Cinema

In un film la storia del leggendario attore porno Joey Stefano morto giovanissimo

Joey Stefano, nato Nicholas Iacona, è stato protagonista di oltre 50 film porno gay, girati nei primi anni ’90, quando la paura dell’Aids aveva rialzato il consumo privato delle cassette porno. La sua fama aveva oltrepassato i confini del porno, tanto che perfino Madonna volle inserirlo nel suo Sex Book. Si parlò anche di sue relazioni con importanti esponenti del mondo dello spettacolo, compreso l’allora velato David Geffen. La storia della sua vita (morì nel 1994, a soli 26 anni per un mix letale di varie droghe), con le sue intense amicizie e amori, stanno per diventare il soggetto di un film, dal titolo ancora provvisorio “X-Rated”, diretto da Chad Darnell, autore di “Birthday Cake”, recentemente premiato come miglior film al Kansas City Gay and Lesbian Film Festival.

Joey Stefano, cresciuto nella zona di Filadelfia (Chester, Pennsylvania), dopo la morte del padre per tumore iniziò ad usare droghe e all’età di 15 anni fu inviato in un centro di riabilitazione per sei mesi. Uscito ha cercato di farsi strada come modello, fino a quando nel 1989 incontra un porno attore gay, Tony Davis, che lo aiuta ad entrare nel mondo della pornografia gay. La sua carriera esplode dopo l’incontro con Chi Chi LaRue durante un viaggio a Los Angeles. Il suo personaggio, un “angry bottom” sessualmente sottomesso ma esigente, diventa richiestissimo. In cinque anni gira ben 58 film. La madre ed i fratelli non sapevano ancora che fosse gay e che stesse girando film porno. La sorella maggiore Linda lo riteneva un modello di mascolinità e quando scoperse la verità non ne informò la famiglia.

Stefano ricevette diversi premi come attore porno, tra i quali l’AVN Award (migliore attore gay video dell’anno), l’XRCO Award e l’AVN Hall of Fame.

Intervistato da Entertainment Weekly, confidò di aver avuto una storia con David Geffen, che lo implorava di smettere di drogarsi. Nel 1990 venne diagnosticato HIV positivo, cosa che ne aumentò la depressione e l’abuso di droghe. Il 21 novembre 1994 fu trovato morto per overdose in un motel di Hollywood.

Nel 1996 è stato pubblicato il libro “The Life and Death of Joey Stefano” di Charles Isherwood e poco dopo è stato il soggetto del dramma ad una sola voce “Homme Fatale: The Fast Life and Slow Death of Joey Stefano” dell’australiano Barry Lowe. Una secondo biografia, dal titolo “Joey Stefano: The Life, Loves & Legacy of the Prince of Passion”, scritta dal celebre biografo inglese David Bret, è stata pubblicata nel 2015.

Dal 2010 il regista Chad Darnell sta lavorando alla realizzazione di un film. Ad oggi non è ancora stato scelto l’interprete principale del film (sebbene Darnell racconti di avere bene in testa chi potrebbe essere, un attore molto apprezzato in una serie tv dello scorso anno) mentre sono già stati scritturati Missi Pyle, come Sharon Kane, Ryan O’Connor come Chi Chi LaRue e Willam Belli come Karen Dior. Darnell, intervistato, spiega che questo film racconterà ancora, come il precedente “Birthday Cake”, la storia di una famiglia gay, sebbene di tipo assai differente (in Birthday Cake abbiamo la storia di una coppia gay sposata che alleva un figlio con l’aiuto di amici e persone amate). Chi Chi LaRue, Sharon Kane, Mickey Skee, Karen Dior e Joey hanno vissuto come fossero una famiglia. Ognuno di loro ha condotto una dura battaglia contro la dipendenza. Nel film Joey Stefano (nome che portava davanti alla cinepresa) sarà chiamato Nick, dal suo vero nome Nicholas Iacona.

Il regista Darnell ha dichiarato di non essersi basato sulle varie biografie di Joey Stefano ma di aver scritto una sceneggiatura tutta sua, basata sui tanti racconti che ha sentito intervistando centinaia di persone che hanno conosciuto e frequentato Joey, compreso Mickey Skee, il reporter che ha seguito da vicino la breve vita di Joey. Al contrario non ha potuto avvalersi della collaborazione dei famigliari di Joey (per loro è una storia troppo dolorosa), famigliari che in passato hanno intentato azioni legali contro gli autori delle biografie e contro i teatri che rappresentavano la sua storia. Nel suo film, spiega comunque Darnell, ci sarà il massimo rispetto verso i famigliari di Joey, evitando quei ruoli da cattivi che spesso gli sono stati assegnati.


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