Dalla rassegna stampa

KUREISHI: “MI VERGOGNO DEI MIEI DIARI”

… bozze dei suoi libri e sceneggiature (inclusa quella di My Beatiful Laundrette)…

LONDRA — «Aspettate e vedrete, non ci sarà nessuno più grande di me». Firmato: Hanif Kureishi. Ma accanto alla firma c’è anche una data, che dà un contesto particolare alla roboante affermazione: 29 gennaio 1970. L’autore di Il budda delle periferie aveva 15 anni. E quella era la prima pagina del suo diario, che continuava così: «Uno delle ragioni che ci fanno fallire nella vita è lo spreco del tempo. Stasera per esempio io ho sprecato il mio guardando la televisione. Se invece di stare davanti a questo inutile aggeggio inattivo avessi lavorato, potrei realizzare grandi cose nel campo della letteratura». Il suo ingenuo dialogo con se stesso potrà presto essere letto da tutti, perché la British Library ha acquistato per 100 mila sterline (120 mila euro) l’intero archivio di Kureishi: bozze dei suoi libri e sceneggiature (inclusa quella di My Beatiful Laundrette), manoscritti, lettere e appunto i suoi diari giovanili. «Come mi vergogno», ha detto alTimes,quando gli sono state ricordate le sue parole del 1970. «Ma spero che il mio imbarazzo sia mitigato dal fatto che tutti a 14 anni scrivono sul diario che vogliono diventare una pop star. Io, fin da piccolo, volevo diventare uno scrittore. E lo voglio ancora. Essere uno scrittore, per me, era come essere una pop star». Il materiale ottenuto dalla British Library comprende anche diari successivi, fino al 1993, quando Kureishi descrive il suo incontro con David Bowie che aveva composto la colonna sonora per l’adattamento televisivo di Il budda delle periferie. Ricorda lo scrittore: «Di solito quando incontri dal vivo uno dei tuoi eroi, resti deluso. Bowie invece ai miei occhi non diminuì di statura, anzi, più parlavamo e più lo ammiravo ». A parte l’imbarazzo per i suoi sogni di 15enne, Kureishi si dice soddisfatto che la British Library conservi le sue carte. Rachel Foss, curatrice dei manoscritti di letteratura moderna nell’eminente biblioteca pubblica britannica, nota che mentre una volta si acquistavano gli archivi di uno scrittore dopo la morte, oggi sempre più scrittori li consegnano a biblioteche e università affinché vengano studiati e analizzati mentre essi sono ancora in vita.
(e.f.)

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