La Spezia, don Euro e il ricatto al vescovo: «Ci sono tanti altri preti gay»
Sondra Coggio
La Spezia – «Sono a conoscenza di tante cose che mi schifano. C’ho le prove in mano. Voglio che si veda, che non sono il solo debole. Ci sono anche altri. Io faccio proprio i nomi, e li mando per busta riservata al Santo Padre…».
Non è più un prete, oggi, Luca Morini, accusato d’aver truffato per anni i suoi fedeli, per permettersi soggiorni di lusso negli hotel d’élite, con escort gay a pagamento. Dalle intercettazioni, emerge ora che Don Euro non era il solo, a concedersi vizi che la chiesa considera peccati. E che – quando lo scandalo venne fuori – prese a ricattare i superiori, minacciandoli di «portare i preti in tribunale», mettendo in piazza retroscena piccanti tenuti fino a quel momento ben nascosti. All’autorità giudiziaria non interessa la morale. Interessano i raggiri ai danni dei devoti, dai quali Don Euro si faceva dare molto denaro. E tuttavia, quello che viene fuori dagli stralci delle conversazioni, apre a considerazioni inquietanti.
L’ex prete, si rivolgeva al vescovo con toni estorsivi: «Desidero una autonomia sostanziale ogni mese. Voglio restare prete, senza far male alla chiesa. Non costringetemi a seguire esempi non edificanti, e mettere in piazza tante cose». Nei faldoni del processo, devono essere finiti anche i documenti che per Don Euro costituivano una polizza sulla vita. Le autorità ecclesiastiche negano l’esistenza del dossier. Certo è che lui ne parla, nelle intercettazioni, e minaccia di «denunciare tutti». Voci ufficiose parlano di una quarantina di nomi. E non è escluso che durante il procedimento giudiziario questi nomi non verranno fuori. Fosse solo perché lo stesso vescovo – cui Morini telefonava anche in piena notte, nel pieno dello scandalo – si è ritrovato coinvolto nell’inchiesta, e dovrà difendersi. Soprattutto ora che Don Euro ha perso lo stato clericale, con relativa dispensa dagli obblighi sacerdotali, le strade della chiesa e dell’ex prete sono destinate ad incrociarsi su un piano diverso. Ciascuno per sé.
Il sacerdote aveva curato tante piccole parrocchie, compresa quella di Caniparola, a Fosdinovo. Faceva una «bella vita» del tutto al di fuori dei precetti religiosi. Con i soldi delle offerte, si era messo sul conto 700 mila euro. Inventandosi visioni mistiche, riusciva a farsi dare dagli anziani migliaia di euro. Vendeva false boccette d’acqua santa, ed investiva anche in diamanti e polizze assicurative. Gli è stato sequestrato, ad oggi, qualcosa come un milione di euro. Francesco Mangiacapra, escort che per anni ha frequentato Morini credendolo un avvocato, aveva scoperto per caso la sua vera identità. Lo aveva immediatamente denunciato alla Curia. Nel suo libro “Il numero uno, confessioni di un marchettaro”, ha dedicato ampio spazio al prete lunigianese. L’escort ha anche consegnato una lista con nomi e immagini di preti che frequentano le chat erotiche gay. Fra loro c’è un prete che risulta in Liguria, anche sul territorio spezzino, con un incarico a contatto con molti giovani.