Dalla rassegna stampa Libri

David Leavitt - Quell’affresco di Casa Cuseni testimonia un’adozione gay

David Leavitt ha presentato “I due hotel Francfort”

«Sono appena stato in un posto che è non smetterà di suscitarmi meraviglia per tutta la vita: Casa Cuseni, la casa costruita nel 1900 dal pittore Robert Hawthorn Kitson. Un luogo che è diventato crocevia di artisti e scrittori: Tiffany, Picasso, sembra che qui Roald Dahl abbia scritto “La fabbrica del cioccolato” e poi Tennesee Williams, Bernard Russell, insomma Taormina mi ha portato nel mio Olimpo, dove ci sono i miei miti. Credo che l’immagine che custodirò per sempre, come ricordo di questa mia prima esperienza a Taormina è l’affresco dei due giovani che adottano un bambino, la prima adozione gay della storia! In Sicilia. O forse la piscina che ha in una parete l’Etna disegnata sulla pietra, in perfetto allineamento esoterico con il vulcano, e i lapilli aniché essere di lava sono fiori. Un’immagine molto potente. Quante storie si potrebbero ambientare a Casa Cuseni, ci sono trame per almeno dieci romanzi: forse troppo. In realtà non so se riuscirei a scrivere qui, troppi fantasmi, e dei più grandi, si potrebbe correre il rischio di restare intimoriti. È il posto ideale dove ricaricare le energie, adoro quando al mare si aggiunge il paesaggio collinare e non mi stanco di guardare i vicoli e le scale. Se dovessi tornare a vivere in Italia, ho vissuto nove anni in Toscana, probabilmente sceglierei un paese del sud, mi sento più a casa al sud, la gente è più aperta e l’atmosfera più genuina, c’è una sorta di resistenza alla modernità che rende l’atmosfera più umana».

«La cultura che si può respirare a Taormina è infinita, io sono un grande appassionato del Gattopardo e di “Sicilian tragedy” di Ottavio Cappellani, ma quello che davvero adoro sono i film di Pietro Germi “Sedotta e abbandonata” e “Divorzio all’italiana”. E’ bello che Taormina sia un luogo dove cinema e letteratura si possono incontrare»

IL LUOGO

Un museo-albergo che mi porta nell’Olimpo dei miei miti: non riuscirei a scriverci

L’AMERICANO

David Leavitt ha presentato “I due hotel Francfort”

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