Cinema

In corso a Bari il BIG Film Festival, cinema, teatro, danza, cultura e tanti ospiti

 

Circa trenta proiezioni tra lungometraggi, corti e documentari (molti dei quali pluripremiati in diversi festival internazionali), tre registi ospiti internazionali, artisti e registi italiani under 35, sette performance di danza e teatro, tre spazi dedicati alla musica e i «Dialoghi», incontri sui linguaggi visuali, il teatro, il cinema e diversi sguardi disciplinari organizzati dal Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia e Comunicazione e dall’Archivio di Genere dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.

Sono i numeri della ricchissima edizione 2018 del Bari International Gender Film Festival, promosso e organizzato dalla Cooperativa AL.I.C.E (Area Arti Espressive), realizzato con il sostegno di Regione Puglia e MiBact-SIAE (nell’ambito dell’iniziativa «S’Illumina – Copia privata per i giovani, per la cultura»). È la prima edizione del BIG, dopo l’appuntamento numero “zero” del 2015 e numerosi incontri ed eventi artistici, tenutisi dal 2016 a oggi.

Dal 24 al 30 settembre 2018 il festival si svolge in vari spazi e luoghi della città di Bari (tutti partner della manifestazione), concentrandosi poi negli ultimi tre giorni, in particolare, sul cinema e le proiezioni, all’Anche Cinema di Bari (Corso Italia 112). Il BIG darà spazio anche ad artisti under 35: saranno proiettate infatti le opere di talentuosi artisti italiani come Stefano Sbrulli, Giulietta Vacis e Margherita Ferri. Il festival ha inoltre inserito nel suo staff 13 volontari under 30, formati tramite un’apposita call dal regista e documentarista Massimiliano Ferraina: saranno gli «agenti segreti» del BIG, tutti impegnati in diverse mansioni nei giorni del festival.

La direzione generale e artistica è a cura di Tita Tummillo e Miki Gorizia.

Il BIG è tra i più autorevoli in Italia a proporre una riflessione ed una sensibilizzazione sulle tematiche del genere, dell’identità e dell’orientamento sessuale, intesi come processi e possibilità in divenire. È un festival che intende farsi link tra cinema, musica, performance, intrattenimento culturale, attraverso una rete accademica, artistica e sociale, eterogenea, multipla e differente, divenendo così spazio di confronto internazionale e radicamento territoriale. Il BIG  trova la sua origine a partire dal substrato teorico degli studi sulla diversità di genere – i “Gender Studies” – che dagli anni ‘70 interessano sempre più gli ambiti accademici a livello interdisciplinare. Il presupposto, largamente condiviso dalla comunità scientifica e culturale, è che i concetti di mascolinità e femminilità siano relativi e che il rapporto fra sesso e genere varia a seconda delle aree geografiche, dei periodi storici, delle culture di appartenenza.

La complessità del tema rimanda a tutta una serie di concetti chiave (i diritti fondamentali dell’uomo, la convivenza delle differenze, il rapporto con l’altro da me) e richiede strategie comunicative ad hoc, superando cliché e resistenze legate alla mancanza di una corretta informazione e di un sano dibattito. La potenza del cinema può costituire un medium privilegiato per attivare questo processo di consapevolezza: apre alle visioni, interroga il presente ed “educa” attraverso la Bellezza. Il Bari International Gender Film Festival intende così contribuire alla sensibilizzazione politica e culturale nel panorama regionale e nazionale, e avere un profondo ruolo sociale nella costruzione e diffusione di una cultura di rispetto verso tutte le diversità di genere presenti sul territorio pugliese – gay, lesbiche, bisessuali, transessuali, metrosexual -, consolidando quell’attitudine all’ospitalità e all’accoglienza tipica di un paese mediterraneo.

PROGRAMMA E OSPITI

Dopo la straordinaria anteprima speciale, tenutasi all’Anche Cinema di Bari lo scorso 10 settembre con ospiti Willem Dafoe e Giada Colagrande, con la proiezione del film «Padre», il programma del Bari International Gender Film Festival, da lunedì 24 a giovedì 27 settembre, sarà contraddistinto da una serie di appuntamenti artistici, tra teatro, danza, performance e musica.

Lunedì 24, dalle 21, a Prinz Zaum (via Cardassi 93), toccherà alle artiste Iula Marzulli e Maria Luisa Capurso (tra video installazione, performance voce, corpo e suono), in un lavoro condiviso.

Martedì 25, dopo le proiezioni mattutine a Palazzo Chiaia Napolitano, spazio ai «Dialoghi» sul BIG all’Ex Palazzo delle Poste (dalle 15 alle 19,30), il cui tema sarà «1968-2018: Dalla rivoluzione sessuale alle identità di genere». Il seminario, alla sua terza edizione, è organizzato dal Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia e Comunicazione e dall’Archivio di Genere dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, con il coordinamento di Claudia Attimonelli, docente di Semiologia del Cinema e degli Audiovisivi. Tra i numerosi interventi accademici, quelli dell’etnografo e antropologo Massimo Canevacci (docente all’Università di Roma La Sapienza e Universidade di Sao Paulo IEA/USP) e della sociologa e semiologa Patrizia Calefato, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università degli studi di Bari Aldo Moro.
In serata, dalle 20,30 l’appuntamento è a Zona Franka (via Dalmazia 35) con le performance di Sergio Recanati e Amalia Franco.

Mercoledì 26, alle 19,30, nello spazio dell’associazione Mixed LGBTI (Via Abbrescia 13) sarà presentato il libro «L’aurora delle trans cattive» di Porpora Marcasciano, mentre alle 21,30 in Spazio 13 (via de Cristoforis 8) andrà in scena la pièce teatrale «Il fiore del mio Genet» di Andrea Cramarossa, con Domenico Piscopo e Federico Gobbi.

Giovedì 27 si riparte alle 19,30 nella libreria Prinz Zaum con la presentazione del libro di Francesca Brancati «E se restassi?» (organizzata da Arcigay Bari), mentre alle 21,30, nello spazio della Ciclatera sotto il Mare (via Venezia 16), sarà la volta del Free Walking Trio Quartet con il concerto «Mind Our Business».
Negli ultimi tre giorni del festival, poi, spazio al grande cinema del BIG, nella sede dell’Anche Cinema di Bari.

Venerdì 28, tra le tante proiezioni di film albanesi, tedeschi, italiani, portoghesi, brasiliani e francesi, sarà ospite uno dei migliori talenti del cinema danese dell’ultima generazione: Mette Carla Albrecthsen si racconterà al pubblico (presentata dalla giornalista e sceneggiatrice Antonella Gaeta) e presenterà il corto «Vanilla» (2013) e il lungometraggio «Venus» (2016). Nel corso della giornata si terrà anche la performance «_You I… I… Everything else», di e con Mariella Dibattista e Giovanni Longo. Da segnalare anche la performance «Dita di miele» di Alessandra Gaeta, alle 20,15. Guest artist del giorno l’attrice Isabella Careccia.

 

Sabato 29 si parte dalla mattina: alle 10,30 sarà proiettato «Heartstone» di Guðmundur Arnar Guðmundsson (Queer Lion Festival Internazionale del Cinema di Venezia 2016), mentre il programma pomeridiano riprenderà alle 16, con un mediometraggio di Albrechtsen, «XY Anatomy of a boy». Toccherà poi al film tunisino Upon the shadow (2017) di Nada Mezni Hafaiedh, e all’israeliano «Barash» (2016) di Michal Vinik. Alle 20,20 andrà in scena la performance «Today is perfect» di Ezio Schiavulli. Guest artist Francesco De Nicolo.

Ospite della giornata sarà il regista tedesco Jan Soldat – presentato dal critico cinematografico Luigi Abiusi – in collaborazione con il Goethe Institute di Napoli. In proiezione, dalle 20,20, i suoi film «Prison System» (2015) e «Happy Happy Baby» (2017). Dalle 22,15 in poi toccherà al film svedese «Mom’s on fire» (2016) di Joanna Rytel (Teddy Award Best Shortfilm Berlinale 2016) e al brasiliano «Tinta Bruta» (2018) di Felipe Matzembacher e Marcio Reolon.

Domenica 30 sarà ospite dell’ultima giornata del BIG la regista kosovara Blerta Zeqiri, introdotta dal giornalista Livio Costarella: in proiezione due film molto intensi, come «Home» (2016) e «The Wedding» (2017). Il film della mattina sarà il danese «Fassbinder: to love without demands» (2015) di Christian Braad Thomsen, mentre dalle 16 spazio a numerosi altri film, provenienti da Belgio, Italia, Albania, Germania, Brasile e Francia. Guest artist Eleonora Magnifico.

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