Dal 28 al 30 settembre, al Teatro India di Roma, la 24ma edizione di "Garofano Verde - scenari di teatro omosessuale"

Dalla pagina ufficiale di Garofano Verde 2017

 

RASSEGNA DI TAETRO OMOSESSUALE A CURA DI RODOLFO DI GIAMMARCO

La ventiquattresima edizione della rassegna Garofano Verde • scenari di teatro omosessuale in mancanza di sostegni istituzionali da alcuni anni (pur avendo avuto il privilegio d’essere stata per i due decenni iniziali la sola iniziativa italiana a tematica finanziata pubblicamente e con costanza dal Comune di Roma), deve ancora e soltanto allo Stabile della città, al Teatro di Roma diretto da Antonio Calbi, l’unica modalità di sussistenza, grazie all’accesso libero per tre sere al Teatro India. L’opportunità offertaci dallo spazio ci fa scommettere ancora su tre appuntamenti che a loro volta fanno leva sulla sensibilità di artisti, attori e registi impegnati a mettere a segno proposte fondate su idee, studi, reading e allestimenti leggeri, la cui realizzazione si deve ascrivere alla Società per Attori. Dunque tre serate, tre incontri con scritture e artisti, tre affacci su poetiche, letterature, drammaturgie, sempre con omaggi ad autori dotati di sensibilità per i generi, per le identità, per l’immaginario altro. Escludendo intelligenze artificiali di algoritmi per individuare orientamenti gay o etero. Noi privilegiamo l’umano.

E c’è una novità, quest’anno, perché nel primo orario della prima serata apre la staffetta Artemy del giovane Simone Carella, vincitore del Premio Inedito – Colline di Torino, un testo sulla dimensione spazio-temporale dei ricordi di due ragazzi ex innamorati.

28 settembre 2017 ore 19.30
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ARTEMY

di Simone Carella
con Angelo Di Genio, Francesco Martino, Emanuela Villagrossi
musiche originali di Attila Faravelli
a cura di Tommaso Rossi

Artemy è la storia di un incontro impossibile, sul vagone di un treno che viaggia nella notte attraverso le gelide campagne russe.
Anton e Artemy si ritrovano sullo stesso treno che li vide conoscersi e frequentarsi venticinque anni prima, ai tempi dell’università, tra il gelo di Mosca e le immutabili chiusure della città di Samara.
Sono cambiati e sembrano non riconoscersi: uno dei due è diventato uomo, l’altro è rimasto ragazzo. Poi, lentamente, in una dimensione spazio-temporale inafferrabile, a cavallo tra ricordi, desideri insoddisfatti e rimpianti, i due rivivono la loro storia tormentata e si ritrovano insieme. Forse finalmente innamorati e liberi, forse solo fantasmi delle proprie coscienze alla ricerca di un perdono reciproco e del lieto fine.
E mentre via via i ricordi si arricchiscono di dettagli, il loro destino scivola insieme a quello del convoglio verso un epilogo finalmente diverso, di dolcezze e affetti. Libero dalle dure discriminazioni e dai freni dell’apparenza, ma pur sempre prigioniero del sogno”.
Artemy
 ha vinto il Primo Premio nella sezione Testo Teatrale del Premio Inedito – Colline di Torino 2017, XVI edizione.
La Giuria, presieduta da Valter Malosti, ha motivato il premio definendo l’opera “Interessante dal punto di vista formale, nella resa codicistica della sceneggiatura. L’uso e la scelta della prosa lirica per l’enunciato dei soggetti risultano il suo punto di forza. Da segnalare vi è anche l’escamotage usato per il cambio scenico: vengono introdotti altri contesti (di tempo e di luogo) in cui l’azione si svolge senza una soluzione di continuità. Tema interessante, analizzato in maniera non convenzionale, che sa spiazzare con delicati colpi di scena”.

 

28 settembre 2017 ore 21
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BIGLIETTI AGLI AMICI

di Pier Vittorio Tondelli
con Carmelo Alù e Massimiliano Civica
lettura scenica a cura di
Massimiliano Civica

Pier Vittorio Tondelli scriveva biglietti agli amici.
Ne scrisse 24 di biglietti, uno per ogni ora del giorno e della notte.
Biglietti come barchette di carta che con la mano sospingeva, sopra il mare delle sue ore di solitudine, verso le persone a lui care, verso il porto di un “tu” che gli permetteva di scorgere e di conoscere meglio se stesso.
Biglietti agli amici di Pier Vittorio Tondelli costituisce il primo capitolo ufficiale per una lettura scenica a cura di Massimiliano Civica, lui stesso presente con Carmelo Alù, per raccontare, per introdurre, per dar voce a un micro-epistolario che Tondelli concepì con distinte e riflettute dediche a giovani compagni di vita e d’intelletto, rimarcando l’effimero dei rapporti, l’amarezza per l’inafferrabilità degli altri.

29 settembre 2017 ore 21
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SANTA RITA AND THE SPIDERS FROM MARS

reading tra David Bowie e Paolo Poli
con e a cura di Marco Cavalcoli
direzione tecnica Paolo Panella
si ringraziano Anna Antonelli, Silvia Lamia, Giampiero Segneri

Non ho mai voluto apparire come me stesso in scena, mai fino a poco tempo fa.
Tratteggiavo figure di personaggi e volevo riprodurli in scena.
L’esperienza diretta non può mai bastare, Flaubert non provò i dolori del parto, né i dolori dell’arsenico, eppure era giusto e vero quando disse “Sono io la signora Bovary”.
Due istrionici, impenitenti, irrefrenabili male impersonator con versatilità (congeniale o occasionale, o anche solo metaforica) di female impersonator, due talenti del teatro musicale e della musica teatrale come Paolo Poli e David Bowie, si prestano, anche a distanza, ad essere visitati attraverso una lettura binaria di alcuni dei loro testi.
E Marco Cavalcoli è il decrittatore, la voce multi-identitaria, il potenziale doppio che unisce i Poli, i Bowie. (r.d.g.)
Santa Rita and the Spiders from Mars – reading tra David Bowie e Paolo Poli con e a cura di Marco Cavalcoli, vede questo attore multiplo alle prese, quasi in un’ipotetica sede radiofonica, con le partiture verbali di due artisti inclini perfettamente, nelle loro rispettive ribalte del teatro e della musica, all’alterazione della propria silhouette, allo sconfinamento di sembianze, alle allusioni maschili-femminili.

 

30 settembre 2017 ore 21
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OCCHI GETTATI

un de-coupage, 30 anni dopo, in omaggio al Garofano Verde 2017
di e con 
Enzo Moscato

Considerato già nel 1986, anno del suo debutto scenico, testo-chiave per addentrarsi nel variegato universo espressivo di Enzo Moscato, Occhi Gettati si ripresenta oggi in tutta la sua vivezza esplosiva di parole ed emozioni.
Non un monologo, piuttosto un polilogo, un polittico di voci, una sorta di lungo e rapsodico canto sospeso tra il tragico, il comico, il grottesco, il surreale. Che, se ha i suoni della parlata napoletana, tradisce e trascende, allo stesso tempo, qualsiasi luogo o circostanza ispirativa, per obbedire, invece, solo all’Assoluto Universo, senza referenzialità specifiche, di ciò che viene detto Teatro.
Occhi gettati di e con Enzo Moscato, testo-chiave nell’universo di questo profondo poeta imprestato al teatro, dopo trent’anni dall’esordio senza più repliche, assurge a eccezionale ripresa di un repertorio che testimonierà ancora una volta il tragico e il grottesco, il reale e il surreale di un mondo, di un linguaggio i cui ascendenti intrigantemente napoletani irromperanno come suoni di una ricerca senza fine.

Questa è la cultura che il Garofano Verde può offrire, legittima e sempre in cerca di legittimazione.

Rodolfo di Giammarco

INFO TEATRO DI ROMA
Biglietteria: tel. 06.684.000.314/311
Vendita on-line: www.teatrodiroma.net
Orario spettacoli:
28 settembre ore 19.30 e 21
29 e 30 settembre ore 21
Biglietti: posto unico € 10

Immagine Garofano Verde • scenari di teatro omosessuale
da sinistra, in basso Massimiliano Civica, Enzo Moscato, Marco Cavalcoli;
in alto Angelo Di Genio, Francesco Martino

 

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