Famiglie arcobaleno: “Difesi i diritti”
Federico, 67 anni, stringe tra le braccia Angelica, nata il 13 ottobre dello scorso anno. Il pensionato, ex dipendente dell’Eni, ha gli occhi lucidi mentre guarda la bambina: è sua nipote, figlia di Luciana e Michaela, una delle nove famiglie omogenitoriali che ieri si sono presentate davanti al sindaco Luigi de Magistris che ha registrato i nomi di entrambi i genitori ( sette coppie di donne e due di uomini) sugli atti di nascita di 11 bambini. « Per Angelica cambia tutto, sarà tutelata, è un giorno memorabile, una data importantissima che arriva in un momento storico difficile » spiega Michaela. La bambina più piccola è Sveva. È nata lo scorso 4 luglio, e anche lei nel suo piccolo rappresenta una rivoluzione: per due settimane l’anagrafe dello Stato le ha riconosciuto una sola mamma, ora invece i genitori sono due. Con stessi diritti, ma anche con identici doveri. Gaia, la sua prima mamma, era già incinta della piccola quando ad aprile, dopo sette anni di convivenza, si è sposata civilmente con Ilaria. Non è stato facile per le due donne avere un figlio. Per coronare il loro sogno hanno dovuto affrontare diversi e costosi viaggi all’estero: «È uno stress continuo, fisico e psicologico – spiega Gaia – la fecondazione eterologa per coppie gay è consentita praticamente in tutta Europa, l’Italia è indietro di anni. Trovo stupido far guadagnare tanto la Spagna, la Francia e moltissimi altri paesi dove ci sono centinaia di cliniche specializzate » . Il riconoscimento non è solo a un atto formale, ma permette alla famiglie di vivere più serenamente, senza costringere uno dei genitori ad avere un permesso dall’altro per andare a prendere il figlio a scuola o per assisterlo in ospedale.
Con le due donne ci sono anche le mamme, nonne di Sveva, Edy, 75 anni, che si definisce « una nonna arcobaleno molto felice» e Annunziata, 62 anni. Non sono volute mancare alla cerimonia a Palazzo San Giacomo: « La loro è una scelta d’amore» dicono. Leonardo e Fabio sono una delle prime coppie omosessuali a Napoli ad avere avuto un figlio. Per Luca, tre anni, hanno affrontato complicati viaggi all’estero, in particolare negli Stati Uniti. « Vederci entrambi riconosciuti come i papà di Luca spiega Fabio – non solo è importante per noi, ma è un bellissimo messaggio dato alla gente e alla politica che deve prendere atto che la società è pronta. In questi tre anni non abbiamo avuto problemi. Luca va regolarmente a scuola e non c’è mai stata alcuna discriminazione. È stato accolto benissimo da insegnanti e amichetti. Oggi è una giornata importante, vogliamo ringraziare il sindaco che ci rende una famiglia a tutti gli effetti quando ultimamente ci sono segnali che ci lasciano perplessi a livello del governo nazionale». Per Renata e Daniela « sui documenti dei nostri figli sarà scritta la verità: ovvero che hanno due genitori fin dal primo istante in cui sono stati desiderati » . Non a caso la cerimonia segue la sentenza della Corte d’Appello che, accogliendo la richiesta di Stepchild adoption avanzata dalla mamma non biologica di un bimbo nato dalla compagna, ha sancito che anche la madre non biologica è mamma sin dalla nascita perché accettò e condivise il progetto della procreazione assistita. « Firmo questi atti in qualità di ufficiale di governo in un momento in cui c’è chi pensa che le libertà vadano ristrette invece che riconosciute – afferma de Magistris – i bambini sono tutti uguali e l’uguaglianza di diritti è uno dei capisaldi di ogni comunità e ordinamento democratico. È una vergogna che in queste ore a dei bambini non sia data l’autorizzazione a entrare nei porti e siano tenuti sotto il sole in una nave » . Soddisfatte l’avvocato Francesca Quarato dell’associazione ” Famiglie arcobaleno” e la delegata alle Pari opportunità Simona Marino. L’assessore Alessandra Sardu ringrazia gli uffici dell’Anagrafe guidati da Luigi Loffredo per lo sforzo profuso in questi mesi.
Polemizza con l’iniziativa, invece, Alfonso Principe, segretario del Circolo Pd San Carlo all’Arena, secondo cui i «bambini hanno diritto a un padre e una madre. Il Comune asseconda gli egoismi degli adulti a danno dei minori e della realtà».
Antonio Di Costanzo