La serie, creata dall’iraniano di origine Farhad Safinia, narra le vicende di Tom Kane (un superlativo Kelsey Grammer), sindaco di Chicago e personaggio politico al centro di una rete di potere a cui è stata recentemente diagnosticata una malattia degenerativa neurologica, la demenza da corpi di Lewy. Determinato a continuare la sua carriera politica, Kane decide di nascondere la sua condizione fisica a tutte le persone attorno a lui, con la sola eccezione del suo medico personale, la dottoressa Ella Harris. La moglie Meredith (con la quale sembra avere solo rapporti pubblici di convenienza) il capo dello staff Ezra Stone e l’assistente Kitty O’Neil (prima di fare sesso si assicura delle dimensioni) iniziano a sospettare che qualcosa non va nel sindaco, ma sono troppo rispettosi e riverenti per fare domande o troppo interessati alle proprie ambizioni per notare qualcosa di insolito nel “capo”. Solo Emma, la figlia ripudiata, ha la possibilità di conoscere il suo segreto. Nel frattempo, Kane e il suo team lavorano dietro le quinte per sostenere il tesoriere dello Stato Ben Zajac nella corsa a governatore dell’Illinois. La sceneggiatura sembra indirizzarci inizialmente verso un abile e corrotto sindaco che davanti ad una diagnosi che prevede morte certa in pochi anni pensa di utilizzare il poco tempo che gli rimane per fare un’inversione di rotta togliendo privilegi e punendo i corrotti. Ma, vogliono dirci i creatori, in politica vince solo chi è capace di mettere da parte i buoni propositi. Tra i produttori esecutivi e anche regista dell’episodio pilota troviamo il regista dichiarato Gus Van Sant (Milk) che pensiamo abbia anche sponsorizzato l’inserimento nella seconda stagione dell’attore dichiarato Jonathan Groff (Looking, e fidanzato a Zachary Quinto nel 2012-13) nel ruolo di Ian Todd, assistente del sindaco in corsa per diventare capo dello staff. A dire il vero inizialmente Todd ci sembra più un pesce fuor d’acqua che un arrivista politico, ma alla fine scopriremo perchè. Attratto da Emma è anche disponibile ad un rapporto omosessuale per convincere un oppositore, probabilmente solo un obbligo di lavoro (o un piccolo ammiccamento al suo pubblico). Un interessante ruolo lesbico è invece quello di Catherine Walsh (Amy Morton), candidata repubblicana a governatore (in lizza col democratico mangiafemmine Ben Zajac), che solo nell’episodio finale di serie vediamo a letto con la sua assistente Tina Patterson (Rebecca Spence). Peccato che la problematica di una repubblicana lesbica candidata dal partito conservatore ad un importante incarico politico venga liquidata in poche parole (tutti sapevano ma facevano finta di non sapere). Una serie comunque interessante, di ottima qualità, sia come sceneggiatura e regia che come interpreti, tutti più che convincenti (il protagonista Kelsey Grammer ha vinto il Golden Globe come miglior attore nel 2012). Peccato che la serie sia stata chiusa da Starz dopo la seconda stagione per il basso numero di spettatori. In Italia la serie è stata trasmessa prima sui canali free Rai 3 e 4 e poi, dal 2 agosto 2016 su Sky Atlantic, dove è recuperabile on demand.
ruolo: Ian Todd
inteprete: Jonathan Groff
Ruolo complicato per l’attore dichiarato e beniamino del pubblico gay Jonathan Groff, tanto che al suo apparire restiamo perplessi e ci chiediamo: ma non ha forse sbagliato stage? Comunque le cose diventeranno più credibili quando scopriremo la sua vera identità che non ha niente a che vedere con la gayezza. Quest’ultima però, più per lavoro che per altro, ci offrirà una brevissima seduzione gay, merito del radar che i gay naturalmente posseggono?
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