Cinema

Pubblicato tutto il programma del 32mo Lovers Film Festival torinese

Dal sito ufficiale del Lovers Film Festival 2017

32° Lovers Film Festival Torino LGBTQI Visions

Multisala Cinema Massimo 15-20 giugno 2017

Introduzione al Festival di Irene Dionisio:

C’era una volta… e ci sarà ancora. Come direttrice artistica di questa 32esima edizione del festival mi sento vincolata umanamente e professionalmente a tutto ciò che Giovanni e chi lo ha sostenuto in questi trent’anni ha costruito, lungo un periodo storico complesso segnato dall’omofobia e dal pregiudizio. Il “Da Sodoma ad Hollywood” è stato una festa di liberazione attraverso l’arte del cinema, attraverso l’orgoglio di chi ha vissuto personalmente un’epoca ostile e violenta, un’epoca in cui sono stati violati i diritti principali dell’individuo, in primis quello di poter essere se stessi.
Questa 32esima edizione non rinnega il passato, non rinnega il percorso, non disperde le energie, ma cerca un nuovo lessico, una nuova dimensione partecipativa e inclusiva, riattualizza le questioni LGBTQI immettendole nella contemporaneità, senza pregiudizi e paure, senza perdere la propria radicalità.
Ho lavorato partendo dalle edizioni precedenti del festival e dall’impostazione date dall’attuale Presidente del Lovers, lavorando su tre punti a mio avviso fondamentali per un rilancio della kermesse. In primis l’internazionalizzazione, ovvero un lavoro di scouting e ricerca sui maggiori festival internazionali LGBTQI e non, tra cui Cannes, Tribeca, BFI Flare, Sundance, Berlino, l’introduzione di una sezione sperimentale che segua le nuove tendenze cinematografiche in glitch con l’arte contemporanea, una connessione con gli autori stranieri attraverso il lancio della borsa di sceneggiatura in collaborazione con il Salone del Libro, il TorinoFilmLab e il Coordinamento Torino Pride. In secondo luogo la connessione con le eccellenze del territorio che hanno arricchito con la propria professionalità e competenza il programma del festival e le associazioni nazionali LGBTQI con il quale si sono create sinergie nella costruzione di spazi di condivisione, dibattito e formazione sui temi del festival dentro e fuori il cinema. La cultura ha una funzione enorme quella di mettere in prospettiva, problematizzare, distruggere e subito ricostruire, sollevare dubbi e proporre certezze, per citare Guattari l’arte “deve mettere un piede nella porta” o perde la sua istanza originaria e profonda. “Da Sodoma a…?” è la domanda implicita nell’intera programmazione cinematografica, artistica e off del festival. E questa edizione del festival non teme né nuove domande né nuove risposte e con amore – e con coraggio – si lancia verso il futuro. – Irene Dionisio

Introduzione al festival di Giovanni Minerba:

C’era una volta un film, un piccolo film (che c’è ancora) Dalla vita di Piero, che diede origine a un’esperienza che sicuramente ha lasciato il segno nella vita di molti. In quella di Ottavio e nella mia sicuramente! Quell’esperienza che voleva essere, e lo fu, parte integrante del nostro essere e del nostro vivere quotidiano si chiamava “Festival Internazionale di Film con Tematiche Omosessuali – “Da Sodoma a Hollywood”. Sono passati 32 anni, a volte vissuti anche “pericolosamente”, che non potranno mai cancellare l’emozione che si è ripetuta ogni volta in cui si sono spente le luci in sala per far partire “I Film che cambiano la vita”: claim storico, ancora oggi rimasto impresso nella mente di molti, pensato per invitare i tanti detrattori a scoprire quanto può essere importante e necessario guardare al mondo e conoscere le vite di chi chiede solo di essere se stesso. Questi anni e questi festival sono serviti? Spesso me lo chiedo e mi viene chiesto. Chi, forse meglio di me, vive raccontando lo stato delle cose, ci dice di sì, suggerendo a me e a tutte e tutti di pensare a quanto è successo poco tempo fa a Orlando o alle recenti notizie dalla Cecenia. Quindi credo che la risposta giusta sia: in Italia solo qualcosa di importante è successo, le Unioni Civili, c’è ancora tanto da fare, possono servire ancora tanti festival. Ma i festival non servono solo a smuovere le coscienze ma anche a diffondere e promuovere il buon cinema “portandolo” a chi lo ama. Mi viene istintivamente alla mente un film, fra le migliaia: Malanoche, di Gus Van Sant, vincitore nel 1988 della terza edizione del festival. E proprio Gus Van Sant e tanti altri autori, passati da Torino con i loro film, hanno fatto la storia. Non solo del cinema o del movimento LGBTQI. Penso a Gregg Araki, Robert Epstein e Jeffrey Friedman, Eytan Fox, Ira Sachs, Rose Troche, John Waters, Brillante Mendoza o Alain Guiraudie, ed è difficile citarli tutti. Così come è difficile elencare gli amici ospiti, ma qualcuno ci tengo a ricordarlo: Claudia Cardinale, James Ivory, Liliana Cavani, Stuart Milk, Lindsay Kemp, Wieland Speck, Chiara Francini, Alessandro Borghi, Paola Turci, Negramaro, Patty Pravo, Gianni Amelio, Pippo Delbono, Arisa, Franco Nero, Matthew Bourne, Lino Banfi, Paola Cortellesi, Lucia Bosé… Poi penso alle tante ragazze e ai tanti ragazzi che tutti gli anni venivano a ringraziare perché il festival o un film, aveva dato loro l’opportunità di incontrarsi. Penso anche all’amore del pubblico che ci ha sempre sostenuto e ai tanti compagni di viaggio che hanno amato e amano il festival. Penso infine alle istituzioni: a Marziano Marzano, il primo Assessore, colto e illuminato; al Comune di Torino; alla Regione Piemonte, al Ministero del Turismo e dello Spettacolo; al Museo Nazionale del Cinema o all’Ambasciata di Israele, il British Council, il Goethe Institut, il Colegio de Salamanca, il B.F.I., l’Ambasciata del Canada, il Ministero dello Spettacolo di Spagna, il Centre Culturel Français, e ai tanti privati che hanno creduto nel festival già quando non era scontato o “alla moda” farlo. Ecco, c’era una volta un film, c’era una volta un festival: c’era una favola, ora storia. Adesso incomincia il “Lovers film festival”. Buon festival! – Giovanni Minerba


Il 32° Lovers Film Festival – Torino LGBTQI Visions, diretto da Irene Dionisio e presieduto da Giovanni Minerba, si terrà a Torino, presso la Multisala Cinema Massimo del Museo Nazionale del Cinema, dal 15 al 20 giugno 2017. La connessione con le realtà del territorio e l’apertura verso il panorama internazionale caratterizzano il programma di questa edizione, che include 83 film, di cui 3 anteprime internazionali, 3 anteprime europee e ben 56 anteprime italiane. Tutti i film in concorso sono stati realizzati tra il 2016 e il 2017, mentre molte opere in programma arrivano dai principali festival internazionali, come la Berlinale, la Mostra del Cinema di Venezia, il Sundance, il Tribeca e il BFI Flare. I Paesi rappresentati, in totale, sono 31, con una netta prevalenza degli Stati Uniti (20 film) seguono Francia (13 opere), Italia (9) e Germania (8). Ma ci sono anche pellicole dalle Filippine, dal Sud Africa, dalla Turchia, dal Giappone e due opere da Taiwan.

La prima sera

Giovedì 15 giugno, alle 20.30 in Sala 1, il festival aprirà con Pensieri in musica oltre il confine, uno spettacolo che si sviluppa attraverso la presentazione di Pino Strabioli, un inedito di Umberto Bindi e le lettere di Lucio Dalla. Il tutto sarà accompagnato dalla musica degli Gnu Quartet insieme alla straordinaria voce di Violante Placido, madrina della serata.

Toccherà poi a Tom of Finland diretto da Dome Karukoski (ore 22.30) che racconta la storia di uno degli artisti più significativi della cultura gay.

Finalmente il biopic su Tom of Finland, geniale illustratore che ha creato e codificato l’immaginario omoerotico leather. La giovinezza, l’esperienza traumatica della seconda guerra mondiale, che però gli fa scoprire la fascinazione per la bellezza maschile possente e autoritaria. Le sue iconiche illustrazioni e le pubblicazioni, inizialmente clandestine, che faranno di lui un mito in grado di scavalcare l’oscurantismo delle leggi omofobe. 
Nel frattempo, inizieranno anche il focus Before Moonlight, con la versione restaurata di The Watermelon Woman di Cheryl Dunye (Stati Uniti, 1996), alle ore 21.30 in Sala 2, e l’omaggio al grande regista francese Paul Vecchiali, che sarà presente in Sala 3 (ore 21.30), per la proiezione del suo C’est l’amour, uscito nel 2015. Per l’omaggio che il festival dedica a Vecchiali, curato da Daniela Persico, saranno in programma anche Trois mot en passant (2015), Le cancre (2016) e Revoir la Martine di Pascal Catheland (2016).

Il programma

Saranno sette i film in programma per la sezione All the Lovers. Concorso lungometraggi, così come per la sezione Real Lovers. Concorso documentari. Entrambe queste sezioni, inoltre, saranno accompagnate da altri due film fuori concorso, i nostri “center pieces”, che offrono uno sguardo inedito sulle tematiche del festival.

La giuria di All the Lovers, che assegnerà il premio Ottavio Mai per il miglior film, del valore di 1000 euro, sarà composta da: il critico cinematografico Franck Finance-Madureira, il critico e giornalista Vieri Razzini e la poliedrica artista Eva Robin’s. Il miglior documentario, che si aggiudicherà, grazie a UCCA – Unione Circoli Cinematografici ARCI, un premio di 500 euro e un accordo di distribuzione nei circoli cinematografici Arci, sarà scelto dal regista Fabio Mollo, la docente Mariapaola Pierini e il filosofo Gianni Vattimo, con Maria Luisa Brizio (Altera/UCCA) consulente di giuria.

I documentari, inoltre, saranno “adottati” da personalità della cultura, dell’informazione e dell’associazionismo. Si tratta dei Lovers Debates, la cui madrina sarà Emanuela Martini, direttrice del Torino Film Festival. La sezione dei documentari è arricchita, inoltre, dall’evento speciale in occasione del Torino Pride, che prevede la proiezione di Dream Boat di Tristan Ferland Milewski (17 giugno, ore 18.00, Sala 1), del quale discuteranno Michele Fornasero e Silvano Bertalot.

Sono 14, invece, i titoli della sezione Irregular Lovers. Concorso iconoclasta, dedicato alle opere di carattere sperimentale. Il regista vincitore frequenterà una Residenza d’Artista, mentre la pellicola premiata sarà proiettata al Centre d’Art Contemporain di Ginevra e alla prossima edizione di Artissima. Ilaria Bonacossa, direttrice di Artissima, sarà consulente dei giurati: Andrea Bellini, direttore del Centre d’Art Contemporain di Ginevra, il curatore Guido Costa e l’artista Adrian Paci. Ma la giuria avrà anche una madrina, l’artista multimediale Marzia Migliora.

I cortometraggi in concorso per Future Lovers sono 21. Il miglior film si aggiudicherà il premio “Fotogrammi sovversivi”, del valore di 300 euro, dato da Sicurezza e Lavoro, mentre la menzione speciale sarà assegnata con il Divine Queer Film Festival. La giuria sarà composta dagli studenti del DAMS di Torino, sotto la guida di Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro.

Il premio del pubblico, assegnato con MyMovies a un film di All the Lovers, Real Lovers e Irregular Lovers, consisterà in una produzione ad hoc dell’artista visiva Giulia Caira.

Dal 16 al 20 giugno, poi, si svolgerà il focus Queering the Borders, curato da Stefania Voli, un percorso tra i temi centrali per la riflessione, l’attivismo, le pratiche e le politiche LGBTQI.
Il 32° Lovers Film Festival si chiuderà il 20 giugno alle 20.30 (Sala 1, Multisala Cinema Massimo) con le premiazioni ufficiali. La serata sarà aperta dall’esibizione musicale di Cecilia, arpista torinese già ospite del festival nelle scorse edizioni. Seguirà, inoltre, un reading di Patrizia Cavalli, una delle poetesse contemporanee più note e significative.

Si chiuderà con il musical statunitense Hello Again di Tom Gustafson (ore 22.00).

Dieci personaggi si muovono attraverso un secolo di storia newyorkese, dal 1901 fino a oggi: si incontrano, si desiderano e, a volte, si amano. Non importano genere o ruolo loro assegnati, ciò che vogliono è soddisfare il proprio desiderio. Spesso con conseguenze inattese e dolorose: qual è il confine tra sesso e amore? Quand’è che la fantasia si allontana dalla realtà? Un musical scintillante in cui l’operetta incontra lo swing e il pop, tratto dall’acclamata pièce teatrale omonima

Seguirà la festa di chiusura del 32° Lovers Film Festival, che si terrà alle 23.30 al Magazzino sul Po, in collaborazione con Fish & Chips Film Festival. Si tratta di uno degli eventi più importanti delle serate OFF musicali, che si terranno in collaborazione con le più importanti realtà torinesi LGBT, ci sarà il gruppo Oh My God! It’s the Church, che si è già affermato nei principali festival europei, tra cui Glastonbury).


I FILM DEL CONCORSO INTERNAZIONALE LUNGOMETRAGGI:

2 Cool 2 Be 4gotten (2 Cool 2 Be 4gotten )

di Petersen Vargas
Filippine,
2016, DCP, 96′, col.
Sab. 17, ore 20:00
Dom. 18, ore 14:00
Filippine, tardi anni Novanta. Nella città di Angeles, che sta tornando alla normalità dopo la catastrofica eruzione del vulcano Pinatubo, Felix frequenta con ottimi voti il secondo anno delle scuole superiori. Non ha amici ma ciò non lo turba, visto che il suo obbiettivo è essere il primo della classe ed emigrare una volta diplomato. La sua vita prende una nuova, inattesa direzione, allorché i fratelli Snyder arrivano nella sua scuola. Magnus e Maxim sono figli di una prostituta del luogo e di un soldato americano, con il quale vorrebbero ricongiungersi negli Stati Uniti. Felix è attratto dall’alone di coolness che li circonda, in virtù delle loro origini filippino-americane. Man mano che la conoscenza con Maxim e, in partiolare, con Magnus si trasforma in amicizia, emozioni sconosciute e complesse lo turbano. Emozioni che lo porteranno a legarsi ai due fratelli, scoprendo i misteri che questi celano. E con cui finirà per scontrarsi.

Corpo Elétrico (Body Electric)

di Marcelo Caetano
Brasile,
2017, DCP, 94′, col.
Lun. 19, ore 20:30
Mar. 20, ore 15:30
Elias ha ventritrè anni ed è appena arrivato a San Paolo. Qui trova impiego come designer in una fabbrica di abbigliamento ed intraprende una relazione aperta con un altro ragazzo. Man mano che stringe amicizia con i suoi colleghi, che appartengono a classi sociali inferiori alla sua, dimostra interesse per Fernando, un immigrato da poco trasferitosi dalla Guinea. Nonostante il lavoro richieda molto impegno, si lancia alla scoperta della vivace night life di San Paolo, divenendo il fulcro di un gruppo eterogeneo in cui sesso, amicizia e confidenze vengono scambiati con fluida disinvoltura. Un vortice di nuove conoscenze e frequentazioni, in cui le diversità di genere, di razza e d’appartenenza sociale non sono più un limite ma un punto di partenza. Ma non tutti la vedono come lui… Ritratto a tinte vivide del Brasile di oggi, tra gioia e saudade, tra spinte al rinnovamento e vecchie contraddizioni. Nella colonna sonora Rihanna fa la parte della leonessa con la hit Diamonds.

Just Charlie

di Rebekah Fortune
Regno Unito,
2017, DCP, 99′, col.
Ven. 16, ore 18:30
Sab. 17, ore 14:00
Charlie è un bambino che, come tanti, ama il calcio, verso cui dimostra un talento innato: con il pallone tra i piedi nessuno riesce a stargli dietro. Quando gli viene offerto di giocare in una squadra prestigiosa, il padre non ha alcun dubbio e fa di tutto perché ne entri a far parte: a pungolarlo non è tanto il bisogno di assicurare un futuro di successo al figlio o l’orgoglio di genitore, quanto il desiderio di rivalsa per una carriera calcistica che, nel suo caso, non è mai decollata. Ma Charlie, più che sul campo da calcio, è davvero felice quando, in segreto, si nasconde nel bosco per indossare degli abiti da bambina. Ben presto, però, questo desiderio di vivere liberamente il proprio corpo entrerà drammaticamente in conflitto con quello che famiglia e amici hanno scelto che lui sia: ma lui vuole essere solo Charlie, Charlie e basta. Un racconto di formazione dolente in cui, tuttavia, non manca la speranza. L’interpretazione del piccolo Harry Gilby è incredibile.

Spa Night

di Andrew Ahn
USA,
2016, DCP, 97′, col.
Dom. 18, ore 22:30
Lun. 19, ore 16:00
David Cho è un diciottenne coreano-americano che vive a Los Angeles con i genitori, due immigrati tradizionalisti che gestiscono un ristorante. Quando la clientela inizia a calare sono costretti a chiudere e a trovare un altro modo per sbarcare il lunario. Se la madre riesce a trovare un posto come cameriera, il padre cade in depressione e si rifugia nell’alcol. Pur di aiutare la famiglia, David, di nascosto dai suoi genitori, trova lavoro in una sauna, che si rivela luogo di cruising gay. Qui, tra i vapori che avvolgono i clienti, scopre un mondo di incontri casuali e sesso promiscuo completamente nuovo ai suoi occhi. Una rivelazione che fa scaturire in lui sentimenti contrastanti ai quali non può sfuggire. Un racconto di formazione che è anche una dolorosa riflessione sui limiti del sogno americano, tra conflitti culturali e scoperta di sé. Primo lungometraggio di Andrew Ahn, ha vinto il prestigioso John Cassavetes Award agli Indie Sprit Awards ed è stato premiato al Sundance e all’Outfest per l’intensa interpretazione del protagonista Joe Seo.

Taekwondo

di Marco Berger – Martín Farina
Argentina,
2016, DCP, 108′, col.
Lun. 19, ore 22:30
Mar. 20, ore 17:30
Otto ventenni argentini, atletici e ribollenti di testosterone, passano un week end nella casa di campagna di Fernando: prendono il sole, stanno ore in piscina, fanno la sauna insieme, si vantano delle loro ultime conquiste in campo femminile. Il clima è molto cameratesco e, nonostante ciò, piuttosto torrido: tutti si professano indefessamente etero eppure abbracci, bacetti, carezze, palpatine non mancano. L’unico a fare eccezione è German, gay in incognito che non conosce nessuno dell’affiatato gruppetto, ma che Fernando ha invitato per fare un po’ di allenamento a taekwondo, l’arte marziale coreana che li ha fatti conoscere. Ma German è segretamente attratto da Fernando: come fare a sopravvivere ad una simile situazione? Tornano al Lovers FF Marco Berger (El reloj e la serie Sexual Tension) e Martin Farina (Fulboy) con una commedia ad alto tasso di voyeurismo in cui il microcosmo rappresentato diviene la metafora, divertente e divertita, dell’eteronormatività che ci circonda.

The Wound

di John Trengove
Sudafrica/Germania/Paesi Bassi/Francia,
2016, DCP, 88′, col.
Dom. 18, ore 20:45
Lun. 19, ore 14:00
Sudafrica orientale. Un gruppo di adolescenti di etnia Xhosa si prepara all’ukwaluka, rito di passaggio verso l’età adulta consistente nella circoncisione attuata durante un periodo d’isolamento tra le montagne. Tra loro il ricco e occidentalizzato Kwanda, costretto a partecipare dal padre, tradizionalista e scontento della “mollezza” del figlio, il quale, fin da subito, mal si adatta ad un ambiente fatto di mascolinità esibita e aggressività latente. A prendersi cura di lui, però, c’è Xolani, un operaio trentenne, solitario e introverso, che svolge il ruolo di khaukatha, ovvero di mentore dei partecipanti, e che prova immediata simpatia per il ragazzo. Il quale, dal canto suo, capisce come Xolani stia nascondendo qualcosa, una ferita mai rimarginatasi e che, ancora una volta, tornerà a sanguinare. Un romanzo di formazione cupo e coraggioso, lungometraggio d’esodio di John Trengove e prosecuzione del cortometraggio iBhokhwe, presentato nel 2014 al Lovers FF.

Women Who Kill

di Ingrid Jungermann
USA,
2016, DCP, 92′, col.
Morgan e Jean conducono un podcast molto seguito che si occupa di casi di cronaca nera, con la predilezione per le serial killer più efferate. Le due sono reduci da una relazione che è naufragata a causa della scarsa propensione (ma possiamo pure dire fobia) della prima per i legami stabili. Nonostante ciò sono molto affiatate, complici in un rapporto dai confini sfumati. Tutto cambia quando Morgan conosce la giovane e seducente Simone: l’attrazione è immediata tanto da spingerla ad imbarcarsi in una liaison inattesa. Ci vuole poco, però, perché suonino i primi campanelli d’allarme: da più parti Morgan viene messa in guardia nei confronti di Simone, il cui passato è poco chiaro e si dice che viva sotto pseudonimo. La morte di un’amica e la scoperta che la sua nuova fiamma sia la figlia di una famosa assassina, forse in carcere per coprirne i misfatti, aumentano il mistero… dramedy urbano che mischia melò e thriller, pluripremiato al Tribeca, al Frameline ed all’Outfest.

 


TARIFFE BIGLIETTI E ABBONAMENTI

Biglietto serata di apertura: €10

Biglietto serata di chiusura: €10 (cerimonia+proiezione) €7 (solo proiezione)

Biglietto intero: €7 (ridotto €5)

Abbonamento ordinario nominativo: €80 (ridotto €60). Dà diritto di accesso a tutte le proiezioni, ad esclusione della serata di apertura, e compatibilmente con i posti disponibili in sala.

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