ‘Below sea level’, l’ultima opera del regista Gianfranco Rosi. Il lungometraggio, che fa parte della sezione ‘Orizzonti’ della kermesse, racconta le storie di vita di una piccola comunita’ che vive nel deserto del New Mexico. Ken, Lily, Carol e Wayne, sono alcuni dei protagonisti che vanno avanti, giorno dopo giorno, senza a per acqua, elettricita’, polizia e governo. Rosi li ha seguiti per quattro anni scoprendo cosi’ come si sono ritrovati al margine della societa’. I personaggi sono una madre che si e’ vista uccidere il figlio, una parrucchiera che nella sua vita precedente e’ stata un marines gay sopravvissuto alla guerra in Vietnam, ma ci sono anche un ex seminarista, un ex attore e una dottoressa. Tutti insieme, anche se in condizioni estreme, cercano di riprodurre nel deserto una vita normale. ”Avere la macchina da presa – ha affermato Rosi nel corso di una conferenza stampa- e’ stato per certi versi imbarazzante, perche’ i momenti piu’ belli che ho vissuto sono stati quelli che non sono stati girati. Quello che mi ha appassionato e’ la dimensione umana. Non e’ mai stata mia intenzione fare un film sociologico”. Per realizzare ‘Below sea level’ , Rosi ha raccolto 120 ore di materiale girato, e, dopo averlo selezionato ha impiegato due mesi di montaggio.” (Delia Ciciliani, AdnKronos)

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