“Insegnare che le tipologie familiari sono numerose e ricche di sfumature”, far capire che è “normale mettere tutto sullo stesso piano” e “conoscere tutte le “tipologie di famiglia”, comprese quelle omosessuali”. Ebbene, avere questi intenti è sbagliato, perché significherebbe “vietare di pensare al solito, vecchio modello con una mamma e un papà”. Lo scrive Avvenire, con una non più celata nostalgia per i bei tempi del pensiero unico.
Oggetto del contendere è la riduzione a spettacolo teatrale di un libro Piccolo uovo, uscito l’anno scorso con testi di Francesca Pardi — lesbica e con quattro figli — e con disegni di Altan. È la storia per bambini di un uovo che decide di conoscere tipi differenti di famiglia, tra cui coppie gay e lesbiche. La compagnia Teatro19 che metterà in scena lo spettacolo il 12 e 13 marzo al Teatro Litta di Milano ha osato mandare email a tutte le scuole materne ed elementari della zona, invitandole ad assistere. Suscitando quindi lo scandalo del quotidiano della conferenza episcopale. Come si legge sul sito del teatro, lo scopo di questo spettacolo è far capire che esistono ormai tanti tipi di famiglie, con la loro dignità e in cui un bambino può crescere felice. Perché “spesso mancano le narrazioni che permettono ai nuovi bambini di riconoscersi come l’esito di una storia che li precede, li accompagna, li prosegue. Bisogna trovare le parole. Bisogna potersi specchiare per vedersi dentro La Storia. Ci vogliono nuove fiabe per le nuove famiglie”.
Già Forza Nuova minacciò persino roghi in piazza del testo ’sacrilego’
Già a febbraio c’erano state polemiche da parte di alcune madri scandalizzate per lo spettacolo andato in scena nel teatro di Casalpusterlengo. E se ne prevedono anche a Milano, dove il consigliere del Comune Matteo Forte (Pdl) promette una interrogazione. Non è la prima volta che il libro — che non è di certo un saggio barricadero ma una fiaba per insegnare ai più piccoli l’importanza della tolleranza e dall’accettazione della diversità nelle famiglie — è sotto il fuoco delle polemiche da parte degli integralisti. Infatti, già Forza Nuova minacciò persino roghi in piazza del testo ’sacrilego’ e venne a galla il malumore di chi accusava di plagiare (da che pulpito, è proprio il caso di dirlo) i bambini.
Piccolo uovo
Siamo di fronte all’ennesimo circolo vizioso in salsa clericale in cui sprofonda una Chiesa che perde consensi e si irrigidisce su posizioni più integraliste. Gli strali delle gerarchie ecclesiastiche contro le nuove famiglie — come gli attacchi frequenti di Benedetto XVI — vengono fatti propri e amplificati da movimenti estremistici, ma in seguito è lo stesso giornale dei vescovi a demonizzare le coppie omosessuali. Uno schema che si ripete per gli attacchi alla dignità dei gay, descritti sulla base di dubbie ricerche come dei menomati e vittime di disagi psicologici (capita del resto anche agli atei, vilipesi come privi di umanità). Gli omosessuali sono oggetto di denigrazione sistematica da parte degli integralisti più attivi e solerti specialmente sul web, cui fa da megafono proprio la stampa più quotata. Un processo che alimenta l’omofobia, con la legittimazione intellettuale da parte di un certo mondo cattolico e con il braccio secolare di frange come quelle dei neofascisti.
Intorno alla vicenda Avvenire ha costruito un vero e proprio caso, con tanto di intervista all’esperto e all’autrice, di cui si enfatizza l’essere lesbica. Il tutto, casualmente, il giorno dopo che Bersani ha inserito le unioni civili tra gli otto punti del suo programma. Un intento prontamente attaccato dal direttore Marco Tarquinio, che non ha saputo trovare altra argomentazione che il ricorso al benaltrismo: il riconoscimento delle coppie di fatto viene ironicamente definito “un’emergenza epocale” in periodi in cui sarebbe invece opportuno pensare alla “crescita economica”. Che in effetti si potrebbe finanziare con gli oltre sei miliardi che la Chiesa attinge ogni anno dalle casse pubbliche.
Ai bambini non si deve far sapere che i genitori omosessuali esistono
Avvenire non arriva ai roghi chiesti da FN, ma auspica la censura. Ai bambini non si deve far sapere che i genitori omosessuali esistono in carne e ossa e che possono crescere dei figli come le famiglie etero (e lo confermano studi recenti sulle adozioni). È preferibile continuare invece a ricordare loro l’esistenza di impalpabili entità sovrannaturali e a indottrinarli anche a scuola quando sono molto piccoli e malleabili. Tutto molto logico e razionale.
Non sarà facile approvare una legge contro l’omofobia, perché sono in tanti a sapere di avere la coda di paglia.
La redazione