Karl heinrich Ulrichs

Karl heinrich Ulrichs
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  • Data di nascita 01/01/1970
  • Data di morte 01/01/1970
  • Luogo di nascita Aurich/Germania
  • Luogo di morte Italia/L'Aquila

Karl heinrich Ulrichs

Karl Heinrich Ulrichs è stato uno scrittore, poeta e giurista tedesco. È considerato un pioniere del movimento di liberazione omosessuale. Profondo conoscitore della lingua latina, si adoperò per la diffusione del latino come lingua viva, pubblicando la rivista Alaudae dal 1889 al 1895.

Ulrichs nacque ad Aurich, nei pressi di Hannover, nella Germania nord occidentale. Egli visse la prima esperienza omosessuale all’età di quattordici anni, nel corso di una breve esperienza amorosa con il proprio istruttore di equitazione. Ulrichs si laureò nel 1846 presso l’Università di Göttingen in diritto e teologia, proseguendo successivamente, tra il 1846 ed il 1848 i suoi studi in storia presso l’Università di Berlino e scrivendo una dissertazione (in lingua latina) sulla Pace di Vestfalia.

Tra il 1849 ed il 1857 Ulrichs lavorò come consulente legale ufficiale presso la corte distrettuale di Hildesheim nel regno di Hannover. Venne licenziato nel 1859 a causa della propria omosessualità.

Nel 1862 Ulrichs fece l’importante passo di svelare alla famiglia ed agli amici la propria sessualità, usando le sue parole un Urning (uranista) ed iniziò a scrivere dell’argomento utilizzando lo pseudonimo di Numa Numantius. I suoi primi cinque saggi, raccolti in Forschungen über das Rathsel der mannmännlichen Liebe (in italiano, Amore sessuale tra uomini come enigma della natura), spiegava questo amore come naturale e biologico riassumendolo nella frase latina anima muliebris virili corpore inclusa (una psiche femminile in un corpo maschile). In questi saggi Ulrichs coniò per primo alcuni termini per descrivere i differenti orientamenti sessuali come Urning (gay), Urninds (lesbica), Uranodionings (bisessuale) e Zwitter (ermafrodito).

Ulrichs iniziò presto a pubblicare utilizzando il suo vero nome (è probabilmente il primo coming out pubblico della storia) e scrisse una dichiarazione in supporto di un uomo arrestato per atti omosessuali.

A partire dal 1860 si mosse per l’intera Germania, scrivendo e pubblicando, spesso in difficoltà con la legge, nella maggior parte dei casi per le proprie parole piuttosto che per atti omosessuali.

Nel 1864 i suoi libri vennero confiscati e vietati dalla polizia della Sassonia; successivamente lo stesso accadde a Berlino e i suoi scritti vennero vietati in tutta la Prussia. Alcuni di questi scritti sono stati recentemente ritrovati presso gli archivi di stato prussiano e sono stati pubblicati nel 2004. Molti altri importanti scritti di Ulrichs sono ancora in commercio e pubblicati sia in lingua tedesca sia in traduzione.

Ulrichs, ardente patriota hannoveriano, venne brevemente imprigionato nel 1866 quando l’Hannover venne annesso dalla Prussia a causa della sua opposizione al nuovo governo.

L’anno successivo abbandonò Hannover per Monaco di Baviera dove il 29 agosto 1867 divenne il primo gay dichiarato a parlare pubblicamente dei diritti omosessuali quando richiese al congresso dei giuristi tedeschi a Monaco una risoluzione che sollecitasse l’abrogazione delle leggi anti-omosessuali. Le sue richieste vennero zittite dalle grida indignate dei presenti.

Due anni dopo, nel 1869, lo scrittore austriaco Karl-Maria Kertbeny coniò il termine “omosessuale” e a partire dal decennio successivo l’argomento dell’orientamento sessuale venne ampiamente discusso.

Nel 1879 Ulrichs pubblicò il dodicesimo (ed ultimo) libro dell’Amore sessuale tra uomini come enigma della natura. Sofferente di salute e credendo di aver fatto tutto il possibile in Germania, si autoesiliò in Italia dove, dopo diversi anni di pellegrinaggio per tutta la penisola, si stabilì, ospite del latinista marchese Nicolò Persichetti, a L’Aquila, dove la sua salute migliorò.
Gli ultimi anni, in Italia

In Italia Ulrichs proseguì prolificamente la sua opera di scrittura (in tedesco e latino) pubblicando a proprie spese i suoi lavori. Nel 1895 ottenne una laurea honoris causa presso l’Università di Napoli e poco dopo morì all’Aquila. La lapide della sua tomba riporta la scritta latina Exul et pauper (esule e povero).

Nicolò Persichetti disse al termine dell’elegia funebre:
« Ma con la tua perdita, oh Karl Heinrich Ulrichs, la fama dei tuoi lavori e la tua virtù non scompariranno nella stessa maniera… Ma anzi, finché l’intelligenza, la virtù, l’erudizione, la poesia e la scienza verranno coltivate su questa terra e sopravviveranno alla debolezza dei nostri corpi, finché la nobile importanza del genio e della conoscenza saranno ricompensate, noi e coloro che verranno dopo di noi verseremo lacrime e cospargeremo fiori sulla tua venerata sepoltura. »

(Wikipedia)

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