Abdellah Taïa

Abdellah Taïa
Aggiungi ai preferiti

Abdellah Taïa

Dopo avere studiato letteratura francese all’Università di Rabat, Ginevra e Parigi (Sorbonne), ha cominciato a scrivere testi romanzeschi di ispirazione autobiografica: tre novelle famose: Des Maroc (Parigi: Parigi-Méditerranée, 1999); Mon Maroc (Parigi: Séguier, 2000); Le rouge du tarbouche (Parigi: Séguier, 2005[1]; Casablanca: Tarik, 2006); L’Armée du salut (Paris: Seuil, 2006).

Recentemente autore con Frédéric Mitterrand di un libro di fotografie e testi intitolato Maroc 1900-1960 (Parigi: Actes Sud, 2007). In una delle novelle di Le rouge du tarbouche, intitolata “De Jenih à Genet”, racconta di Genet in Marocco attraverso una storia d’amore ambientata a Larache, Marocco (dove Genet è seppellito).

Taïa è il primo scrittore marocchino ad aver dichiarato apertamente di essere omosessuale.[2] Abdellah Taïa appare anche nel film di Rémi Lange Tariq el hob (trad. lett. “la strada per amare”) in cui i due protagonisti vanno a visitare la tomba di Jean Genet.

Nell’agosto 2009, nell’ambito del “Mardi Gras” svoltosi a Torre del Lago Puccini, Viareggio (LU), è stato premiato come personaggio gay dell’anno in Italia.

Abdellah Taïa si è esiliato in Europa per timore di essere aggredito fisicamente da qualche fanatico. Sua madre aveva appreso con sgomento che il figlio non si sarebbe mai sposato, né mai le avrebbe dato dei nipotini; era affranta per la vergogna e il timore dei commenti di parenti e vicini. Ma Abdellah Taia aveva scelto, come ha detto lui stesso, «la via della libertà» e doveva «percorrerla fino in fondo». (Tahar Ben Jelloun)

Poi, nel 2005 Abdellah Taïa, nato a Rabat nel 1973, dà alle stampe il racconto «Le Rouge Tarbouche», in cui parla della sua omosessualità senza giri di parole; e la rivendica a pieno titolo nel romanzo «L’ armée du Salut» (L’ esercito della salvezza) pubblicato un anno dopo da Edition du Seuil (Parigi). La stampa marocchina se ne occupa per giudicarlo in termini per lo più spregiativi, scrivendo ad esempio: «Si è prostituito per piacere all’ Occidente»; oppure: «A parlare non è lui, ma il suo posteriore»; o ancora: «Lo pubblicano e ne parlano solo perché è omosessuale». (Tahar Ben Jelloun)

(Wikipedia)

Abdellah Taïa è presente in queste opere:

Condividi

Commenta


Effettua il login o registrati

Per poter completare l'azione devi essere un utente registrato.