Dalla rassegna stampa Personaggi

Battute e poca moviola Owens, l’arbitro migliore per Francia-All Blacks

…Owens è stato il primo a fare coming out nel mondo del rugby, nel maggio del 2007. «Essere gay, nel mio ambiente di lavoro, è un gigantesco tabù — raccontò al Wales on Sunday —. Per anni ho cercato di vivere una vita che non era la mia, ora basta»…

La Coppa del Mondo sopravvissuta al crac dell’Inghilterra gioca tra oggi e domani i quarti e la sfida più attesa è quella di questa sera: Nuova Zelanda-Francia. Perché si torna sul luogo del delitto, a Cardiff, dove 8 anni fa i galli mandarono a casa gli strafavoriti All Blacks. Fu una di quelle partite che non si dimenticano: i francesi, vestiti di bianco-rosso-blu, sfidarono la haka avanzando nel campo avversario e rischiando di innescare una rissa epocale. Poi les bleus giocarono un partitone: 269 placcaggi e vittoria in rimonta 20-18. Grazie anche, sostennero e sostengono i neozelandesi, al pessimo arbitraggio dell’inglese Wayne Barnes.
Questa sera, però, l’arbitro non dovrebbe essere un problema, perché al Millennium fischierà Nigel Owens, gallese, 44 anni, probabilmente il migliore in circolazione in questo momento. Owens è stato il primo a fare coming out nel mondo del rugby, nel maggio del 2007. «Essere gay, nel mio ambiente di lavoro, è un gigantesco tabù — raccontò al Wales on Sunday —. Per anni ho cercato di vivere una vita che non era la mia, ora basta». Owens ammise pure di aver pensato al suicidio, ma le reazioni al suo coming out furono positive e da allora la sua carriera di arbitro e personaggio pubblico è stata un trionfo. Merito della sua personalità, della sua competenza (usa la moviola il meno possibile) e della possibilità che il rugby dà a tutti gli spettatori di ascoltare le parole dell’arbitro.
«That’s not soccer», la risposta che diede a un giocatore di Treviso che voleva discutere una sua decisione è un classico e al Mondiale ha impreziosito il repertorio. Allo scozzese Hogg, che a Newcastle tentò una simulazione, disse: «Tra due settimane qua giocano a calcio, se vuoi simulare ripresentati allora». Con l’irlandese Henry, stordito da una botta in testa, si è sostituito addirittura al medico. Il dialogo: «Tutto bene?». «Sì». «Allora dimmi: come mi chiamo». «Nigel, signore». «Piacere di conoscerti, possiamo continuare a giocare».

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