Dalla rassegna stampa Cinema

Checco e Lino«Che bella giornata» fa il record di incassi e «nonno» Banfi saluta felice il suo erede

«Porca puttena, qui gli allievi stanno diventando più bravi dei maestri» . Un commento a denominazione d’origine controllata, quello rilasciato da Lino Banfi….

«Porca puttena, qui gli allievi stanno diventando più bravi dei maestri» . Un commento a denominazione d’origine controllata, quello rilasciato da Lino Banfi. È passata qualche settimana da quando ha pronunciato queste stesse parole al telefono, mentre dall’altro capo del filo c’era Checco Zalone, il fenomeno del momento, inginocchiato -lo giurano in tanti -di fronte al «maestro» , appunto. Proprio a lui, capostipite d’un filone comico pugliese oggi esploso grazie ai record di spettatori e di incassi inanellati da Che bella giornata, viene voglia di chiedere cosa pensa di questo giovane attore di Capurso, nato in televisione e volato al cinema. Non lo conosco personalmente, ma c’ho parlato al telefono. E non è escluso che prima o poi si faccia una cosa insieme» , annuncia Banfi. Cosa vi siete detti al telefono? Lo ha chiamato lei? «No, no, mi hanno chiamato dopo l’anteprima del film, quando ancora non era uscito nelle sale. C’erano tutti loro, il regista, gli attori, il produttore. Mi hanno detto: “Ehi Lino, ma lo sai che questo Zalone è proprio bravo?”. Poi me lo hanno passato. E devo dire che è stato proprio carino. Mi chiamava maestro, mi hanno detto che si è inginocchiato al telefono, mentre parlavamo» . «Che bella giornata» è appena diventato il film italiano con il maggiore incasso di tutti i tempi, ha superato anche «La vita è bella» di Benigni. Lei, Banfi, lo ha visto? Cosa ne pensa? «Non l’ho ancora visto, stiamo facendo il doppiaggio del Commissario Zagaria, la mia nuova fiction, ma appena consegniamo tutto il materiale, corro a vederlo. So già che mi divertirò molto. Comunque ho molti motivi per essere felice di questo successo. Intanto perché rappresenta un po’ la riscossa della commedia. Poi perché sono certo che è un film ben fatto. Nessuno lo dice mai, ma Pietro Valsecchi, il produttore, è un ex attore e davvero capisce molto di cinema; s’intende di montaggio, di sceneggiatura, di recitazione, segue personalmente tutte le fasi della fattura del film. La distribuzione, poi, è ottima. Io la conosco bene, pensi che su 108 film, novanta li ho fatti con la Medusa. Penso quindi che l’intero pacchetto sia ben confezionato» . In più c’è la sua Puglia, che finisce in ribalta nazionale, dopo che l’intero meridione sta avendo la sua rivincita cinematografica grazie a film come Benvenuti al Sud» o «Basilicata Coast to Coast» . «Sì, sono davvero felice che anche la Puglia abbia visibilità. In fondo, se ci pensiamo, la Sicilia, per esempio, ha sempre avuto la sua drammaturgia, ha avuto poi grandi comici e grandi attori. Per non parlare dei napoletani, con la loro tradizione secolare. Noi pugliesi non abbiamo questa storia, è bene che si formi una drammaturgia nostrana, d’altronde abbiamo una grande teatralità e tanti bravi attori» . Una Puglia da esportazione, quindi, sul grande schermo e per altre vie, anche sonore. «Io ho girato nel Salento anche il Commissario Zagaria, perché la Puglia è proprio bella. Abbiamo questi ulivi secolari, abbiamo queste musiche tradizionali che adesso vanno in giro per il mondo, la pizzica, la taranta… Tutto questo sta finalmente diventando visibile. Anche grazie a persone come Checco Zalone, un giovane comico bravo, intelligente, che fa tutto con garbo e riesce a mettere tutti d’accordo, perfino la destra e la sinistra» . Ha visto la parodia del presidente Vendola? «Sì, sì. Pensavo a quella canzone sull’omosessualità, per esempio. A lui, a Zalone, si perdona tutto, proprio per il suo garbo. Mi ricorda un po’ me agli inizi. La censura interveniva ovunque, ma a me lasciavano passare tutto. “Ma perché se diciamo cazzo lo tagliate e se Banfi dice chezzo lo lasciate?”. E mi ricordo De Laurentis che diceva: “Lui si può permettere di dire tutto, non è mai offensivo”» . Quindi l’ipotesi di lavorare insieme potrebbe concretizzarsi sul serio. «Lui è giovane, dopo questo successo volerà alto, io ho fatto tante cose, sono arrivato alla fine della mia carriera. Proprio l’altro giorno Christian De Sica mi diceva: “perché non fate Eva contro Eva?”. Se lo ricorda, quel film con Bette Davis e Anne Baxter? Bé, sì, noi potremmo fare l’alfa e l’omega al maschile»

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