The New Normal

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The New Normal

David Murray, interpretato da Justin Bartha, è un uomo risoluto e vigoroso, considerato da amici e colleghi una persona innegabilmente forte e volitiva. Tuttavia, la sua forza e il suo atteggiamento sprezzante sono solo una facciata che celano la fragilità e l’insicurezza emotiva che lo caratterizzano davvero, e delle sue perplessità riguardo all’eventualità di diventare padre, poi dissipate dopo aver conosciuto Goldie. Bryan Buckley, interpretato Andrew Rannells, è il fidanzato di David, lavora nel settore legale, adora la moda ed è oltremodo perfezionista, e capisce di voler diventare padre quando un giorno, mentre fa acquisti, volge lo sguardo verso un bambino in un carrozzino, e gli sembra la cosa più bella che abbia mai visto. David non prende subito bene la decisione di Ryan, ma comprende con il tempo di volere anche lui una famiglia. Questi sono i due protagonisti di questa sit-com (ideata dal dichiarato Ryan Murphy insieme alla dichiarata Allison Adler ), una coppia gay di Beverly Hills che nella vita ha tutto, tranne un pargoletto. Proprio mentre stanno pensando di cercare una madre surrogata, incontrano Goldie, una giovane donna con un passato turbolento. Goldie è una cameriera del Midwest con una splendida bambina di otto anni, è feritle e in cerca di famiglia e presto diventa la risposta ai problemi della giovane coppia.

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7 commenti

  1. zonavenerdi

    A me questa serie è piaciuta davvero tanto. Forse il suo difetto (e quindi quello che ha portato alla sua chiusura) è stato che si basava su tutte le minoranze (neri, gay, madri single ecc).

    Sono molto più furbe altre serie come Glee o Modern Family che si accontentano si essere paladine di solo qualche minoranza. Il troppo, evidentementre, stroppia. Ma per me il bilancio è comunque super positivo.

  2. Majin79

    Mi sorprende leggere tante opinioni negative su questa serie… pur riconoscendo che non è un capolavoro, sicuramente non la migliore fra quelle ideate da Ryan Murphy, la trovo molto piacevole, ironica e sufficientemente politically incorrect da renderla divertente e tagliente quanto basta… a me è piaciuta e sinceramente la consiglio.

  3. Come altri prima di me anche io mi ritrovo a criticare questa serie. Tutti i personaggi risultano piatti e insignificanti, con l’unica eccezione forse della nonna omofoba, paradossalmente. Esprime idee che non possiamo certo condividerle, ma almeno presenta motivazioni emotive credibile per esse.
    Invece la madre surrogata si fa mettere in cinta perché… bho… voleva cambiare aria. Sì, questo è quanto.
    La coppia protagonista decide di avere un figlio dopo aver visto un bambino in un negozio di vestiti… e tanto basta! Non avevano di meglio da fare neanche loro.
    La bambina è talmente saggia da risultare assolutamente stucchevole, petulante e inverosimile per una decenne.

    Facesse almeno ridere… invece no! Non funziona come analisi e neanche nelle gag… Scialba, appunto.

  4. De La Croix

    Ho cominciato a guardarlo con una certa speranza, ma mi sono ritrovato a continuare solo perché non mi piace lasciare le cose a metà. A mio parere la storia andrebbe incentrata sulla bambina, Shania, e sulla sua capacità di crescere saggia ed equilibrata, nonostante sia circondata da adulti assolutamente poco sani e faccia parte di una famiglia assolutamente disfunzionale in ogni suo aspetto. Ogni episodio si conclude con “tutto sommato volemose bene”, ma le azioni che i vari personaggi compiono durante tutta la puntata, non sono facili da dimenticare (bullismo, prepotenza, isterismi continui, alcohol, e tanto altro). Per quanto mi riguarda la faccenda della coppia che vuole avere un figlio è passata in secondo piano praticamente da subito. Un 6 per la buona volontà nel tentare di trattare il tema.

  5. perles75

    Aggiungo che questa serie è difficile da giudicare, per il pubblico gay. Tratta (furbescamente) di un tema che sta molto a cuore alla comunità, quindi si vorrebbe apprezzarla con tutte le proprie forze.
    Le polemiche che hanno accompagnato la messa in onda del pilot (completamente attese) hanno creato un movimento di “solidarietà a prescindere” e la serie è stata vista come parte di un movimento sociale piuttosto che come un mero prodotto televisivo. Facile rimandare indietro le critiche con l’accusa di ristrettezza mentale.
    Molti commentatori di mezzi di informazione gay (come si legge anche nella scheda qui presente) hanno giudicato l’intenzione, la “conquista sociale”, più che la mera qualità.

    Nonostante tutta la buona volontà degli autori nel proporre un tema tuttora scomodo e degli spettatori gay o progressisti nel farsela piacere, però, The New Normal è oggettivamente una serie brutta e fatta male.

  6. perles75

    Ho smesso di vedere The New Normal dopo la prima puntata, cosa rarissima per me. I problemi di questa nuova seri di Ryan Murphy sono infatti talmente tanti che affogano i rari momenti buoni.

    La colpa più grossa va alla sceneggiatura. I dialoghi sono artificialissimi e improponibili fino all’esasperazione. Di conseguenza, nessuno del cast risulta neppure un minimo convincente o anche solo coinvolto nella storia. Manca totalmente la chimica corale o di coppia.
    Non aiuta neanche che tutti i personaggi sono antipatici, dal primo all’ultimo. La coppia gay è irritante all’ennesima potenza. La ragazza madre ha una personalità evanescente. NeNe Leakes fallisce dove era riuscita in Glee, e qui risulta solo petulante. Il personaggio della nonna omofoba è completamente bidimensionale e estremizzato da non suscitare ilarità e nemmeno sdegno ma solo incredulità.

    Ci sono alcuni istanti dove si intravede un certo sentimento, ma in generale The New Normal è da dimenticare. Voto 3.

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trailer: The New Normal

https://youtube.com/watch?v=nJfBZxUlzhY

Varie

La serie viene trasmessa dal 10.09.2012 negli USA dal canale NBC e per ora è composta da 1 stagione di 22 episodi. Trasmessa in Italia dal canale Fox di Sky dal 5 marzo 2013

VOTO METASCORE: 61/100 su 30 recensioni

EPISODI PRIMA STAGIONE (tit. originale – tit. italiano -prima USA – prima Italia

1 Pilot – La nostra normalità – 10 settembre 2012 – 5 marzo 2013
2 Sofa’s Choice – I bei vecchi tempi – 11 settembre 2012 – 12 marzo 2013
3 Baby Clothes – Vestitini – 18 settembre 2012 – 19 marzo 2013
4 Obama Mama – Io voto Obama! – 25 settembre 2012 – 26 marzo 2013
5 Nanagasm – La nuova nonna – 2 ottobre 2012 – 2 aprile 2013
6 Bryanzilla – Il matrimonio di Shania – 9 ottobre 2012 – 9 aprile 2013
7 The Godparent – Trap Madrine – 23 ottobre 2012 – 16 aprile 2013
8 Unplugged – Divieto di Tweet – 13 novembre 2012 – 23 aprile 2013
9 Pardon Me – La cena del Ringraziamento – 20 novembre 2012 – 30 aprile 2013
10 The XY Factor Fuga di notizie – 27 novembre 2012 – 11 maggio 2013
11 Baby Proofing – 4 dicembre 2012
12 The Goldie Rush – 8 gennaio 2013
13 Stay-at-Home Dad – 15 gennaio 2013
14 Gaydar – 22 gennaio 2013
15 Dairy Queen – 29 gennaio 2013
16 Dog Children – 19 febbraio 2013
17 Rocky Bye Baby – 26 febbraio 2013
18 Para-New Normal Activity – 5 marzo 2013
19 Blood, Sweat and Fears – 19 marzo 2013
20 About a Boy Scout – 26 marzo 2013
21 Finding Name-O – 2 aprile 2013
22 The Big Day –

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“…Il progetto è basato in gran parte sulla biografia di Ryan Murphy, che ha adottato un figlio con il proprio partner. La possibilità di trarne una serie è stata contesa ostinatamente anche dalla Abc e dalla Fox, tanto il pubblico gay è prezioso per gli ascolti televisivi. In un’inchiesta dedicata al nuovo tipo di pressione sociale che comincia a esercitarsi sugli omosessuali, e che è poi il vecchio «quando vi decidete a fare un bambino?» che le coppie etero sperimentano da sempre, il New York Times ha citato il telefilm come uno degli eventi televisivi dell’autunno. Un antipasto trasmesso durante le Olimpiadi ha fatto il resto, e ora aspettiamo di sapere se, accanto a Modern Family, The New Normal potrà riempire il vuoto lasciato da Will&Grace.” (E. Santolini, La Stampa)

“Se due persone che si amano decidono di avere un figlio «è normale». Ma se queste due persone sono entrambe maschi (o femmine, è uguale), le cose non sembrano essere più così assodate. Negli Stati Uniti, due individui dello stesso sesso possono diventare genitori facendo ricorso a madri surrogate o a donatori di sperma. Ma quando si parla di gay e diritti, spesso la legalità di un’azione non basta per renderla semplice da accettare. Nemmeno per fiction.
E così «The New Normal» — nuova serie che debutterà sulla Nbc l’11 settembre; in Italia su Fox qualche mese dopo — che racconta in chiave comica proprio le vicende di una coppia gay che desidera un figlio e che per questo si rivolge a una madre surrogata, nonostante non sia ancora andata in onda è già stata ampiamente criticata. E censurata, anche… Già prima di questa censura, gli attivisti dell’associazione One million moms hanno bersagliato lo show con una petizione per «bloccarlo»: «Non sorprende che il gay Ryan Murphy sia il regista. Nbc usa frequenze pubbliche per sottoporre le famiglie al decadimento della morale, dei valori e della santità del matrimonio. È uno show dannoso per la nostra società». L’associazione ha quindi imbastito una strategia per «convincere gli sponsor a non investire sulla sitcom. Milioni di americani credono che il matrimonio debba essere tra uomo e donna. “The New Normal” cerca di desensibilizzare l’America e i nostri figli. È l’opposto di come le famiglie sono state concepite. Non si può reinventare la biologia».
Murphy ha risposto alle accuse: «Ci sono già passato e non mi sorprende. Protestare è un diritto. Ma se chi giudica vedesse la serie, si sentirebbe rappresentato dal personaggio di Ellen Barkin». Al suo fianco, tra gli altri, il gruppo Gay and lesbian alliance against defamation (GLAAD): «Show di successo come “Glee” e “Modern Family” dimostrano che gli americani oggi non sono interessati all’orientamento sessuale dei loro personaggi preferiti».
In effetti negli ultimi decenni, poche cose sono cambiate tanto sensibilmente quanto il concetto di famiglia. E la tv lo ha testimoniato. Ma anche se sono passati 35 anni dai buoni sentimenti dalla famiglia Bradford e pochi di meno dalle tranquillizzanti risate di un’altra famiglia modello, ma almeno di colore, come i Robinson, evidentemente per qualcuno, sono ancora troppo pochi.” (C. Maffoletti, Corsera)

“… Premetto che nonostante la prima puntata sia durata appena 25 minuti so già che sarà una serie culto un po’ perché partorito da Ryan Murphy (Nip/Tac, Glee e American Horror Story come garanzie, mica “I 5 del quinto piano”!) un po’ perché ha la grazia che sembrano possedere solo i serial americani nell’affrontare argomenti controversi in maniera profonda, ma con il registro della commedia… In quest’ottica di impegno politico su più fronti a “The New Normal” spetta il compito quasi propagandistico di spiegare al pubblico televisivo americano in maniera semplice, quasi da sussidiario delle elementari, che la famiglia è là dove c’è il desiderio di crearla, a prescindere dal sesso, e che la volontà di avere dei figli trova sempre il modo di adattarsi alle contingenze superando gli ostacoli imposti o dalla natura o dalla società. Per spiegare questo, “The New Normal”, intraprende la strada più impervia…. Ecco quindi dov’è la sfida politica di “The New Normal”: mostrare lo scenario più ostico da accettare e avvincere il pubblico a tal punto da persuadere, come stabilisce il titolo stesso, che la normalità è una condizione sempre più relativa e se riuscirà nell’intento, se non di convincere, quanto meno di far considerare l’ipotesi che un “utero in affitto” è solo uno dei tanti modi con cui tutti noi cerchiamo di realizzare la nostra felicità allora “The New Normal” avrà dimostrato ancora una volta l’assunto che l’evoluzione culturale di un paese avviene soprattutto attraverso l’impegno degli intellettuali e degli artisti, anche quando questi scrivono commedie.” (A. Michetti, Gay.it)

PERSONAGGI (da wikipedia)

David Murray, interpretato da Justin Bartha.
David, di professione medico, è un uomo risoluto e vigoroso, considerato da amici e colleghi una persona innegabilmente forte e volitiva. Tuttavia, la sua forza e il suo atteggiamento sprezzante sono solo una facciata che celano la fragilità e l’insicurezza emotiva che lo caratterizzano davvero. David sulle prime non prende bene la decisione del partner di avere un figlio insieme, e nutre perplessità riguardo all’eventualità di diventare padre, poi dissipate dopo aver conosciuto Goldie.

Bryan Collins, interpretato Andrew Rannells.
Bryan è il fidanzato di David. Egli lavora come produttore televisivo, adora la moda ed è oltremodo perfezionista, e capisce di voler diventare padre quando un giorno, mentre fa acquisti, volge lo sguardo verso un bambino in un carrozzino, e gli sembra la cosa più bella che abbia mai visto. Dopo varie peripezie con il compagno, i due si accordano, e trovano in Goldie una madre surrogata perfetta.

Goldie Forrest Clemmons, interpretata da Georgia King
Goldie è una giovane madre di indole dolce e gentile, segnata dal abbandono da parte della madre appena dopo che questa la diede alla luce, dagli anni vissuti sotto la dispotica tutela della nonna, Nana, e dal suo disastroso matrimonio con il marito, dal quale è nata Shania. Un giorno, non potendone più dell’invadente presenza di Nana, Goldie e la figlia si trasferiscono in un’altra città dove la donna accetta un impiego come madre surrogata per potersi guadagnare da vivere, e in tale occasione conosce David e Bryan, nei quali trova il sostegno di una famiglia che non ha mai avuto.

Jane “Nana” Forrest, interpretata da Ellen Barkin
Comunemente chiamata Nana, in quanto narcisista ed insofferente all’idea che Goldie e Shania si riferiscano a lei con l’appellativo di nonna, Jane è una donna conservatrice, razzista e omofobica, che essendosi fatta carico della nipote Goldie sin dalla sua nascita, si arroga il diritto di decidere per lei in ogni suo aspetto della vita, e quando scopre che Goldie fa da madre surrogata per una coppia omosessuale ella cerca in tutti i modi di dissuaderla da tale decisione, ma con insuccesso. Di tanto in tanto, Jane ficcanasa nella vita della nipote, lanciando occasionalmente frecciate a David e Bryan.

Shania Clemmons, interpretata da Bebe Wood
Shania è la figlia di Goldie, ed è una bambina di nove anni atipicamente intellettuale per la sua età, dotata di un’eccentricità che però la rende spesso oggetto di scherno tra i suoi coetanei. Shania è molto legata alla madre, con la quale ha un rapporto simbiotico, e ben presto trova in Bryan uno spirito affine.

Raquel-Marie “Rocky”, interpretata da NeNe Leakes
Rocky è l’assistente, nonché migliore amica di Bryan, con il quale ha un rapporto quasi fraterno. È la tipica donna in carriera dura, sicura di sé e fautrice dell’indipendenza femminile, con un atteggiamento crudo e diretto.

Clay Clemmons, interpretato da Jayson Blair
Clay è il marito di Goldie, dal quale la ragazza sta cercando di divorziare per la sua incorreggibile infedeltà. Clay è un uomo subdolo, ignorante e infantile, che ferisce Goldie di continuo con i suoi atteggiamenti irresponsabili e le sue continue, malcelate, manipolazioni. Tuttavia con il tempo, Clay inizia a prendere coscienza dei suoi comportamenti scorretti nei confronti della propria famiglia, e si sforza quanto meno, di essere un buon padre per Shania.

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