In occasione della trasmissione della seconda stagione di HOT, Telesimo vi propone un’intervista esclusiva e piccante a Stefano Ricci e Gianni Forte, nella foto sopra, l’inossidabile (e prestante) coppia già co-autrice de I Cesaroni, che per il secondo anno consecutivo ha sceneggiato e diretto l’irriverente e innovativa serie televisiva. L’appuntamento con quella che è già stata definita “l’unica serie-comedy LGBT italiana” è per ogni giovedì alle 22.50 su Jimmy (canale 140 di SKY). Ma di cosa parla HOT? Ve lo spiega, grazie a YouTube una delle protagoniste:
D. Cosa distingue la prima dalla seconda stagione di HOT?
E’ la stessa sensazione che si prova confrontando le immagini di Demi Moore agli esordi e dopo le innumerevoli sedute di chirurgia estetica: una messa a fuoco che ne valorizza le qualità al fulmicotone. Se la prima stagione è stata un brillante rosa shocking, la seconda divampa in un rosso fuoco lavico… piccante come un peperoncino messicano. Già dalla scorso anno, HOT rivelava le caratteristiche di audacia e sfrontatezza verbale che l’hanno confermata, con le puntate di quest’anno, la serie più ironica, irriverente, trasgressiva e dissacrante che la TV italiana abbia mai trasmesso. La lente d’ingrandimento posta, nella nuova edizione, sull’Amore, il Sesso e i loro complicati Derivati… ne amplifica le eruzioni, che tracimano in pura comicità travolgendo interpreti e spettatori.
HOT 2, sempre più senza reticenze, affronterà girandole sentimental/erotiche e temi LGBT, cari alla comunità gay: primo fra tutti, il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Novità sostanziale della seconda stagione è la presenza fissa del nuovo barman strafigo, Rocco (Luca Ferrante), un metrosexual che disorienta i clienti dell’hammam accelerando le pulsazioni dei loro cuori. Insieme a lui, le tre eroine – Eva (Monica Dugo), Tanica (Valentina Contato), Clara (Giada Fradeani) saranno catapultate in dis-avventure che contemplano la partecipazione di ospiti illustri: dopo Tosca d’Aquino e Iaia Forte (1° serie), verranno avvolti dai vapori bollenti guest come Fabio Canino, Rosaria de Cicco e altre ancora.
Crescono gli ospiti nel Bagno Turco e lievita anche il formato: grazie al successo degli indici d’ascolto, pubblico e critica, la durata degli episodi passa dai 6 ai 16 minuti. In ognuna delle nuove 8 puntate, che mantengono il titolo ispirato ai test che inondano i settimanali femminili (A qualcuno piace fetish? Si, No, Solo con lattice parzialmente scremato! Credi che essere vergine sia un valore? Si, No, solo come segno zodiacale!? L’abito fa sempre il monaco? Si, No, dipende dai sandali che ci abbini! ), Eva, Tanica & Clara avranno finalmente l’occasione per “vivere” le loro storie e non solo raccontarle: l’Hammam ne vedrà di tutti i colori raggiungendo le massime temperature!
D. Ci sarà una terza stagione?
Scaramanticamente, restiamo con la lingua abbottonata… il direttore Generale di Jimmy, Giusto Toni, ha dichiarato alla stampa che HOT, replicato continuamente in diverse fasce orarie, fa ascolti eccezionali pari a quelli di un telefilm americano: i dati di Nip/Tuck, serie cult, sono di poco superiori a quelli di HOT. Se la scelta si basasse esclusivamente sull’entusiasmo dei fans, le peripezie nell’Hammam proseguirebbero fino alla “terza età” di Eva, Tanica & CLara. In fondo, Amore e Sesso non hanno scadenza anagrafica…
D. A chi vi siete ispirati nella creazione dei personaggi?
Alla vita che ci scorre intorno, alle donne sull’orlo d’una crisi d’Amore, shakerate con la graffiante tradizione della commedia italiana, riveduta e corretta, di Germi, Risi, Pietrangeli: Eva, chirurgo plastico in carriera è una divora-maschi che considera gli uomini alla stregua di “quei disgustosi animaletti di cristallo, da collezionare e poi… fare a pezzi”; Clara è l’inappagata ex moglie di un vigile urbano, ormai gay, che spera ancora di salvare il matrimonio nonostante il marito sia avviato verso una carriera di Drag Queen; Tanika, a galla nell’oceano della Vita, imbranata e ingenua pornodiva ungherese in calo di popolarità, cerca con scarso successo di recuperarsi nell’ambiente “serio” dei Reality e delle fiction tv. Le tre protagoniste sono, seppur in chiave comedy, la rappresentazione della donna contemporanea, costretta – dopo anni d’emancipazione femminile – a barcamenarsi tra i molteplici ruoli assunti di madre, moglie amante e lavoratrice… senza uscire pazza!
D. HOT è una serie femminile scritta da due uomini. Non è un controsenso? Come è nata l’idea?
Tutte le più importanti e di successo serie americane al femminile ( Sex and the city, Disperate Housewives, Ally McBeal, etc ) sono state ideate da uomini. Un motivo ci sarà! Probabilmente dipende dal fatto che noi uomini sappiamo prendere le distanze da quello che vi crea tanta ansia, senza dimenticare che vi amiamo a tal punto da sfumare, per indulgenza, certi vostri peccati veniali. Vi invidiamo i voli pindarici tra fantasia e realtà, i pirotecnici arabeschi che disegnate sui sentieri dei vostri desideri: in qualche modo, scrivendo una serie al femminile omaggiamo le virtù che da sempre riconosciamo a quello che, sotto tutti i punti di vista, è diventato il “sesso forte”.
Ci chiedevamo come e di cosa parlassero le donne quando non fossero costrette a confrontarsi con l’universo maschile, che le pone puntualmente in atavica competizione tra di loro. Se poi queste donne non avessero avuto nient’altro in comune tranne la voglia di schiudere i pori col vapore? Senza essere amiche, avrebbero avuto meno tabù nella conversazione. Mentre facevamo queste considerazioni… HOT era già nato. Le confidenze erotiche prive di morbosità, accolte dai polpastrelli gay di un massaggiatore, stuzzicate dalle bollicine di un idromassaggio, spronate dai cocktails di un barman complice hanno fatto da spinta propulsiva. Noi uomini ci siamo limitati a raccogliere le confidenze delle nostre amiche, single e non… e a piazzarci di fronte il nostro filtro ironico: i tabù si sono dissolti all’istante!
D. Cosa vorreste dire sulla serie che non è ancora stato detto?
La serie parla da sé: noi promettiamo di non lasciare indifferente nemmeno lo spettatore più smaliziato!
D. Ci svelate qualche curiosità sul backstage?
E’ successo con la prima stagione e si è verificato nuovamente quest’anno con i nuovi episodi: arrivati sul set, le storie sceneggiate e i vocaboli utilizzati hanno catalizzato l’attenzione del cast tecnico. Operatori, fotografi, costumisti e truccatrici hanno seguito e appreso tecniche e modalità erotiche che li hanno incuriositi. Ci hanno chiesto spiegazioni e hanno portato sul set i loro compagni di vita… utilizzando l’esperienza di HOT come un divertito “corso di aggiornamento” per coppie, triangoli, quadrilateri…
D. Quale è stata la guest star più disponibile?
Sicuramente, Fabio Canino.
Grande professionista, travolto da un milione di impegni, Fabio ha voluto partecipare a tutti i costi: da fan accanito della prima serie, non voleva perdersi l’occasione (esattamente come le star nelle sitcom di successo statunitensi) di divertirsi con un cameo d’eccezione: lui, del resto, personaggio HOT della tv generalista, è perfettamente in sintonia col clima disinvolto del nostro Bagno Turco; la sua puntata, scritta su misura per lui, è un omaggio a Raffaella Carrà e al mito del Tuca Tuca.
D. Di quale serie o sit-com statunitense avreste voluto essere gli autori?
Will & Grace, Frasier, Ally McBeal, Sex and the City, 24, Oz, The Nanny, Desperate Housewives, Una mamma per amica, Lost… sono solo i primi che vengono in mente, la lista è infinita dal momento che la qualità artistica americana è di gran lunga superiore ad ogni prodotto televisivo italiano. Senza contare che da noi la noia e la melassa dilagano in questa incessante messa in onda di vite di santi formato cartolina turistica.
D. Seguite o in qualche modo vi ispirate a una serie straniera nei vostri lavori televisivi?
Eravamo bambini e i nostri genitori ci nutrivano a pappette e serie TV parcheggiandoci davanti al “magico elettrodomestico” in compagnia di Happy Days e Vita da Strega. Oggi, a distanza di anni, siamo ancora lì, ipnotizzati di fronte allo schermo: l’ispirazione col modello avanzato statunitense è inevitabile. I love Lucy, la prima sitcom americana, è stata messa in onda negli anni ’50 mentre da noi, ancora oggi, si è in una fase embrionale: significa che gli americani hanno un’esperienza formidabile – tecnica e artistica – maturata nel settore fiction. Se dobbiamo prendere esempio da qualcuno… preferiamo scegliere il meglio!
D. Provate a convincere i maggiori network italiani a puntare di più sulle produzioni italiane ‘alternative’ come la vostra, aggressive e ironiche.
Grazie a Dìor! (parafrasando la nostra Eva), non abbiamo più bisogno di convincerli: con l’avvento della tv satellitare si sono aperti bacini di utenza che hanno fame di prodotti “alternativi” alla morte cerebrale dimostrata dai network maggiori. Se ne sono accorti i produttori, che hanno deciso di giocarsi la carta della qualità… e se ne sono accorti anche i direttori editoriali di rete, che – prima o poi (si parla di ere gelogiche) – si decideranno anche sulle tv ammiraglie a trasmettere fiction più vicina alla realtà e qualitativamente più alta della lagna stucchevol/piagnucolosa, ormai penalizzata dall’audience: il pubblico è più in gamba e lungimirante di quello che si vuole credere… e lo sta dimostrando espatriando sul satellite: Hot, su Jimmy, ne è una piccola dimostrazione, dal momento che colleziona ascolti nonostante la potente controprogrammazione del Grande Reality sulle reti Mediaset.
Bravi e pure belli, incrociamo le dita per vederli non più solo sceneggiatori e registi, ma anche attori nella terza stagione!
qualche cenno biografico
Formatisi all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” e alla New York University, studiano drammaturgia con Edward Albee. Vincono il Premio Studio 12/Anticoli Corrado con fuochi fatui. Si aggiudicano il Premio Oddone Cappellino con l’acchiappatopi e i Premi Vallecorsi e Fondi-La Pastora con facchini dell’orsa maggiore. Ricevono il Premio Hystrio per la Drammaturgia. ‘abbastarduna e matria sono il primo e secondo capitolo della trilogia orgia dei sentimenti. Rappresentano il Teatro Eliseo/Roma alla prima edizione di ExtraCandoni. troia’s discount (prodotto dal Nuovo Teatro Nuovo di Napoli, Festival di Asti e Festival Castel dei Mondi) va in scena nel 2006, regia di Stefano Ricci. Nello stesso anno wunderkammer soap, regia di Stefano Ricci, debutta al Festival Quartieri dell’Arte. Vengono invitati dall’Ambasciata di Francia per “Face à Face” con Olivier Py. Elisabetta Pozzi, Massimo Popolizio, Maria Paiato, Manuela Mandracchia, Serena Sinigaglia sono stati, tra gli altri, interpreti e registi dei loro testi.
Svolgono, oltre a quella di autori teatrali, l’attività di sceneggiatori. I loro ultimi lavori sono I Cesaroni e la serie tv HOT prima e seconda stagione), che hanno scritto e diretto per Jimmy (SKY).
da http://www.telesimo.it/