Margaret Cho

Margaret Cho
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  • Data di nascita 05/12/1968
  • Luogo di nascita California/San Francisco/USA

Margaret Cho

Margaret Cho è una famosa attrice comica americana, sostenitrice dei diritti dei gay, i quali affollano i suoi spettacoli dal vivo e la adorano come una nuova Judy Garland.
Cho (il suo vero nome è Moran) è nata il 5 dicembre 1968 a San Francisco California, da genitori coreani. Il suo particolare stile, che coniuga la comicità con un forte impegno politico e culturale, è fortemente influenzato dalla sua esperienza bi-culturale come Coreana-Americana, nonché dalla cultura glbt.
Nei suoi spettacoli Cho parla spesso della sua vita privata, come i suoi disordini alimentari (è soprappeso) e la sua bisessualità. Suoi temi ricorrenti sono la sua passione per i gay e gli stereotipi sugli asiatici-americani. Come figlia di coreani Cho ha provato fin da bambina la discriminazione da parte di chi non le riconosce la piena cittadinanza americana a causa dei suoi occhi a mandorla; d’altra parte lei, che si sente americana al 100 per 100, ha anche avuto problemi nei suoi rapporti con i suoi genitori provenienti da una cultura tanto diversa e conservatrice.
Cho ha ereditato il suo dono comico da suo padre, che aveva scritto libri umoristici in coreano. La sua passione per il palcoscenico è iniziata durante gli studi, alla McAteer High School of the Performing Arts. Dopo il diploma nel 1988, Cho ha studiato teatro alla San Francisco State University, ma ben presto ha abbandonato gli studi per seguire la sua vera passione, gli spettacoli dal vivo. Cho non ha sempre goduto dello star-system e di prestigiose sedi per i suoi spettacoli e anzi ha dovuto prendere coscienza del fatto che i ruoli per gli artisti asiatico-americani sono molto limitati. Cho ha mosso i primi passi al Rose & Thistle, un locale di cabaret dal vivo proprio sopra la libreria che i suoi genitori gestivano a San Francisco. Poi ha vinto un concorso per comici il cui primo premio era di apparire nello spettacolo di Jerry Seinfeld. In seguito è riuscita a portare in giro per gli Stati Uniti uno spettacolo tutto suo, esibendosi in centri commerciali, scuole, teatri e cabaret, diventando popolare soprattutto nel circuito dei college.
Questo percorso l’ha portata alla sua “scoperta” sui canali televisivi (come Fox TVe MTV ) prima attraverso la trasmissione di brani dei suoi spettacoli e quindi con apparizioni in trasmissioni come ‘The Montel Williams Show’ e ‘Star Search International’ (dove ha rappresentato la Corea, pur essendo cittadina americana).
Nel 1994, Cho ha vinto un American Comedy Award e nello stesso anno la ABC ha prodotto una sitcom basata sui suoi spettacoli ‘All American Girl’, la prima sit comedy basata sulla vita di una famiglia asiatico-americana. I produttori però le imposero parecchi cambiamenti per adattare la trasmissione ai gusti e agli stereotipi del publico: le fu chiesto di perdere peso (Cho perse più di 12 chili in due settimane) e venne invitata sembrare più “asiatica”. Dopo la cancellazione di “All- American Girl”, Cho si ritrovò quasi distrutta da alcool e tossicodipendenza.
Alla fine del 2004, Cho ha lavorato per la sceneggiatura del film “Bam Bam e Celeste” una commedia a basso budget su di una fag hag e sul suo migliore amico gay. Protagonisti del film erano Cho stessa e Bruce Daniels, suo amico e compagno di tour.
Il suo ruolo cinematografico più importante è arrivato nel 1996 con ‘It’s My Party’ (Un party per Nick) di Randall Kleiser, dove interpretava la migliore amica di un architetto gay affetto da AIDS. In seguito però frustrata dalla scarsità di buoni ruoli cinematografici che le venivano offerti, Cho decise di dedicarsi alla scrittura dei propri spettacoli, ottenendo da subito un grande successo con “I’m the One that I Want “(1999), tratto dal suo primo libro di memorie, in cui parlava in termini autobiografici di importanti questioni come la discriminazione razziale e tra i sessi, la sessualità e l’AIDS. Lo spettacolo andò in tour in tutto il Paese e successivamente è stato registrato e distribuito come film indipendente.
Il suo secondo spettacolo ‘Notorious C.H.O.” del 2002 (il titolo deriva dal rapper ucciso “The Notorious B.I.G.”) parlava di come è stato per lei crescere negli anni ’70 a San Francisco.
Nel 2003 Cho ha intrapreso il suo terzo tour nazionale con ‘Revolution’, il cui video ha ottenuto una nomination ad un Grammy.
Nel 2004 Cho ha presentato il suo spettacolo “State of Emergency”, scritto per motivare il pubblico ad andare a votare per elezioni presidenziali del 2004. Cho è nota per la sua dichiarata avversione verso il presidente Bush e per questo è stata più volte presa di mira da militanti conservatori durante i suoi spettacoli.
Nel 2005 Cho ha portato in tour lo spettacolo “Assassin”, il cui video è stato premiato dal ‘The Gay and Lesbian Premium Cable Network Here! TV’ . Nello spettacolo Cho parla di se stessa come appartenente alla comunità gay. Sempre nel 2005 Cho ha pubblicato il suo secondo libro “I Have Chosen to Stay and Fight “ una raccolta di saggi e di prosa su politica, diritti umani, e altri temi di attualità. Nel 2007 Cho ha portato in tour il suo nuovo spettacolo “The Sensuous Woman”.
Negli ultimi anni Cho ha diversificato le sue attività. Ha fondato una linea di abbigliamento e ha lanciato la vendita di accessori per la moda sul suo sito web; ha iniziato a farsi fare tatuaggi su tutto il corpo; ha girato ed è stata protagonista di video musicali e di animazione, visibili sul suo sito web.
Margaret Cho, che si identifica come bisessuale, ha parlato più volte di sue relazioni e di rapporti sessuali sia con donne che con uomini (tra i quali Quentin Tarantino e Chris Isaak). Nel 2003 ha sposato Al Ridenour, un’ artista impegnato in stravaganti esperienze artistiche come la “Cacophony Society” e la “the Art of Bleeding”. Del suo matrimonio Cho dice “non si tratta del solito matrimonio tradizionale, noi siamo come amici che condividono uno spazio. I miei genitori non capiscono…”.
Una parte sostanziale degli argomenti trattati nei suoi spettacoli riguarda questioni come la difesa di gay, lesbiche, bisessuali e transgender. Quando il sindaco di San Francisco Gavin Newsom presenziò nel 2004 al rilascio delle licenze matrimoniali di coppie omosessuali (in seguito annullate dalla Corte Suprema dello Stato), Cho ha lanciato “Love is Love is Love “ un sito web che promuoveva la legalizzazione dei matrimoni gay negli Stati Uniti.
Nel 2000, il Gay & Lesbian Alliance Against Defamation (GLAAD) l’ha premiata con un suo premio Golden Gate, un riconoscimento dato anche ad Elton John ed Elizabeth Taylor, descrivendola nella motivazione come “un personaggio di spettacolo pioniere nella promozione della parità dei diritti per tutti, indipendentemente dall’ orientamento sessuale o dall’identità di genere “. Nel 2001, le è stato assegnato un premio analogo da parte della Lambda Legal.

Margaret Cho è presente in queste opere:

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