NAPOLI — La Tammurriata e Song for Guy di Elton John. Iprocrisia intepretata da Angela Luce e Ymca dei Village People. La Paranza d’ ’o Crisct e il Paradiso di Patty Pravo. Il Gay pride nazionale di scena a Napoli il prossimo 26 luglio sarà tutto questo — e molto di più. Accenti partenopei viscerali e icone del mondo omosessuale come colonna sonora dell’evento che ruota intorno ad un grande corteo che attraverserà il cuore della città e unmega concerto in piazza Plebiscito. Duecentocinquantamila le persone attese e gli alberghi— come annuncia il presidente Adan Toto Naldi — sono già pronti a far fronte alla pacifica invasione dei manifestanti.
La regia dell’evento è del toscano Andrea Canavesio, che gioca molto sull’effetto sopresa. L’art director dice e non dice. Ma svela comunque che il suo spettacolo ruoterà intorno ad un corteo che— in partenza da piazza Cavour — si snoderà verso Porta Capuana, corso Umberto, via Medina, piazza Trieste e Trento per arrivare in piazza Plebiscito verso le 18. Tre ore si canti, balli e provocazioni. Il carro del comitato invocherà il silenzio contro le troppe violenze contro i «diversi» e — «vestito» con i colori della guerra, della pace, dell’innocenza, con riferimenti alla Venere degli stracci di Pistoletto e a Magritte— aprirà il corteo. Poi sul palco di piazza grande la festa con i contributi di artisti di ogni tipo— compresa una rappresentanza dei calciatori del Napoli— ed una serie di performace «uniche». A condurre la serata ci sarà Gianni Simeoli che promette trasversalità assoluta.
Giordana Curati, presidente di Arcilesbica e portavoce del comitato organizzatore non si nasconde dietro il dito e sa che ci saranno contestazioni, accuse verso uno spettacolo che non piacerà a tutti. «Ma non ci sarebbe bisogno certo di affermare un nostro ’’orgoglio’’ se non ci fossero colpevoli discriminazioni» spiega.
Fino al 26 ci sarà un conto alla rovescia per eventi. Canavesio ha invaso con una serie di happening tutta la città. L’anfiteatro Virgiliano con «Cuore nero» ieri è stato un assaggio. Ma lui pensa ad una serie di proiezioni sulla facciata di Palazzo Partanna. Per creare osmosi fra la festa gay e la città che ha prestato uno dei suoi femminielli più famosi, Carmen Russo, per lo spot dell’evento. Perché la tolleranza passa attraverso la commistione.
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«Amo un uomo». L’outing di un diciottenne
NAPOLI— «Ai miei l’ho detto a settembre. Mi ero innamorato e l’amore fa fare cose grandi. Ame ha fatto trovare il coraggio di confessare in famiglia la mia omosessualità. E anche se poi la storia è finita sono contento di averlo fatto». E i tuoi come l’hanno presa? «L’hanno presa… Hanno capito che ad un figlio non si può chiedere di essere quel che non è». Che famiglia è la tua? «Mamma e papà sono impiegati. Mamma è una donna molto ’’elastica’’. Ho una sorella più grande ed un fratello più piccolo».
Emanuele Maringola, 18 anni, venerdì sosterrà l’ultima prova scritta della maturità classica. Sabato salirà sul palco del Gay Pride come copresentatore. E’ di Portici e per esibirsi a Napoli ha scelto di rinunciare alla partecipazione al concorso di mister Gay al Pitti. Da grande vuoi fare il modello? «No. In realtà dopo la maturità voglio iscrivermi all’Università». Hai qualche idea? «Psicologia, ma a Roma. Voglio andar via da Napoli, vedere un po’ fuori come funziona». Ma Mister gay deve essere gay? «Bè sì. E’ una condizione essenziale».
Non basta rappresenti l’ideale estetico omosessuale?
«No. Perché non si tratta di un semplice concorso di bellezza. E’ comunque una delle iniziative promosse contro l’omofobia e solo chi ha sentito sulla propria pelle l’intolleranza può mettersi in gioco con maggiore forza».
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da La Repubblica
Carri e tammorra, c´è il Gay pride
Il 26 giugno in città il raduno nazionale: spettacoli, musica e politica
CRISTINA ZAGARIA
Una sirena, metà donna e metà pesce: ecco il volto di Napoli sabato prossimo, 26 giugno, giorno dell´orgoglio omosessuale, giornata del Gay pride nazionale. Il simbolo scelto è proprio quello della donna a metà. Con un vezzo tutto partenopeo, nella coda è nascosto il negativo della sagoma del Vesuvio. Lo slogan scelto dal comitato nazionale Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender) è “alla luce del sole”. E la colonna sonora della manifestazione sarà la “tammorra”.
Il Gay pride si aprirà con la parata dei carri. Partenza da piazza Cavour, e arrivo a piazza del Plebiscito. «Tanti personaggi per l´occasione proporranno pezzi inediti o si esibiranno in performance riconducibili al bisogno di lasciar traccia di un loro passaggio legato ad un mondo “diverso”», spiega il direttore artistico Andrea Canavesio.
Ad aprire e a chiudere lo spettacolo due momenti musicali: a dare il via sarà Viola Valentino, che canterà un brano inedito che racconta l´omofobia e a concludere Angela Luce con il brano “Ipocrisia”. «Il cast del Pride – interviene Gianni Simioli, uno dei presentatori che salirà sul palco – non è assolutamente legato all´idea gay. Lo spettacolo, la musica, non ha collocazione di genere, interessa tutti e l´apertura musicale che questo evento propone, è vastissima, per età, generi musicali, e per i messaggi che le canzoni vogliono dare».
«Noi siamo parte di un percorso – aggiunge Giordana Curati, portavoce comitato nazionale Pride e presidente Arcilesbica Napoli – Questo sarà non solo un evento spettacolare, ma anche un momento politico importante, che punta al riconoscimento di alcuni diritti».
Gli albergatori associati Adan per l´occasione nel week-end Pride, lanciano l´iniziativa “breakfast sui tetti di Napoli”: colazione a dieci euro sui roof garden e visita guidata dei monumenti dall´alto.