Under the Dome

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Under the Dome

La serie, ricavata liberamente dal corposo romanzo di Stephen King, dal titolo “The Dome” (2009), segue le vicende degli abitanti di Chester’s Mill, una piccola cittadina del Maine, che si ritrovano tagliati fuori dal resto del mondo a causa di un impenetrabile, misterioso e invisibile campo di forza che circonda tutta la città, comparso improvvisamente dal nulla. Impossibilitati ad uscire dalla città presa ormai dal panico, un piccolo gruppo di persone cercherà di mantenere l’ordine e la pace e cercherà anche di scoprire come fuggire da quella che per loro è ormai diventata una prigione. La serie tv si discosta assai dal romanzo, soprattutto nella permanenza della cupola sulla cittadina, anche per creare interesse ai tanti lettori del libro (che vi troveranno molte novità) e per dare spazio ad un eventuale proseguimento della serie. La serie, prodotta dalla coppia Stephen King-Steven Spielberg, è originariamente trasmessa dalla rete americana CBS, una delle reti tv meno accoglienti riguardo alle tematiche LGBT (è sempre agli ultimi posti delle classifiche GLAAD), che sembra segnare con questo prodotto un cambio di marcia su questo fronte. Tra i personaggi troviamo infatti una coppia di lesbiche (interpretate da Samantha Mathis e Aisha Hinds) con figlia (Mackenzie Lintz) per niente stereotipate, che ci ripetono molto spesso di essere sposate e di avere una figlia . La cosa che un po’ sorprende è che nessun abitante della cittadina sembri meravigliato, sorpreso o contrariato dalla cosa. In questo modo non viene sollevata nella serie nessuna problematica di accettazione o di omofobia. Questi due personaggi lesbici non erano presenti nel romanzo di King, e sono stati aggiunti dallo sceneggiatore e produttore esecutivo Brian K. Vaughan (Lost) proprio dietro consiglio della CBS con l’approvazione di Stephan King, a cui sembra essere molto piaciuto il personaggio della figlia.
Carolyn (Hinds), un avvocato, e Alice Calvert (Samantha), una terapista, sono una coppia di lesbiche provenienti da Los Angeles che stanno accompagnando l’amata figlia Norrie (Mackenzie Lintz) in un vicino campo per ragazzi in difficoltà. Alice è diabetica e per questo motivo, per cercare dell’insulina, devono fermarsi nella cittadina. Nel primo episodio ci viene fatto capire che Norrie ha problemi relazionali (ha morso un’amica ed ha un carattere per niente allegro) e forse qualche collegamento con la cupola. Le cose verranno approfondite ne terzo episodio. Quando è stato chiesto a Vaughan se l’inserimento di una famiglia lesbica con figlia avesse lo scopo di influire sul dibattito in corso a proposito dei figli degli omosessuali, Vaughan ha risposto: “Certamente, anche se non vogliamo essere troppo specifici. Principalmente ci interessava più varietà nel cast e un clima pluralistico negli abitanti della piccola città”

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An invisible and mysterious force field descends upon a small fictional town in the United States, trapping residents inside, cut off from the rest of civilization. The trapped townsfolk must discover the secrets and purpose of the “dome” and it’s origins, while coming to learn more than they ever knew about each other under the dome.

Under the Dome è una serie televisiva statunitense creata da Brian K. Vaughan e basata sul romanzo The Dome scritto da Stephen King. La serie è trasmessa in prima visione assoluta sul canale televisivo statunitense CBS a partire dal 24 giugno 2013. In Italia viene trasmessa su Rai 2 e Rai HD dal 14 luglio 2013

PERSONAGGI PRINCIPALI:

Dale “Barbie” Barbara, interpretato da Mike Vogel e doppiato da Simone D’Andrea.
È un veterano dell’esercito statunitense che arriva nella città di Chester’s Mill per compiere una misteriosa missione.
Julia Shumway, interpretata da Rachelle Lefevre e doppiata da Jolanda Granato.
È una giornalista investigativa che indaga sulla figura di Barbie.
Carolyn Hill, interpretata da Aisha Hinds e doppiata da Alessandra Cassioli.
È un’avvocato di Los Angeles che si ritrova intrappolata nella città di Chester’s Mill con la compagna e la figlia adolescente.
Linda Esquivel, interpretata da Natalie Martinez e doppiata da Gemma Donati.
È il vice sceriffo di Chester’s Mill molto leale e ambiziosa.
Angie McAlister, interpretato da Britt Robertson e doppiata da Valentina Favazza.
È un’aspirante infermiera che sogna di fuggire dalla città.
Junior Rennie, interpretato da Alexander Koch e doppiato da Flavio Aquilone.
È il figlio emotivamente disturbato di Big Jim.
Joe McAlister, interpretato da Colin Ford e doppiato da Federico Viola.
È uno scaltro adolescente i cui genitori sono rimasti al di fuori del campo di forza.
Phil Bushey, interpretato da Nicholas Strong e doppiato da Marco Foschi.
È un DJ radiofonico che nasconde un oscuro segreto.
Dodee Weaver, interpretata da Jolene Purdy e doppiata da Giorgia Brasini.
È un’ingegnere radiofonico che riesce mettersi in contatto con il mondo oltre il campo di forza.
Howard “Duke” Perkins, interpretato da Jeff Fahey e doppiato da Paolo Marchese.
È il capo del dipartimento di polizia di Chester’s Mill.
James “Big Jim” Rennie, interpretato da Dean Norris e doppiato da Marco Mete.
È un politico e il proprietario del negozio di auto usate di Jim Rennie, che cerca di usare a suo vantaggio il campo di forza per ottenere il controllo di Chester’s Mill.

EPISODI PRIMA STAGIONE (titolo originale – tit. italiano – prima USA – prima Italia)

1 Pilot – La cupola 24 giugno 2013 – 14 luglio 2013
2 Into the Fire – Dentro al fuoco – 1º luglio 2013 21 luglio 2013
3 Manhunt – … – 8 luglio 2013 – 28 luglio 2013
4 Outbreak – … – 15 luglio 2013 – 4 agosto 2013
5 Blue on Blue -… – 22 luglio 2013 – 11 agosto 2013
6 The Endless Thirst – … – 29 luglio 2013 – 18 agosto 2013
7 Broadcast Signal Intrusion – … – 5 agosto 2013 – 25 agosto 2013
8 Thicker Than Water -… – 12 agosto 2013 – 1 settembre 2013
9 The Fourth Hand – … – 19 agosto 2013 – 8 settembre 2013
10 Let the Games Begin – … – 26 agosto 2013 – 15 settembre 2013
11 Speak of the Devil – … – 2 settembre 2013 – 22 settembre 2013
12 …. 9 settembre 2013 – 29 settembre 2013
13 …. 16 settembre 2013 – 6 ottobre 2013

CRITICA:

IN ORIGINE c’è il volumone The Dome(oltre mille pagine nell’edizione pocket di Sperling&Kupfer), anno 2009. Stephen King riprese e ampliò un progetto di vent’anni prima: in scena c’è la cittadina americana, Chester’s Mill, che un giorno si sveglia sotto una cupola trasparente che imprigiona, impedisce qualunque passaggio e se può, uccide.Under the dome,con la produzione di Steven Spielberg e la supervisione di King, è attualmente il giocattolone preferito nella tv Usa, da noi è partito domenica,alle 21.50. La storia è antica come il mondo, ma è ovviamente un trucco per creare e animare il microcosmo di follie, istinti criminali comuni e redenzioni umane. Notevole lo sforzo di adattamento — il libro ha durata fissa, la serie chissà, dipende dagli ascolti. Nel film dei Simpson c’è una cupola (su Springfield), qui nel terzo episodio gli abitanti citano il film dei Simpson. Mentre Raidue sceglie la messa in onda a mezza sera della domenica, a occhio senza crederci più di tanto. (A. Dipollina, La Repubblica)

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“…Sin dalle prime battute dello show creato da Brian K. Vaughan i lettori di King noteranno le significative libertà che gli autori si sono presi con la fonte, in parte dovuti alle esigenze di un adattamento per lo schermo, e in parte, come rivelato dallo stesso Re del brivido, conseguenza della scelta di fondo operata dalla produzione di prendere tutta un’altra direzione, rispetto al romanzo, sull’origine della Cupola. Peccato che a questo atteggiamento fermo e indipendente degli sviluppatori non corrisponda una qualità di scrittura che, anche in un romanzo popolato da personaggi generalmente poco memorabili, in King non mancava: se alcune storyline sono introdotte in maniera appena passabile, come quella relativa a Barbie e alla sua connessione con la reporter Julia Shumway, altre sono gestite in maniera clamorosamente maldestra, in primis quella che vede protagonista Junior Rennie e il suo improvviso, grottesco e un po’ patetico raptus di follia. Almeno in queste prime fasi, poi, il valore produttivo non eccelle, e regia e montaggio sono abbastanza esangui; della scrittura abbiamo detto, ci rimane da parlare del cast, che almeno per alcuni aspetti ci sembra l’elemento più promettente, perché Mike Vogel (Barbie) e Rachelle Lefevre (Julia) hanno carisma da vendere, e ci aspettiamo buone cose anche dal Big Jim Rennie di Dean Norris, che è il tostissimo cognato di Walter White/ Bryan Cranston in Breaking Bad. E’ presto, ovviamente, per dare giudizi sommari su uno show che, per di più, è stato accolto molto bene in USA e ha fatto registrare ascolti da record per una trasmissione estiva; non ci resta che stenderci in spiaggia (chi può) e attendere il debutto su RaiDue.” /Alessia Starace, Movieplayer.it)

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“… Il gradimento di pubblico è giustificato dai seguenti cinque motivi.

1) La trasposizione della serie dalle pagine del romanzo al piccolo schermo ha mantenuto il piglio visionario insito nelle pagine di King. La suspense è l’elemento fondamentale, presente in ogni inquadratura, nei dialoghi, nelle atmosfere e conferisce allo svolgersi del racconto quella carica adrenalinica necessaria a catturare lo spettatore. La professionalità della produzione targata King-Spielberg rende le atmosfere mystery molto accattivanti e di spessore differente da tutte le altre presenti in serie del genere. Ciò accade grazie alla caratterizzazione dei personaggi ben delineati e mai “imprigionati” nelle obsolete categorie seriali di “buoni” e “cattivi”. Tutti hanno un’evoluzione psicologica che riserva continui colpi di scena.
2) La cupola è il pretesto per raccontare le storie personali dei protagonisti e di tutti i personaggi che man mano fanno la loro apparizione nel corso delle puntate. C’è la moglie che cerca il marito scomparso, l’adolescente molto sveglio e intelligente che si sforzerà di dare un contributo alla risoluzione del problema “cupola”, ci sono i genitori più o meno attenti alle vicende dei propri figli, gli amministratori scorretti che tentano di trarre profitto anche da situazioni drammatiche. E ci sono quelli che cercano di ostacolare il lavoro di chi sta per liberare la cittadina dalla sua prigione invisibile. Insomma tutta una varia umanità che ha connotati ben noti e che appassiona.
3) Le atmosfere da sopravvivenza estrema sono ben presenti e visibili nello svolgimento della vita quotidiana. Chester’s Mill, infatti, isolata nella sua prigione invisibile, dovrà cercare di sopravvivere giorno dopo giorno fino al momento in cui la cupola si alzerà da terra e svanirà, liberando la popolazione. In questo contesto, i richiami al serial cult Lost sono numerosi. Non a caso Brian K. Voughan, che di Lost è stato sceneggiatore, ha fatto sentire il suo tocco vincente anche in Under the Dome, soprattutto attraverso i tanti espedienti a cui dovrà ricorrere la popolazione per far fronte alle emergenze di tutti i giorni.
4) La serie non è fedele al romanzo di King. Quella che potrebbe sembrare una “defaillance” di autori, sceneggiatori e produttori, è invece una scelta ben specifica voluta per ragioni di sceneggiatura e non solo. Innanzitutto la cupola resterà su Chester’s Mill per un periodo di tempo molto più lungo rispetto a quanto descritto nel romanzo. E la stessa origine di questa cappa invisibile sarà da attribuire a motivazioni diverse da quelle spiegate alla fine del libro di King. Queste scelte sono state approvate dallo stesso scrittore e rispondono alla necessità di creare suspense anche in quei fan che, avendo letto il libro, avrebbero avuto qualche motivo in meno per seguire eventi già noti. Anche i personaggi del serial non sempre rispecchiano quelli delle pagine letterarie.
5) Il giusto mix di mystery, suspense, fantasy, sentimento e psicologia dei personaggi rende il prodotto molto intrigante. La differenza, rispetto alle altre serie tv, è che questi ingredienti non sono diluiti nel corso delle puntate per allungare i tempi della narrazione. Risultano, invece, concentrati nelle tredici puntate, ognuna lunga poco meno di un’ora. (Marida Caterini, Panorama)

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