Malato di Aids non avvertì l’amante e lo contagiò: condannato a 8 mesi di carcere
Tiziano Ivani
World AIDS Day, manifestazione per sensibilizzare anche sulla prevenzione (archivio) . Nello Spezzino,un uomo ha contagiato il suo amante senza dirgli che era ammalato World AIDS Day, manifestazione per sensibilizzare anche sulla prevenzione (archivio) . Nello Spezzino,un uomo ha contagiato il suo amante senza dirgli che era ammalato
La Spezia – Non ha detto al partner di essere malato di aids e lo ha contagiato. Così un uomo, 51 anni, residente alla Spezia, ha rovinato la vita a un coetaneo che oggi si trova a dover lottare contro una malattia terribile, che nei casi più gravi può portare anche alla morte. La loro era una relazione omosessuale, che per altro avrebbe dovuto rimanere segreta. Dalla vicenda ne è nato un caso giudiziario, arrivato ieri a sentenza.
Il cinquantunenne spezzino, difeso dall’avvocato Alessandro Pontremoli, è stato condannato a 8 mesi reclusione e dovrà risarcire la vittima con una provvisionale di 10 mila euro. Ha usufruito dello sconto di un terzo della pena, facendosi giudicare con rito abbreviato, ma è probabile che il gup Marta Perazzo abbia derubricato il reato da lesioni volontarie gravissime a lesioni colpose.
La pena altrimenti avrebbe dovuto essere molto più alta, il pm Maurizio Caporuscio aveva chiesto una condanna a 2 anni e mezzo di reclusione. Il giudice si è preso novanta giorni per depositare le motivazioni della sentenza ma, eseguendo una banale calcolo matematico, si evince che qualcosa non torna. Il reato contestato dalla Procura prevede da 6 a 12 anni di reclusione. In una precedente udienza era stata ascoltata la vittima, un cinquantenne di origini meridionali che per una vita ha lavorato a bordo di pescherecci. Nel 2012 scoprì di aver contratto l’Hiv e individuò subito il colpevole.
«Ci siamo conosciuti nei giardini pubblici, alla Spezia. Ci vedevamo spesso, quasi ogni giorno –ha dichiarato l’uomo –, non mi aveva detto che era malato di Aids, me lo aveva nascosto. Io non ho più un futuro a causa sua. Mi ha rovinato. Mia moglie mi ha lasciato e miei figli non mi vogliono più vedere».
In aula, la vittima è dovuta entrare anche nei dettagli della sua vita privata. «Facevamo sesso in un modo molto strano. Utilizzando mani e anche degli attrezzi. Non ho mai avuto dubbi. Fino a quarantacinque anni non avevo mai avuto una relazione omosessuale. È stata la prima volta con lui. Può essere stato soltanto lui a infettarmi». La Procura ha impiegato quasi tre anni per portare a termine le indagini. Per fare chiarezza sul caso è stato nominato anche un consulente, il medico legale Roberto Marruzzo.