Dalla rassegna stampa

Il nuovo gay è monogamo. E tu?

La monogamia va di moda tra le coppie gay. Anche se, parola di ricercatore americano, essere monogami è come essere vegetariani.

Il dibattito perennemente posto e mai risolto – tra coppie gay ma non solo – ha sempre scatenato le più svariate opinioni. In America la questione è sempre più accesa ed è ormai arrivata anche nelle riviste più intellettuali, dove fior fior di esperti e scienziati sono stati chiamati a cercare di dare una risposta alla ardua domanda. Lo psicologo Christopher Ryan è uno dei personaggi chiave di questo dibattito, grazie al suo libro “Sesso all’alba” dedicato proprio all’evoluzione sessuale della specie umana. Secondo Christopher, la società umana ed il suo rapporto col sesso cambia radicalmente con l’avvento dell’agricoltura: “Nelle società umane pre-agricole, il concetto di proprietà privata non esisteva. Anche il miglior cacciatore condivideva ciò che cacciava. La cosa peggiore, il peccato più grave che potevi compiere in quel tipo di società era essere possessivo ed egoista. Non certo perché erano più buoni e generosi di noi, sia chiaro. Era una questione di gestione del rischio: ‘Anche se oggi ho ucciso un antilope, è possibile che non ci riesca più per un’altra settimana’. Non è che uscivi e uccidevi un’antilope allo stesso modo in cui oggi vai al supermercato. Condividere tutto era il miglior modo per garantirsi la sopravvivenza.” Si condivideva tutto, quindi: il rifugio, il sistema di protezione, il cibo, l’accesso al mondo spirituale. Perché non anche il sesso?

La monogomia sarebbe quindi, secondo lo psicologo, qualcosa arrivato dopo e incoraggiato dal nostro tipo di società che, dall’agricoltura in poi, si basa sul concetto di possesso che, nelle società pre-agricole – e in quelle di molte società animali – non esisteva e non esiste; in realtà, spiega Ryan, nelle società pre-agricole ciò che troviamo sono una moltitudine di rituali e miti espressamente pensati per scoraggiare gelosia ed egoismi: questo suggerisce “che c’è un’inclinazione naturale verso l’egoismo e la gelosia” ma che in quelle società, risultando disastrosi per l’intera comunità, venivano scoraggiati e intenzionalmente minimizzati. Noi, al contrario, viviamo in una società dove possesso e egoismo vengono esasperati perché utili al sistema complessivo. Ecco perché il senso del possesso e l’egoismo sarebbe così radicato in noi.

L’autore del libro paragona la monogamia all’essere vegetariani: “Tutte le teorie indicano che noi umani ci siamo evoluti come onnivori (non-monogami), ma questo non significa che essere vegetariani (monogami) sia sbagliato e inferiore. Anzi, può avere perfettamente senso, può essere etico, salutare e furbo. Ma non verrà mai naturalmente, giusto? Solo perché tu hai deciso di diventare vegetariano non significa che diventi un erbivoro. La pancetta affumicata profumerà ancora e non devi sentirti in colpa perché ti suscita fame. E’ offensivo perciò che istituzioni sociali come le religioni e i governi ti dicano ‘Ehy, dovrebbe venirti naturale’. No, la natura umana è poligama. Punto.” Inoltre, se avere un unico partner sessuale aveva evidentemente anche delle funzioni pro-sociali – banalmente, sapere di chi erano i figli e mantenere linee di ereditarietà, ora – Christopher Ryan ne è convinto – siamo ad un punto di svolta fondamentale: “Adozioni, controllo nascite, coppie gay: tutte le preoccupazioni biologiche si stanno dissipando. Stiamo arrivando ad un cambio radicale di approccio al sesso: più da cacciatori e meno da agricoltori.” In altre parole: più condivisione, meno possesso.

Ciò nonostante, la società sembra evolversi al contrario. La monogamia va di moda, soprattutto tra i gay. Almeno secondo una ricerca appena pubblicata da “Family Process”. Lo studio, che ha coinvolto più di 6000 coppie, ha esaminato l’evoluzione delle relazioni di coppia tra il 1975 e il 2010. Secondo i risultati, il numero di rapporti sessuali al di fuori della relazione fissa sono in notevole diminuzione; la percentuale di uomini eterosessuali che dichiarano di aver avuto rapporti extra-matrimoniale scende dal 28 al 10 per cento; tra le donne sposate, dal 23 al 14. Tra gli uomini gay, invece, la percentuale di rapporti extra-partner, che era dell’83%, è scesa al 59%; tra le lesbiche, è scesa invece dal 28 all’8 per cento. Per gli autori della ricerca, è stata la crescente consapevolezza riguardo le malattie sessualmente trasmissibili e l’arrivo dell’AIDS a rendere più cauti e conservatori nel sesso. Ma, in realtà, si sostiene che il forte cambio verso la monogamia nel mondo gay sia dovuto alla maggior accettazione sociale delle coppie delle stesso sesso: “Finalmente le coppie gay iniziano a sentirsi accettati dall’opinione pubblica. Possono quindi vivere a loro agio nella loro comunità e iniziare a costruire famiglie solide”, spiega la ricercatrice di sessualità Gienn Roisman, “Molta gente continua a sostenere che la monogamia è qualcosa in antitesi alle coppie gay ma, chiaramente, i trend che vediamo vanno nella direzione opposta”.


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