Due o tre cose che so di sicuro
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Due o tre cose che so di sicuro

“…Scrivere per salvarsi, scrivere come forma di resistenza. In Due o tre cose, c’è una frontalità dolorosa, un’ambivalenza dichiarata: l’amore disperato per qualcosa e qualcuno di cui si prova orrore. Da cui si vuole fuggire, ma che non si vuole dimenticare. Allison ci racconta dello stupro subito dal patrigno con parole laceranti per la loro consapevolezza. Racconta della violenza come qualcosa che svuota per sempre la realtà e mette tutto su un piano inclinato. La sessualità, il desiderio, i sentimenti scivolano via, e prendono percorsi obliqui. “Il sesso era un gioco, un’arma o una droga. Il sesso era qualcosa di familiare. Ma l’amore, l’amore apparteneva a un altro universo”. Lo stupro non smette mai di accadere. La vittima si porta dietro quell’azzeramento: deve imparare da capo ad amare, ad avere rapporti, a riappropriarsi del suo corpo.

“A ventiquattro anni cominciai a frequentare un corso di karate e imparai per la prima volta a correre per un motivo diverso dalla paura”. Vediamo questa donna giovane e goffa affaticarsi in movimenti ed esercizi marziali.

Sudare, cadere, cercare una coreografia capace di riconsegnarle l’amore per la propria persona, o almeno un senso d’appartenenza. Il confine tra realismo e fiction è sempre labile, ma l’unica cosa che conta è riscrivere sé stessi. È quella la verità anelata: scrivere ciò che è stato per capire ciò che si è diventati (in questo caso una femminista, un’omosessuale, una madre).

La bastarda della Carolina rimane il grande libro di Dorothy Allison.

Due o tre cose che so di sicuro è come un’eco piena di dolore.

È la storia che ha reso possibile il romanzo e rappresenta la fiera esigenza di non dimenticare. Di salvarsi, ma soprattutto di salvare dall’oblio una famiglia di poveri, ubriaconi, violenti e disperati. Salvarli tutti, anche il patrigno causa di ogni dolore.

E poter dire così che, dopotutto, quella è stata la propria vita.” (dalla recensione di Gaia Manzini su La Repubblica del 13/01/2019)

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