Eloy De la iglesia

Eloy De la iglesia
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  • Data di nascita 01/01/1944
  • Data di morte 23/03/2006
  • Luogo di nascita Basque Provinces/Guipúscoa/Spagna/Zaráuz
  • Luogo di morte Madrid/Spagna (complicazioni post operazione)

Eloy De la iglesia

Eloy del la Iglesia è stato uno dei primi registi spagnoli a fare film con tematiche omosessuali. I suoi lavori hanno quasi sempre avuto un buon successo commerciale mentre la critica ufficiale lo ha spesso snobbato e relegato a regista di secondo ordine, dedito a temi sensazionali, melodrammatici e violenti. Recentemente però le nuove generazioni lo stanno rivalutando, mettendo in rilievo la sua abilità nel descrivere persone e gruppi emarginati sia politicamente che socialmente.
Nato a Larautz nella regione Basca della Spagna, da giovane desiderava entrare nella Scuola Ufficiale di Cinematografia, ma non avendo ancora l’età necessaria, iniziò a lavorare nel Teatro Popolare dei Ragazzi. Mantenne comunque il desiderio di realizzare dei film e nel 1966 fece la sua prima regia con “Fantasia…3”, un film che racconatva la storia di tre bambini. Tra il 1968 e il 1986 diresse una ventina di film tutti basati su una attenta lettura della società contemporanea.
Durante il regime di Franco la Spagna produceva solo film su temi religiosi o storici e qualche commedia a basso costo. Lo stato, pilotato dalla Chiesa Cattolica, esercitava una stretta censura che non lasciava passare temi politici, relazioni sessuali fuori dal matrimonio (salvo poche eccezioni) e meno che mai tematiche omosessuali. Vigeva anche la “Ley de Peligrosidad y Rehabilitación” che puniva con l’arresto e la detenzione fino a tre anni le persone sospettate di essere omosessuali. Negli ultimi anni della dittatura di Franco (che finì nel 1975) alcuni registi iniziarono, rischiando, a trattare temi proibiti. Tuttavia quando de la Iglesia fece il suo primo film nel 1968 “Algo amargo en la boca”, che pure non trattava argomenti gay, venne ancora censurato. Il suo primo successo internazionale fu con “La semana del aesino” che invece conteneva una storia di attrazione omosessuale e, come molti altri suoi film di quegli anni, una particolare insistenza su elementi di violenza.
La vera libertà per i registi spagnoli arrivò solo con la morte di Franco nel 1975 che originò una moltitudine di film che affrontavano i temi più controversi, tra i quali la coppia omosessuale. Due dei film più acclamati del nostro regista sono proprio di quegli anni: “Los placeres ocultos” (1976) e “El Diputado” (1978). Il primo, inizialmente proibito dalla censura, racconta la storia di un banchiere omosessuale velato che è attratto da un povero giovane eterosessuale. Il secondo film ci parla di una difficile relazione a tre tra un politico di sinistra, sua moglie e un giovane (sempre povero). La storia finirà tragicamente.
In un film successivo, uno dei suoi maggiori successi commerciali, “El pico” (1983) il regista affronta i temi dell’emarginazione sociale, dell’omosessualità, dell’uso di eroina e delle minoranze basche in Spagna. Durante la lavorazione di questo film il regista divenne eroinomane, restando fuori dall’attività pubblica per oltre dieci anni. Ricomparve nel 1966 al festival di S. Sebastiano che gli offrì un particolare tributo. Nel 2001 ha realizzato il suo primo film per la televisione, adattando il “Caligola” di Albert Camus, trasmesso dalla rete nazionale TVE-1. Iniziò anche a lavorare, insieme a Fernando Cuervo, alla sceneggiatura del film “Los novios bulgaros” tratto da un romanzo di Eduardo Mendicutti. Il film, uscito nel 2003 tratta ancora di gruppi emarginati (immigrati in Spagna dell’est Europa) e di amore omosessuale.

Eloy De la iglesia è presente in queste opere:

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