Fausto Paravidino

Fausto Paravidino
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Fausto Paravidino

Cresciuto in un piccolo centro della provincia di Alessandria, Rocca Grimalda, inizia a lavorare in teatro già dal 1990 preparando il saggio di fine anno al corso di recitazione tenuto presso l’Associazione Culturale La Soffitta di Acqui Terme.

Nel 1995 torna a Genova, dove inizia a frequentare la scuola di recitazione del Teatro Stabile che abbandona l’anno successivo per spostarsi a Roma dove scrive Trinciapollo, la sua prima commedia di cui nel 1999 firmerà anche la regia teatrale. Nel 1998, con la compagnia Gloriababbi Teatro, mette in scena Gabriele, scritto insieme a Giampiero Rappa, che vince la “3ª Rassegna della Drammaturgia Emergente”.

Nel 1998 scrive anche Due fratelli – tragedia da camera in 53 giorni, che vince il premio Pier Vittorio Tondelli nel 1999, e il premio Ubu come migliore novità italiana nel 2001.

Sono del 1999 anche le prime apparizioni al cinema in La via degli angeli, diretto da Pupi Avati e in Vuoti a perdere, regia di Massimo Costa. Scrive la sceneggiatura della fiction televisiva Caro domani che sarà diretta da Mariantonia Avati.

Nel 2004 il pubblico italiano voterà il suo testo teatrale Natura morta in un fosso come miglior testo permettendogli di vincere il Premio Gassman.

Nel 2005 con Iris Fusetti e Carlo Orlando scrive, interpreta e dirige Texas, prodotto da Fandango e presentato al Festival di Venezia (nomination per regista esordiente ai David di Donatello del 2006).

Nel 2007 recita nel film di Wilma Labate, Signorina Effe. Nel 2008 interpreta il ruolo di Ranocchia nella serie tv Romanzo criminale – La serie, regia di Stefano Sollima, in onda su SKY Cinema. Nel 2009 riappare sulla stessa rete con la miniserie Moana, regia di Alfredo Peyretti, dedicata alla vita di Moana Pozzi, in cui interpreta il ruolo di Riccardo Schicchi.

Nel 2010 legge “Ho servito il re d’Inghilterra” di Bohumil Hrabal per la trasmissione “Ad alta voce” di Radio3.

(Wikipedia)

Fausto Paravidino è stato Ranocchia, l’unico personaggio gay della bellissima serie “Romazo criminale” di Stefano Sollima. Nella prima stagione era stato poco più di una comparsa, mentre nella seconda e ultima stagione terminata da poco su Sky, ha avuto un ruolo sempre secondario ma assai più significativo, inserendo nel variegato affresco di quell’epoca la tematica dell’ancora sconosciuta Aids. Il suo personaggio è alquanto effeminato (un po’ meno nella seconda stagione), ma a quell’epoca gli omosessuali visibili erano praticamente solo quelli. La sua figura di “checcha”, risulta alla fine una delle più ‘pulite’ e oneste e può anche essere vista come una cartina di tornasole considerando le reazioni che suscita nei diversi personaggi che l’incontrano (da quello che lo disprezza, a quello che lo ridicolizza, a quello che l’ama fino a rischiare la vita per lui come fa l’amica Patrizia). Fausto è bravissimo e credibilissimo nel suo ruolo. Grazie a lui abbiamo amato ancora di più una delle serie tv italiane che ha superato in qualità tante osannate serie anmericane.

Fausto Paravidino è presente in queste opere:

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