Una commedia che sfiora il grottesco (quegli assurdi lanci di oggetti all’uomo del tempo in tv) ma che presenta assai bene la crisi di mezza età di un impiegato americano che non è riuscito ad alzarsi sopra il livello medio come avrebbe desiderato (avendo anche un padre premio pulitzer). La morale è semplice: inutile tentare di fare passi più lunghi della propria gamba, meglio godersi quello che si riesce ad ottenere (in questo caso un lavoro retribuito con 6 zeri). Inseriamo questo film su queste pagine perché il figlio quindicenne del protagonista (che sembra però più adulto) si lascia coinvolgere in una storia con uno psicologo che finirà davanti alla polizia. Molto politically correct la scena finale quando il padre, che ha capito come stanno veramente le cose, abbraccia il figlio dicendogli semplicemente che per fare le cose che fanno gli adulti deve aspettare di esserlo.