Cinema

Quinta giornata del 14° Florence Queer Festival 2016

Giornata molto tranquilla prima del gran finale di domani. Alle 16, mentre in sala riproponevano Duddy di Gerald Mc Collouch, noi abbiamo accompagnato Ivan Cattaneo, protagonista del documentario ‘Ivan Cattaneo – A cuore nudo’ di Tiziano Sossi , che sarà proiettato domani alle 18, nella sede fiorentina del quotidiano La Repubblica, dove Ivan è stato intervistato con un telefonino e trasmesso in diretta live video per i lettori utenti di Facebook. Ivan ha parlato del documentario per poi allargare il discorso alla sua intera carriera. Una intervista molto interessante che consigliamo a tutti di leggere nella nostra Rassegna Stampa.

Abbiamo quindi visto l’ottimo documentario austriaco

FtWTF – Female to What The Fuck di Cordula Thym e Catherine Lampert  (Austria, 2015), 92’, v.o. tedesco, sott. italiano e inglese

Voto: stella4-5

fqf2015-female

Questo documentario è il risultato di un lavoro a lungo termine, durato circa cinque anni, durante i quali le registe hanno accompagnato sei persone con un’identità transgender, che partendo tutte da un punto di partenza comune (da femmina a…) hanno proseguito ognuna per la sua strada (” …verso che cazzo?”).

Sino ad oggi i documentari ci hanno raccontato le vite delle persone transessuali, descrivendo i problemi che dovevano attraversare delle persone nate in un corpo sbagliato prima di arrivare alla meta, costituita dall’intervento chirurgico risolutivo. Invece FtWTF comincia dove altri documentari spesso finiscono. Qui il cambiamento di sesso tramite ormoni e/o interventi chirurgici è considerato solo una parte dell’esplorazione della propria identità – anzi, vediamo che non tutte le persone trans scelgono di farlo. L’intervento non è un punto di arrivo, anche perché probabilmente non c’è mai veramente un punto di arrivo.

FtWTF parla di molti argomenti anche impegnativi: dei vari modi di affrontare una vita che va al di là del genere binario maschio/femmina, della ricerca di un proprio modello di mascolinità che si adatti alla propria identità trans, del fatto di essere considerati diversi sia tra gli eterosessuali che nelle comunità lesbica e gay.

I vari contributi sono seri ma mai noiosi, anzi spesso sono brillanti. I protagonisti ci parlano delle loro condizioni di partenza, delle conseguenze e delle particolari circostanze della loro decisione, aprendosi allo spettatore in modo molto spontaneo.

Non tutti gli intervistati si dichiarano felici, ma in ogni caso FtWTF vince la sfida di portare le trasformazioni di genere sullo schermo senza drammi, senza mostrare parenti afflitti dal dolore e dalla vergogna, senza nessuno sguardo voyeuristico sui corpi modificati e nelle camere da letto. Il film riesce a fare tutto questo in un modo simpatico, chiaro e ben informato. E non ultimo, dal punto di vista tecnico e visivo è praticamente perfetto.

 

Il pomeriggio è proseguito con la proiezione dell’ultimo gruppo di corti partecipanti al concorso VIDEOQUEER, mentre in prima serata è stato proiettato

Center of My World  (Die Mitte der Welt) di Jakob M. Erwa (Austria, 2016), 115’, v.o. tedesco, sott. Italiano

Voto: stella3-5

center-of-my-world-home

Dopo un’estate trascorsa in campeggio, il 17enne Phil ritorna a casa, una bella villa vicino ad una foresta. Con lui vivono la sorella gemella Dianne e la madre Glass. Phil si rende subito conto che le due donne non si rivolgono la parola; cerca di indagare il perché, ma non ottiene risposta da nessuna delle due. La madre è una donna eccentrica, indipendente, egocentrica, che cambia spesso uomini, liquidandoli al minimo screzio.  Scopriamo anche che i due gemelli non hanno mai conosciuto il loro padre, del quale la madre si rifiuta cocciutamente di fare il nome. Per ragioni diverse, entrambi i gemelli soffrono per il comportamento della loro madre.

Per evitare il clima pesante in famiglia, Phil preferisce frequentare la sua migliore amica Kat, con la quale si confida, si diverte e va a spasso. Le cose cambiano quando all’inizio dell’anno scolastico arriva in classe un nuovo studente, il bellissimo Nicholas.  Per Phil è un colpo di fulmine. Affascinato, lo osserva sempre mentre si allena alla corsa, poi capita che i due si incontrano direttamente e Phil scopre che l’interesse è reciproco. I due si lanciano così in un rapporto molto passionale.  Phil si innamora, ma sarà altrettanto per Nicholas?  Nicholas non è così perfetto come sembra. La delusione aiuterà Phil a comprendere e in qualche modo superare ciò che non va nella sua famiglia.

Il film è tratto dal best-seller omonimo di Andreas Steinhöfel. Il giovane regista austriaco Jacob M. Erwa, al suo terzo lungometraggio, concentra l’attenzione sull’adolescente Phil. L’omosessualità di Phil è talmente ben accettata da tutti, che a noi italiani la cosa sembra un po’ strana.  Questa è una classica storia di formazione, l’omosessualità non è il tema centrale del film, sebbene vi compaiano diverse scene di nudo e di sesso tra i due ragazzi.  Il film sembra seguire due storie diverse, un cupo dramma familiare da una parte e una brillante, coloratissima e patinatissima storia d’amore dall’altra, fino a che le due strade si ritrovano.  Center of My World è un film molto piacevole da vedere, ben fotografato, ben interpretato, forse fin troppo ben confezionato. Il film è passato quest’anno anche al Giffoni Film Festival.

(Testo e immagini di Roberto Mariella)

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