Squeezebox!

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Squeezebox!

Documentario sul leggendario nightclub rock frequentato principalmente da transessuali. Squeezebox è stato uno straordinario nightclub, un punto di incontro per la cultura rock queer della New York di Giuliani degli Anni ’90, sopravvissuto per un ultimo hurrah fino al 2001. Il club attirava rocker da ognidove e ha ospitato le stravaganze di Jayne County (un’ispirazione vivida per questo scenario) insieme a John Cameron Mitchell (che ha creato Hedwig grazie alle amicizie fatte al club). Una sorprendente schiera di talenti nuovi e di quelli già consolidati, fra cui The Lady Bunny, il rock glam dei The Toilet Boys, Psychotica, John Waters, Kiki and Herb, Mark Almond, Lilly of the Valley e molti altri che sono diventati il fiore all’occhiello della città. Sequenze di spessore riesconoa dare l’ideea di come fosse davvero lo Squeezebox. Il film culmina nel corso dell’ultima notte con Jayne County che dirige un indimenticabile coro di dozzine di cantanti che interpretano magistralmente ‘If You Don’t Want to Fuck Me, Fuck Off!’. (LLGFF, tr. G. Borghesi)

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Squeezebox! è il nome della serata che dal 1994 al 2001 infiammò i giovedì del night club Don Hill, a New York. Qui andò in scena l’incontro tra due realtà apparentemente inconciliabili: l’universo queer e il mondo rockettaro. Una sorta di party pansessuale dove tutto era possibile e al quale tutti – etero e gay, punk e drag queen – potevano liberamente accedere.
In pieni anni ’90 New York era in turbolenta trasformazione. Sotto l’amministrazione di Rudolph Giuliani, Times Square venne “ripulita” e trasformata in salotto per famiglie, mentre i sex clubs cedevano via via il posto alle catene di fast food. In questo contesto di riflusso e ritorno all’ordine, avvenne un piccolo miracolo: il party promoter Michael Schmidt ebbe l’idea di un locale gay dove, oltre alle tradizionali serate a base di disco, le drag queen potessero salire sul palco e cantare canzoni rock.
Il documentario di Steven Saporito ricostruisce la storia e l’atmosfera di quelle leggendarie serate, a partire dall’ultimo party tenuto nel 2001 – l’anno in cui Giuliani ne decretò la chiusura. Attraverso un montaggio frenetico di filmati, fotografie d’epoca e interviste a coloro che lo vissero in prima persona – tra cui lo scrittore Michael Cunningham, i registi John Waters e John Cameron Mitchell (autore di Shortbus) –, Saporito fa rivivere un mito della nightlife newyorkese, che lanciò band come Antony and the Johnsons e protagonisti dell’off-Broadway come Hedwig and the Angry Inch. (Gender Bender)

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