Diverso da chi?

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Diverso da chi?

Piero (Luca Argentero) è un brillante trentacinquenne gay, è “fidanzato in casa” con Remo (Filippo Nigro) e vive in una città del nord-est. Per testimoniare il “diritto alla diversità” partecipa alle primarie del centrosinistra e, per una serie di eventi imponderabili, le vince e si trova ad essere candidato sindaco, tra i pregiudizi degli avversari e lo sgomento del suo partito. Come può un gay diventare sindaco nel profondo nord? Per bilanciarlo gli affiancano Adele (Claudia Gerini), moderata tutta d’un pezzo, contraria persino al divorzio, un simbolo vivente dei valori tradizionali, conosciuta come la “furia centrista”. L’inizio della campagna è un’ecatombe: Piero e Adele litigano su tutto. Ma Remo, più sensibile e femminile, capisce le donne e fornisce al compagno consigli su come ingraziarsela. Piero inizia così a “corteggiare politicamente” la sua vice fino a trovare un accordo ma la situazione gli sfugge di mano e i due vengono travolti da un’attrazione irresistibile. Galeotto fu il compromesso: il “gay duro e puro” e la “moderata di ferro” precipitano in una relazione segreta che va contro i loro valori, le loro identità, la loro linea politica. A questo punto Piero è a dir poco confuso: sceso in campo per difendere il diritto alla libertà sessuale, ora vive di nascosto una “storia proibita” con una donna mentre, grazie alla campagna elettorale, è ormai un simbolo del movimento gay! Cosa diranno i suoi elettori? Cosa penseranno i suoi avversari? Ma soprattutto come dirlo a Remo? Tra mille peripezie di ogni genere e grado, Piero dovrà tentare di sbrogliare la situazione nella quale si è cacciato e capire da che parte stare… Lui, che della propria “diversità” aveva fatto un cavallo di battaglia dovrà affrontare la sua situazione di uomo “due volte diverso” fino a porsi una domanda: ma diverso da chi? (Cattleya)

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58 commenti

  1. Il classico cinema italiano radical schif che non reggo. Ammiccante e stereotipato che inneggia al diversi ma uguali in una bagnarola di politically correct. Ma vaffanculo va’.

  2. [segue] Non facile perché, come testimoniano alcuni commenti qui, spesso gli stessi omosessuali sono bisessuofobi. Temono i bisessuali e tendono a vederli quasi come dei traditori della causa, mentre sono persone che hanno semplicemente la propria sessualità.
    E un film del genere, oltretutto così corretto, certo non vuol dire che d’omosessualità si guarisce, tutt’altro! Volerlo leggere in questo modo, secondo me, è una miopia da lotta fra poveri, dovuta forse al troppo timore dell’omofobia, dei pregiudizi etero.
    Invece di cercare l’accettazione delle varie sfaccettature della sessualità umana si cerca di costringere tutti in soli due categorie “etero o gay altrimenti sei un indeciso, confuso, stronzo, ipocrita o represso”. E’ poi così diverso da un etero omofobo che dica “etero.” altrimenti sei un malato, confuso, immaturo, sfortunato o spaventato? Non mi sembra…

  3. Mi è capitato di rivedere questo film e l’ho apprezzato ben di più della prima volta. Forse per dei cambiamenti personali del punto di vista, per degli incontri fatti nel reale che mi hanno aiutato a capire alcune cose, anche…
    Divertente davvero, questo l’avevo già detto, e anche molto intelligente. Intelligente lo spaccato politico, intelligente le riflessioni sull’accettazione della propria sessualità. Bisessualità.
    Precisiamo. Perché non si parla di gay (c’è solo Remo, ma non sembra avere alcun problema d’accettazione) e men che meno di guarigioni. Si parla di un bisessuale che deve accettarsi come tali. Non facile, perché è una scoperta che avviene in età già matura, e per la situazione di contingenze in cui avviene, proprio quando lui è diventato un’icona gay.

  4. zonavenerdi

    In questo film ho simpatizzato con il personaggio di Remo. Gli altri due risultano un pò antipatici. Purtroppo il film cade nel tranello della moda attuale di parlare di gay da etero. IL gay che si scopre etero è un clichè degli etero secondo cui un gay non è davvero gay e una lesbicaè tale solo perchè non ha trovato l’uomo etero giusto. Clichè appunto!

  5. commediola guardabile ma senza pensare troppo sennò diventa irritante. rientra nella categoria, fastidiosa, di film che ripetono nel film il titolo più e più volte.

    le uniche scene di sesso (e persino di bacio se non ricordo male) sono etero… la solita solfa della gerini che è troppo sexy per resisterle etc etc. la coppia gay viene rappresentata in una quotidianità più da coinquilini che altro.

    gli unici personaggi interessanti sono remo e il padre

  6. Skippy'90

    A mio avviso il film è bello. E’ vero, c’è il classico vizietto che sembra far convertire il protagonista ma poi questo capisce di amare di più il suo compagno e poter porre nuove basi al loro rapporto. E poi la Gerini è fenomenale e sexy da saltarle addosso! Subisce una trasformazione non così scontata e coi giusti tempi. Il film tratta i temi della famiglia, della paternità gay e maternità single, della politica. Il finale fa sorridere anche se un pò inverosimile sfugge al classico happy end(e questo è già un miglioramento!). Voto: 7.

  7. Il finale mi ha deluso, con quel triangolo inspiegato e piuttosto inverosibile, nel complesso però l’ho trovato piacevole pur con tutti i suoi limiti, e ho trovato divertenti le gag sui politici, la vacuità della destra, l’inconcludenza della sinistra…

  8. istintosegreto

    Commediola leggera e simpatica.
    Godibili i contrasti tra gli avversari politici. La Gerini è perfetta nel ruolo della zitella inacidita.
    Convincente Argentero nel modo di scheccare.

  9. purtroppo sarà srtato che il giorno prima ho visto Mine Vaganti, il film non mi ha entusiasmato, oltre alla trama di per se surreale, la regia non mi è piaciuta per niente non mi ha trasmesso emozioni. forse l’unica parte bella del film è quando il padre di Argentero si arrabbia con il figlio perchè ha lasciato il suo ragazzo elogiandone le sue qualità….

  10. rinaldo720

    Bè, non amo il cinema italiano, con qualche eccezione.
    Tra queste, anche “Diverso da chi”.
    Pur nei limiti di una regia italiana, si vedono dei “topos” tipici della cultura itlaliana, bella la visione della politica come “palude d’intrighi”.
    Discreto Argentero, attore protagonista, di cui ero scettico, prima di vedere il film.
    Tutto sommato una pellicola nn banale, con una buona sceneggiatura e alcune trame e descrizioni della società italiana carine.
    Merita di esser visto, anche perchè resta comunque leggero, cosa non scontata.
    Bravi

  11. E’ un film leggero, commedia all’italiana..Nel senso che, più o meno, alla fine qualcuno si scopre bsx, più che gay.. Punto di vista tipico degli etero.. E’ proprio vero che in Italia, l’omosessualità dev’essere sempre minimizzata o ridotta a fenomeno da baraccone..

  12. Deve essere visto come una commedia/satira sul mondo politico senza pretese di essere un capolavoro, divertente e comunque tocca molti punti interessanti, politica, vita di coppia, dubbi sulla sessualità’ ecc ecc anche se non approfondisce! Ribadisco divertente e da vedere.

  13. Commedia carina, leggera..per la nuova famiglia italiana “bene”, aperta, si fa per dire, alla nuova sessualità..che alla fine non è mai chiara come sembra. Ci sono alcuni punti divertenti e altri in cui si fanno scelte facili. Non so quante persone deciderebbero di condividere l’amore della loro vita. E poi che succede, alla fine vanno tutti a vivere insieme? Questi triangoli confusionari in cui tutti si accettano così facilmente e scendono a compremessi mi sembra alquanto illegale. Cm anche che l’estremista di centro cambi le sue idee da un giorno all’altro. Un po’ costruita.
    Ma almeno ci sono attori interessanti e capaci e qualche battuta che fa centro =]

  14. Francesca

    Inaspettatamente il film mi è piaciuto molto. In alcuni punti è un po’ (molto) poco credibile, ma il tono leggero e il messaggio positivo che cerca di trasmettere lo rendono meritevole di essere visto. Ci ho letto un messaggio sulla complessità dei rapporti umani e della sessualità (molto più complicata della semplice distinzione etero/gay… ci sono anche le vie di mezzo)e sul valore della famiglia, non necessariamente intesa come quella tipica del mulino bianco… Il film è maggiormente degno di nota in quanto fatto in Italia… non è perfetto, ma è un inizio!!

  15. A me si …e sono pure un’ insegnante, solo che poi sono prontamente inorridita pensando alla reazione che avrebbero avuto molte delle mie colleghe diciamo ‘più attempate’!!!! Non sarebbe carino se ci fosse un coraggioso e realistico seguito che possa ‘educare’ pur con la sua leggerezza di commedia?

  16. Foerster

    Tutti a parlare della presunta “guarigione” di Piero… Ma non vi sarà sfuggito che è anche – se non soprattutto – Adele ad essersi “convertita”, da una bigotta visione familistica ad una concezione libera ed appagante dei rapporti affettivi e sessuali?
    E a nessuno si è allargato un sorriso vedendo quel topolastro che scrive nel tema in classe «I miei papà si chiamano Piero e Remo»?

  17. riccardo

    A me il film è sembrato molto carino, anche se non perfetto. Mi è piaciuta la leggerezza (non superficialità!) con cui sono stati trattati tanti temi differenti allo stesso tempo. Vuol essere una commedia, non una bandiera, e centra pefettamente lo scopo. Le battute sono carine e per niente forzate. Dietro la sua leggerezza c’è del contenuto presentato in modo originale, non stereotipato e divertente. Non so cosa si dabba volere di più da un film che non ha la pretesa di essere un capolavoro ma sceglie la forma della commedia per dire in modo sempre elegante cose assolutamente non scontate. Merita per lo meno di essere visto

  18. Mah…piuttosto banalotto….a parte qualche efficace battuta politica e l’indiscutibile e indiscussa ‘figosità’ dei 3 protagonisti il resto se non é noia ci va abbastanza vicino!!!
    Poco credibile e striracchiata da ogni lembo sta commediola, secondo me partiva da uno spunto interessante e provocatorio che se giocato meglio avrebbe dato esiti migliori..
    Non per spirito vojeuristico ma per un minimo di logica: sti due stanno insieme da 14 anni e tutto quello che fanno nell’intimità é scambiarsi fra loro un paio di frettolose coccole da seminaristi?????? Mahhhh!!!

  19. Non mi pare realistico a un’omosessuale convinto e consapevole, orgoglioso di chò che è venga improvvisamente tutto questo desiderio di eterosessualità… Inverosimile

  20. Il film è intelligente e per niente stereotipato. Ci sono film italiani ben più interessanti della media europea ed americana, se ci si libera dei paraokki da kekkina estremista. Un gay si può innamorare di una donna, così come un etero può scoprirsi bisessuale o gay, senza steccati di sorta. E’ questo il messaggio del film. Bravi gli attori

  21. La storia inverosimile:lui da 15 anni con lui, perde la testa per una lei che da rigida bigotta, si scioglie e cambia la sua visione del mondo dopo una notte di sesso con lui.Va bè è una commedia, ma che palle con questi gay che -dalle fate ignoranti in poi- si scoprono etero,forse per compiacere ad un pubblico infantile.Perchè non si vede mai il caso ben più diffuso e realista di un etero si scopre gay? E’ un soggetto che si presterebbe benissimo a gag e battutte anche cattivelle da classica commedie all’italiana.Per un pubblico adulto finalmente!

  22. questo film e una barzelletta! basta con questi film idioti dove sono film come amici complici amanti oppure festa per compleanno del caro amico harold? e colpa anche di noi gay se parliamo solo di questi film cazzate. andiamo sul vostro sito e vediamo film bellissimi ma dove sono? un film come bangkok love story dove sta? non li vedremo mai! basta con fate ignoranti e merda simile. non se ne puo’ piu’. luigi romagnoli

  23. Pierangelo

    Il film nell’insieme risulta essere carino. La recitazione quà e là lascia a desiderare, a volte il risulta un po’ scombinato, ma alcuni spunti sono interessanti. Ad esempio affronta il desiderio di molti gay maschi di avere dei figli, discorso spesso rimosso dal dibattito all’interno della stessa comunità GLBT, se non altro quella italiana.
    Certamente non è un film che vuole ‘convicere’ i gay a diventare etero. Anzi, forse proprio il suo contrario.

  24. mi è stato cancellato un commento :/ cmq dicevo che il film non pregiudica nulla e non è paragonabile alla canzone di povia, infatti non parla di alcuna guarigione! al contrario è una commedia(e quindi deve giocare sul far ridere) ma allo stesso tempo affronta temi delicatissimi, ma NON parla di un ripensamento di un gay, al contrario fa un’ottimo scambio di ruoli tra etero e gay, facendo capire alla fine che non c’è differenza alcuna tra i generi, anzi che entrambi si focalizzano ad essere pregiudiziosi verso il protagonista che si scopre bisex. è un’ottimo punto di vista, raccontato da un regista che ha particolarmente a cuore il tema gay(è cresciuto con un’amico gay dei genitori), quindi ogni riferimento a povia o a un film contro i gay è del tutto infondato, reinvito a vederlo 🙂

  25. chiccolina

    perchè dite che i gay non possono innamorarsi di una donna? perchè dite che i film italiani non possono essere interessanti? QUESTI SI CHIAMANO PREGIUDIZI
    Il film è molto gradevole, consigliato

  26. emanuela

    ultimamente sto facendo questa riflessione: nelle soap opera di parecchi paesi c’è la coppia lesbica felice e naturalmente sexi. Un elenco? Germania Verbotene liebe- Carla/Stella,Spagna Hospital Central- Maca/vero, Maca/esther – Spagna Los Hombres de Paco Pepa/Silvia, Gran Bretagna Skins Katie/Emily, Francia Plus belle la vie Celine/Virginie, USA All my children Bioanca/Reese, Usa Greys anatomy Callie/arizona USA The L word E poi….in Brasile, Argentina, Portogallo, Canada. Tutte queste belle coppie lesbiche che aiutano molto alla causa e visibilità dell’omosessualità ma soprattutto all’auditel. in Italia Un posto al sole aveva inserito Caterina una lesbica che era in carcere ed era diventata amica di Elena. Pochissime puntate e Caterinta è scomparsa. Tnato per chiarire il concetto.

  27. Non banale nè scontato, divertente e pungente. Non mi sembra affatto paragonabile alla canzone di Povia, sono tre persone che hanno fatto un loro percorso, nessuna conversione, nessuna guarigione. Mi ha colpito la frase sui pregiudizi che accecano, in un senso e nell’altro. Gerini è divertentissima e bravissima, Filippo Nigro lo trovo di una bellezza tenera, fantastica la scena della sauna è sexy e tenero allo stesso tempo.

  28. Visto stasera… come film può anche essere una piacevole commedia, perchè come mai qualche militante imbecille fa l’offeso in platea al festival di Sanremo e poi invece viene addirittura ringraziato inquesto film??? Il messaggio che passa qui è quasi peggiore della stupida canzonetta sanremese….

  29. …a me è piaciuto…è un film dolce, ben girato.una storia che alla fine forse dovrebbe diventare possibile nella nostra Italia magari un po bacchettona…parla di amore indipendentemente che sia etero o gay…sempre amore!!!questo credo che debba essere il vero messaggio per tutti.
    andate a vederlo…notte

  30. visto stasera e devo dire che è semplicemente fantastico 🙂 carteni è una promessa, anzi direi più una “speranza” per il cinema italiano visto le deludenti uscite degli ultimi anni sul cinema nostrano. La Gerini è come sempre fantastica, dieci spanne sopra gli altri due protagonisti che però meritano anche loro. il film non è banale, girato bene, con i ritmi giusti e pieno di spunti reali o verosimili(tutti si possono riconoscere in varie problematiche sulla sessualità, la riprendono da tutti i punti di vista), e no ncade in nessun cliché(la fine è tutt’altro che ovvia e stereotipizzata). insomma il film se non è un capolavoro è un comunque un bel vedere, consigliato assolutamente. 😉

  31. gay teen

    sesso selvaggio fra gerini e argentero, come anticipava miki…qualcosa di molto meno piccante fra argentero e nigro…però non sembra poi così male…è una commedia, e non ha la pretesa di essere questo grande film d’autore…quindi mi riallaccio al commento di davide sotto questo punto di vista…io lo andrò a vedere e vi dico che ne penso ok? baci baci

  32. Magari si potrebbe aspettare prima di lanciarsi in giudizi “generici” e dico generici appunto solo perchè ancora il film non è uscito. Probabilmente il film sarà leggero, e allora? Sapete cosa vi dico? Godiamoci Filippo Nigro, Luca Argentero e Claudia Gerini (si anche lei dai) e se avete voglia di baciare l’amore della vostra vita appassionatamente ed in pubblico fatelo!! Forse la gente parlerà, vi guarderà o qualcuno sorriderà emozionato, ma fatelo!!!

  33. terzopiano

    Il look del film sembra molto carino, ma mi sa che bisognerà boicottarlo perchè propugna la stessa litania di Povia. Incredibilmente c’è ancora gente etero che pensa che noi si possa fare allegramente avanti e indietro. Ma il peggio non è passare da etero a gay, che è un percorso verosimile, è il contrario che il film vuole dimostrare. Ridicolo.

  34. qualcosa mi dice ch ci saranno bollenti scene di sesso tra la gerini e il sopravvalutato argentero. Come sarà rappresentato la parte sessuale tra i 2 gay? un bacetto sulla guancia..è ovvvio

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trailer: Diverso da chi?

https://youtube.com/watch?v=8akmiw6rMTs%26hl%3Dit%26fs%3D1

Varie

ATTENZIONE, CONTIENE FINALE!

Il film affronta la problematica gay inserita nella realtà socio politica del nostro paese. Abbiamo le unioni civili gay che legalmente sono ancora chiuse nei cassetti dei parlamentari (vedi Dico), l’impegno politico dei gay (vedi recenti elezioni con molti candidati gay), la genitorialità gay, le nuove famiglie, ecc. Forse la storia complessiva del film non è molto originale in quanto ci presenta l’ennesimo vizietto etero che colpisce un’affiatata coppia gay. La vicenda si svolge in una imprecisata località del nord-est italiano, dove un giovane gay (Luca Argentero), insegnante universitario militante di sinistra e Arcigay, si candida a sindaco. Nelle elezioni primarie (primo film sull’esperienza delle primarie) per questa carica si presenta anche una moderata cattolica, rigida e frustrata (Claudia Gerini) che turba il giovane gay fino a quel momento felicemente innamorato del suo compagno (Filippo Nigro). Quest’ultimo è un elegante ex giornalista che quando scopre il tradimento del compagno scopre anche il suo desiderio di paternità e farà di tutto per trasformare una vicenda incresciosa in un nuovo e riappacificato futuro che coinvolgerà tutti e tre (anzi quattro) protagonisti. Filippo Nigro (scoperto da Ozpetek) intervistato dal Corriere ha detto: «Io sono il vero lato femminile, sono quello geloso e sentimentale e che alla fine vince. Fossi stato gay nella vita mi sarei trovato bene in questo carattere di stile e vanità. Alla fine formiamo noi il vero Dico, il primo della commedia all’italiana, perché a questa tradizione di satira ed equivoci tutti ci ispiriamo».

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Leggi la Nota del regista Umberto Carteni e interviste agli attori dalla Cartella Stampa del film

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CRITICA:

“Divertente satira omopolitica in città mitteleuropea del profondo Nord dove un gay gentile viene candidato sindaco scontrandosi con bacchettona estremista di centro. La coalizione produrrà effetti sessuali e il ragazzo farà un peccatuccio etero prima di tornare dal compagno, vittima fedele: finirà in ménage a quattro. Luca era gay e continua ad esserlo in un film che pare la cosa italiana più vicina alla commedia sofisticata in cui si ironizza leggeri, stile happy hour, sul partito democratico e le sue derive centrodestra. A Umberto Carteni interessa il discorso sui Dico (tempi biblici, in Italia) di tolleranza sui felici nuclei omogenitoriali frutto del gaybay boom. Un deb felice grazie anche al trio d’attori in gran forma, padroni del difficile genere brillante: Argentero senza folklorismi, la Gerini di fuoco, il bravo Nigro cui spetta ruolo casalingo.” (Maurizio Porro, Corriere della Sera)

“Un film come questo richiede attori di un certo tipo, che riescano nello scambio di battute, nei ritmi, negli ammiccamenti, nel non detto. Claudia Gerini, la centrista familista frustata funziona perfettamente come incompresa e sensuale soft lady. Anche Filippo Nigro (compagno del candidato gay) è davvero credibile nel ruolo di un gay non sopra le righe. Chi non è ‘sempre’ all’altezza è Luca Argentero nel suo secondo ruolo da gay dopo ‘Saturno contro’ di Ozpetek. Su Argentero la Cattleya ha investito molto, dandogli un ruolo davvero non facile. Eppure l’ex del Grande Fratello lavoro troppo sui vestiti e sulla posa e troppo poco sui tempi e sui ritmi (e per una commedia come questa non è un limite da poco).” (Dario Zonta, ‘L’Unità’, 20 marzo 2009)

“Commedia politica ultraleggera con brividini contemporanei (…) Per un po’ si sorride tra garbate situazioni pastello (la put… è chiamato farfallone), poi si lascia fare a due bravi interpreti affiatati, infine viene il dubbio che si miri all’omologata pacificazione sessuale tra etero e omosexmanontroppo. Quando lui, lei e l’altro si affollano in sala parto, salta in gola un antico grido: il triangolo no! Così no!” (Alessio Guzzano, ‘City’, 20 marzo 2009)

“Anche se accompagnato dai bollini Arcigay e da Franco Grillini a Porta a Porta, ‘Diverso da chi?’ non è un film militante gay, ma un prodotto ben costruito dalla Cattleya e distribuito dalla Universal con un occhio al cast e ai troppi sponsor. Deve molto di più, presumo, alla produttrice esecutiva Francesca Longardi che allo sceneggiatore Fabio Bonifacci (per Cattleya ‘Amore, bugie & calcetto’) o al regista un po’ di scuderia Umberto Carteni. L’aspetto più interessante, però, non è tanto la modernità del triangolo, ma l’averlo ambientato nel mondo della politica, all’interno del Pd (qui Ud), in cerca di un candidato sindaco per Trieste e di una coesistenza tra la sua ala più conservatrice e quella più di sinistra. Luca, oltre ad essere gay, come nella canzone di Povia, è un fragile candidato sindaco del Pd che viene unito dal partito (un grande Antonio Catania) alla binettiana Claudia Gerini come vice-sindaco. Il meglio del film, che nella zona centrale si ferma un po’ troppo sulla commedia, è proprio la parte di satira politica iniziale con gli scambi di insulti tra binettiani e ds. Nel vortice dell’odioamore Gerini e Argentero si scambieranno non solo i ruoli sessuali, ma anche i ruoli politici. ‘I1 centrosinistra si fa anche così’ dice un personaggio. Niente di esaltante, anche perché gli attori non sono così controllati dalla regia e il copione non è brillante come ai tempi di Age e Scarpelli, ma è un passo in avanti in una stagione di cinema italiano mai cosi basso e qualche battuta buona c’è ‘Discutere su come suicidarsi fa molto centrosinistra’.” (Marco Giusti, ‘Il Manifesto’, 20 marzo 2009)

“Posso garantire che pur con qualche momento in cui la commedia si incarta un po’ su se stessa, c’è da divertirsi. E da ammirare una volta di più, e meglio che altrove, il talento della Gerini, capace di brillare di luce propria almeno in un paio di scene da antologia. Quando le scappa un bacetto al compagno di ‘ticket’, che pur seguito da approcci più consistenti le mette addosso la paura di chi avendo agito d’istinto non ha valutato le conseguenze. O quando è scoperta seminuda in casa della coppia omosex dal poveretto che sta diventando il terzo incomodo. vogliamo ipotizzare che dall’alto dell’olimpo filmico Capra sorride e approva?” (Tullio Kezich, ‘Corriere della Sera’, 20 marzo 2009)

“Claudia Gerini è brava e bella in una situazione che vagamente evoca quella in cui a Roma si scontravano il sindaco di sinistra Walter Veltroni e il vice-sindaco democristiano signora Garavaglia. ‘Diverso da chi?’ è del resto più accurato nel descrivere il grottesco della politica in una piccola città del Nord-Est che nel riferire sul candidato sindaco del centrosinistra, un professore gay che vive con l’amico (Filippo Nigro, impeccabile).” (Lietta Tornabuoni, ‘La Stampa’, 20 marzo 2009)

“E’ uno di quei film che ti fanno chiedere: come sarebbe se fosse americano? In effetti è un mix di temi attuali nella loro trasversalità sovranazionale e di altri temi invece ancorati alla nostra esperienza italiana.” (Paolo D’Agostini, ‘la Repubblica’, 20 marzo 2009)

“Che cosa fanno insieme un progressista politico gay (Luca Argentero) e una centrista bacchettona (Claudia Gerini)? Si ritrovano non solo nello stesso partito (in Italia tutto è possibile) ma, soprattutto a fianco in campagna elettorale. E, giusto per far quadrare i conti, finiscono anche a letto insieme. Ma in questa commedia di Umberto Carteni tutto è incredibile e vero insieme (oltre che spassosissimo) grazie a una buona sceneggiatura, ad attori a loro agio e, anche se la regia non azzarda quanto potrebbe, niente e nessuno scivola mai nella banalità” (La Sicilia, 29 marzo 2009))

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