Comune e Coop Dolce chiudono il caso Gay Pride “Errori, ma pure belle idee”
Dopo una settimana, il Comune di Casalecchio e la cooperativa Dolce, che gestisce il servizio all’asilo nido La Meridiana, provano a chiudere la questione del festeggiamento del Gay Pride, lo scorso 6 luglio.
Lo fanno con una conferenza stampa congiunta, nella quale da un lato difendono il programma portato avanti dalle educatrici, compresa la parte relativa alle differenze «condivisa in tutti i nidi pubblici dell’area metropolitana, un patrimonio da proteggere » ; e dall’altra stigmatizzano una serie di inopportunità: la prima è l’aver scritto la parola Gay Pride all’interno del diario di bordo, il quaderno sul quale le educatrici comunicano ai genitori giorno per giorno le attività svolte con i loro figli.
Poi c’è l’aver scelto di trattare il tema delle differenze durante il periodo estivo, quando il maggior flusso e maggior ricambio di bambini impedisce di portare avanti un percorso approfondito e continuativo. Infine, spiega il presidente di Dolce Pietro Segata, «è stato grave che alcuni genitori abbiano fatto uscire dall’asilo del materiale interno, rompendo il patto tra genitori e educatrici. Ma su questo lavoreremo».
Per il sindaco Massimo Bosso la città è stata vittima « di una strumentalizzazione politica operata sulla pelle dei bambini». Dalle verifiche effettuate, prosegue, «non è emerso nessuno errore educativo, ma semmai un problema comunicativo». Un chiarimento tanto più necessario in queste settimane, visto che il nido è stato messo a bando e c’è una gara in corso.
Intanto, su Radio Città del Capo da oggi alle 10.40 partirà una maratona No- Gender: mamme, papà, insegnanti, zii e zie leggeranno i loro libri per l’infanzia preferiti, compresi volumi come “ Il piccolo uovo” e “ Buongiorno postino”, «gli stessi che le educatrici di un centro estivo di Casalecchio di Reno hanno letto ai loro bimbi e per questo sono state attaccate dalla destra».
– c. gius.