Saint Laurent

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Saint Laurent

Terzo biopic dello stilista Yves Saint Laurent dopo il bellisssimo doc di Pierre Thoretton e il più tradizionale film di Jalil Lespert, quasi un omaggio al compagno di Yves, Pierre Bergè, presentato come tutore e salvatore dello stilista. Pierre Bergè aveva sostenuto in tutti i modi il film di Jalil, prestando anche capi di abbigliameto e gioielli utilizzati da Yves nel corso degli anni, mentre si è sempre opposto al film di Bonello, anche perchè sembra che Bonello non abbia cercato la sua consulenza. Il film di Bonello (che chi lo ha visto definisce un capolavoro) si concentra sul periodo di maggior successo di Yves, gli anni dal 1967 al 1976, quando , dice Bonello, lo stilista sembra perdere l’autocontrollo, almeno nella vita personale ed intima, perchè nel lavoro sono gli anni di maggior splendore, culminati con la collezione Russa del 1976, da molti giudicata la sua migliore in assoluto. Bonello ha pensato e costruito la figura di Yves come quella di “un personaggio genuinamente romantico e fiammeggiante, un po’ folle… si appassionava a tutto quello che accadeva intorno a lui, beveva due bottiglie al giorno oltre a farsi di popping e coca, dicono che fosse fragile ma non è assolutamente vero. Lui diceva di non aver avuto una vita, ma molti sognerebbero di averne una come la sua”. Il film vanta un cast di fama internazionale, a iniziare da Léa Seydoux (portata alle stelle dal film “La vita di Adele”) nel ruolo di Loulou de la Falaise, musa e collaboratrice dello stilista. Abbiamo Gaspard Ulliel (attore scoperto da André Téchiné, “Les égarés”, e già visto in “Baciate chi vi pare”) nel ruolo di Yves (forse un po’ più carino dell’originale); Jérémie Renier (già visto in “Amanti criminali” e nel bellissimo film gay “Un amour à taire”) è il compagno di Yves, Pierre Bergè; Louis Garrel, nuovo idolo del cinema francese (già diretto da Christophe Honoré, Bernardo Bertolucci, François Ozon, Jacques Doillon e da suo padre, Philippe Garrel), è l’amante di Saint Laurent, Jacques Bascher, un dandy carismatico che Yves incontra nel leggendario night-club di Parigi, Le Sept. Helmut Berger (il favorito di Visconti) interpreta Saint Laurent avanti con gli anni e Bonello ha così parlato di lui a Vogue: “E’ stata una scelta facile, probabilmente a causa dell’ombra di Visconti che aleggiava su tutto il progetto. Helmut poteva davvero incarnare la decadenza aristocratica di Saint Laurent meglio di chiunque altro. Ha una presenza incredibile e porta con sè un’incredibile esperienza di vita”. Il film è stato selezionato in concorso per Cannes 2014.

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