Un’altra godibile e inclusiva serie targata Netflix (ma questa volta prodotta insieme al francese Canal+), un thriller che ha momenti di puro divertimento, quasi non volesse prendersi troppo sul serio (vedi i comportamenti della famiglia di Sia Marshall, tra il comico ed il goffo, degni di una soap opera), accompagnati da una crescente suspence che ti incolla allo schermo sin dal primo episodio. Merito di bravissimi attori, tra i quali campeggia Michael C. Hall, che molti di noi ricorderanno per il suo ruolo gay in Six Feet Under (arrivato poi al successo con la serie Dexter). Non siamo ai livelli delle serie di alta qualità di questi ultimi anni, cioè non siamo davanti ad una serie che lascerà il segno, ma l’interesse ed il coinvolgimento sono garantiti, e cosa che non accade spesso in una serie, aumentano nella seconda parte, che dovrebbe essere conclusiva (non ci sono agganci per una seconda stagione). Tra i protagonisti principali abbiamo Pete, anche lui chirurgo, interpretato da Marc Warren (The Good Wife), il migliore amico del protagonista, gay dichiarato (ma non aspettatevi di più), che, come tutti in questa serie, nasconde qualche segreto.
La storia è presto detta (nulla di originale): un bravo chirurgo, Tom Delaney (Michael C. Hall), ha perso la moglie da un anno, morta di cancro, e sembra avere superato il dolore della perdita (lo vediamo fare una sveltina) al contrario delle due figlie che non gli perdonano di essere stato assente nel momento della morte della madre. Jenny (Amy James-Kelly), la figlia 16enne, scompare all’improvviso insieme al suo fidanzato, il 19enne Chris (Freddie Thorp), mandando in subbuglio la piccola comunità. Tom, aiutato dall’affezionatissimo Pete (hanno fatto pure il servizio militare insieme) inizia una personale ricerca che andrà avanti parallelamente a quella della polizia, guidata dalla poliziotta Sophie Mason (Amanda Abbington). Sophie deve vedersela anche con irrisolti problemi famigliari (divorziata dal marito che però vive in un camper nel cortile di casa), e sta iniziando una promettente relazione con Tom. Nel proseguire delle indagine vediamo affiorare una serie ininterrotta di sorprese e segreti che coinvolgono praticamente tutti. Oltre alla famiglia di Sophie abbiamo quella di Zoe Chalal, un’insegnante di francese (Audrey Fleurot), in procinto di divorziare dal marito, al centro della vicenda sia per l’accusa di aver sedotto un suo allievo, sia per la scomparsa del figlio Chris (che scopriamo subito essere morto in circostanze misteriose). L’altra famiglia al centro della vicenda è quella dell’adolescente Sia Marshall (Amy-Leigh Hickman), la ragazza che ha organizzato la festa dove sono stati visti per l’ultima volta i due giovani scomparsi. Quella di Sia è sicuramente la famiglia più spassosa vista ultimamente sul piccolo schermo, col compito di alleggerire il dramma e scaricare la tensione facendoci entrare per alcuni momenti nel mondo della commedia nera, stile Almodovar. Il maggior pregio della sceneggiatura è sicuramente quello di regalarci un susseguirsi di colpi di scena incredibili, restando nel solco del miglior thriller tradizionale, mescolando con abilità presente e brevi flashback del passato, facendoci credere che tutti possano essere colpevoli (e in parte lo sono). Della serie nessuno conosce veramente chi gli sta vicino.
ruolo: Pete Mayfield
inteprete: Marc Warren
Migliore amico di lunga data del protagonista, gay dichiarato, lo aiuta nelle indagini
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