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Il film è diviso in quattro storie che vogliono raccontare i problemi che più feriscono la moderna società indiana. Persone che lottano per trovare la propria identità, per difendere la propria dignità in un mondo che è indifferente, freddo e insensibile. Il film, girato in quattro differenti città indiane, è la fusione di quattro storie dove i protagonisti condividono lo stesso sogno, il desiderio di riconquistare le proprie vite e l’identità che gli è stata portata via.
I AM AFIA è la storia di una donna single che vuole realizzarsi attraverso l’esperienza della maternità. Incapace di credere o di aspettare un uomo, la sua ricerca è ben definita, perchè la maternità non ha per forza bisogno dell’oppressione di un uomo.
I AM MEGHA è la storia di due amiche, una donna cresciuta in Kashmir e una donna mussulmana, separate da un conflitto. Sullo sfondo dell’esodo degli Indù in Kashmir nei primi anni ’90, abbiamo una storia di perdita della casa e dell’identità. Quando la vostra stessa gente vi respinge dove potete andare e da dove sentite di provenire?
I AM ABHIMANYU è la storia di un uomo distrutto, con l’orgoglio ferito. Abhimanyu è intrappolato nei demoni del suo passato, fatto di abusi sessuali. Per andare avanti deve prima tornare indietro, nel mondo dove gli venne rubata l’infanzia.
I AM OMAR è il racconto di una orribile discriminazione, di ricatti e pregiudizi. Ci mostra come la polizia indiana, in base all’articolo 377 (una legge che criminalizzava l’omosessualità) perseguiti e ricatti un uomo gay. Jai (Rahul Bose), un ben intenzionato professionista ha, una notte, un incontro sessuale con Omar (Arjun Mathur) quando i due vengono sorpresi da un poliziotto omofobo (Abhimanyu Singh). Quella notte si trasforma in un incubo e mostra come possa essere brutalizzata una persona omosessuale nell’India urbana.
Il film girato da Onir, uno dei pochissimi registi di Bollywood gay dichiarato, è stato premiato come miglior film indiano ai 59th National Film Awards, primo film indiano con tematiche gay a ottenere questo premio.

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The story is divided into 4 short stories about issues and dilemmas that bruises the modern Indian society, It unfolds tales of individuals struggling to find their identity, and uphold their dignity in a world that is cold and unsympathetic.
After being jilted by her long-time boyfriend, Kolkata-based Afia Kidwai distrusts men but wants to become a mother through a sperm-donor. She approaches her friend, Megha, to try and convince her brother, Siddharth, but Megha surprisingly refuses, leaving Afia to rely on a fertility clinic to sire a child through an unknown male(s). Delhi-based Megha was amongst the Hindu Pandits who were forced to flee from Kashmir, and since then has hated Muslims. With her father deceased and her mother in a wheelchair, she now travels to Srinagar to sell their property which is being looked after her childhood friend, Rubina, and her family. Upon arrival, she is given a warm welcome by Rubina, who, at one time, had wanted her to marry her brother, Farooq, but Megha cold-shoulders their friendly overtures and wants to get this over with quickly – especially when she finds out that Farooq had inducted himself as a Mujhaideen. Bangalore-based Abhimanyu recalls the trauma from the abuse meted out to him by his stepfather and refuses to provide sperm to Afia as well as be intimate with his girlfriend, Natasha, and blames his mother for his plight. And Mumbai-based executive, Jay Gowda, will find out the implications of Section 377 of the Indian Penal Code when the Police apprehend him being intimate in a vehicle with a male named Omar. (Imdb)

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