Crash

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Crash

Crash è una serie derivata dal film vincitore di tre premi Oscar “Crash – Contatto fisico” (2006) di Paul Haggis (confermato nella serie nelle vesti di co-produttore), ma con un diverso gruppo di personaggi protagonisti ed un cast capitanato da Dennis Hopper nel ruolo di un imprenditore discografico gay che convive con il compagno. Una serie che cerca di essere innovativa sia nella forma che nei contenuti ma che ci ha lasciato assai perplessi, soprattutto per come affronta le tematiche gay. Sebbene il protagonista principale, il produttore discografico Ben Cendars, interpretato da Dennis Hopper, sia gay, in quanto convive con un uomo che addirittura si uccide per gelosia quando Ben inizia a frequentare un giovane nero, nella serie nessuno viene mai dichiarato gay o bisessuale e tutta la storia gay di Ben potrebbe non essere percepita dal pubblico meno attento. Ambiguità voluta dal creatore per dimostrare che la problematica gay (in senso stretto) è superata diventando normalità (quindi inutile parlarne) o invece sottaciuta per non infastidire il pubblico omofobo? Tra le storie raccontate quella più suggestiva è stata per noi il racconto dell’immigrato clandestino guatemalteco (Luis Chavez) e quella più fastidiosa le disavventure amorose del sessodipendente Kenny Battaglia (Ross McCall). Voto sufficiente in attesa di vedere il seguito.

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3 commenti

  1. visto… non è male, nel telefilm si perde in parte la poetica che era nel film, ma rimane comunque un prodotto molto interessante… diverso dal film è pure l’argomento di fondo: se nel primo era il razzismo, nel telefilm questo viene relegato ad un ruolo marginale per mettere al centro uno studio sulla differenza trai rapporti realmente affettivi e quelli di attaccamento morboso… Per quanto riguarda la tematica omosessuale sono piuttosto deluso in effetti, non perché non se ne parli, ma perché figura solo in alcuni esempi della gamma di “attaccamenti morbosi”, insieme ad altri etero, e mai in quelli di “legame affettivo sano”…

  2. Sono alla seconda puntata… mi chiedo se chi abbia scritto la descrizione/commento all’inizio abbia visto la serie, visto che già a metà della seconda puntata il compagno di Ben dice, raccontando di quando l’ha conosciuto tempo prima “…sono diventato il suo uomo…” (senza contare che subito dopo commenta le sue prestazioni a letto) più chiaro di così…
    Detto questo il telefilm non è certo all’altezza del film, che è stupendo e da Oscar (letteralmente =P) ma è comunque molto bello… almeno per ora…

  3. Avendo apprezzato moltissimo il film, scoprendo ora di questa serie (questo sito è una vera miniera d’oro =D) corro a vederla, sperando che non sia vero quel che leggo sull’ambiguità della tematica gay allo scopo di non urtare il pubblico omofobo… del resto è vero che nel film sottintesi e ambiguità regnavano sovrane a prescindere dalla sessualità dei protagonisti, compresa la relazione extraconiugale, eterosessuale, tra quel politico e la sua segretaria, quindi potrebbe essere una paranoia eccessiva di chi è spesso discriminato, visto tra l’altro che il gay è uno dei protagonisti principali, da quel che leggo… ad ogni modo vedo e poi torno a dire… ^^

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trailer: Crash

https://youtube.com/watch?v=kbyMzT6-ziU%26hl%3Dit_IT%26fs%3D1

Varie

Prima stagione (sugli schermi USA dal 17/10/2008 – in Italia dal 21 aprile 2009 sul canale satellitare Cult e dal 17/10/2009 sul canale digitale terrestre Rai 4)

1 “Crash” regia di Glen Mazzara Sanford Bookstaver
2 “The Doctor Is In” regia di Terrence O’Hara
3 “Panic” regia di Stacy Rukeyser and Glen Mazzara Seith Mann
4 “Railroaded” regia di Sang Kyu Kim Allison Liddi Brown
5 “Your Ass Belongs to the Gypsies” regia di Ted Mann Sanford Bookstaver
6 “Clusterfuck” regia di Randy Huggins Guy Ferland
7 “Los Muertos” regia di Robert Moresco
8 “Three Men and a Bebe” regia di Glen Mazzara Stefan Schwartz
9 “Pissing in the Sandbox”
10 “The Future Is Free”
11 “F-36, Sprint Left, T-4”
12 “Ring Dings”
13 “The Pain Won’t Stop”

STAGIONE 2 (tit originale – tit italiano, data prima USA / data prima Italia)

1 You Set the Scene – Il nuovo stadio 18 settembre 2009 / 28 luglio 2010
2 Always See Your Face – Quattro chiacchiere con Dio 25 settembre 2009 / 28 luglio 2010
3 The World’s a Mess/It’s in My Kiss – Il video 3 ottobre 2009 / 4 agosto 2010
4 Can’t Explain – Risposte 9 ottobre 2009 / 4 agosto 2010
5 You, I’ll Be Following – I senzatetto 16 ottobre 2009 / 11 agosto 2010
6 No Matter What You Do – La dolce morte 30 ottobre 2009 / 11 agosto 2010
7 Johnny Hit and Run Pauline – Un incidente di percorso 6 novembre 2009 / 18 agosto 2010
8 Lovers in Captivity – Amori difficili 13 novembre 2009 / 18 agosto 2010
9 Endangered Species – Blackout 20 novembre 2009 / 25 agosto 2010
10 Master of Puppets – Master of Puppets 27 novembre 2009 / 25 agosto 2010
11 Calm Like a Bomb – Un’occasione da non perdere 4 dicembre 2009 / 1º settembre 2010
12 Alone Again Or… – Il gioco delle parti 11 dicembre 2009 / 1º settembre 2010
13 Los Angeles – Los Angeles 18 dicembre 2009 / 1º settembre 2010

“Ideata da Glen Mazzara, la serie, che si presenta come un grandioso dramma corale urbano con il drammatico e progressivo intreccio tra le vite dei personaggi, racconta un disagio contemporaneo universale e tocca ripetutamente un atavico nervo scoperto della società americana: l’integrazione razziale. Qui seguiamo le vicende di un produttore discografico e del suo autista afroamericano (Dennis Hopper e Jocko Sims), di un poliziotto spaccone e di una sua fascinosa vittima (Ross McCall e Moran Atias), di un detective corrotto e della sua amante (Nick Tarabay e Arlene Tur), di un paramedico coreano e di una madre di famiglia borghese (Brian Tee e Clare Carey). Anche qui il cinema americano ha scelto Los Angeles come scenario di questo tipo di racconto, in cui l’incrocio tra varie linee narrative non offre quasi mai soluzioni stabili ai problemi dei singoli personaggi, ma finisce spesso, al contrario, per evidenziarne la condizione di solitudine. Anche nei panni del discografico Ben Cendars, il gigante di Hollywood Dennis Hopper resta fedele al proprio personaggio di antieroe post-sessantottino, incarnazione di un sogno di libertà americano che, in quanto irraggiungibile, non può che risolversi in rabbia.” (Rai 4)

CRITICA

“…Come note di produzione vogliono: «ci si è continuati a focalizzare su una serie di personaggi per esplorare la tolleranza sociale dell’America contemporanea, scavando nel significato del che cosa voglia dire raggiungere attualmente il sogno americano». Da ciò si intuisce la pretesa della Starz entertainment di aver prodotto una serie tv più sequel del film che copia strutturale. Il cosiddetto “scavo” dell’ideatore della serie Glen Mazzara si attesta nei dintorni di uno sfondo californiano, in buona parte girato sul set del New Mexico, che vede come principale star un Dennis Hopper (Ben) arteriosclerotico e omosessuale, boss un po’ appannato dello show biz musicale, che tra pistole e dischi d’oro, litiga con il suo fidanzato e si fa amico un ragazzo di colore.
La mescolanza di tematiche a forte contenuto politico, di scontro razziale non proprio prevedibile, era la cifra stilistica del Crash cinematografico. Quello televisivo non fa altro che ripetere la formula, variandone qualche elemento in sede di coloritura e particolari…” (Davide Turrini, Liberazione)

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