"AMORE OGGI" IN PRIMA VISIONE SU SKY - NOSTRE IMPRESSIONI

Ironia, ritmo, comicità ma anche una equilibrata denuncia sociale nel primo film di due giovanissimi registi lucani. Ottima la parte gay.


Alessandro Tiberi in una scena del film

Sarà che siamo partigiani ma di questo curioso esordio cinematografico, “Amore oggi” di Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi, autori provenienti dal web e approdati sul principale canale Sky con un film in piena regola, anche se ad episodi, ci è piaciuto soprattutto la parte gay, il racconto di un calciatore di serie A, omosessuale velato, che decide, costretto dal fidanzato che altrimenti l’abbandona, di venire allo scoperto.

Combinazione del tutto casuale, lo stesso giorno della prima del film su Sky, una giovane promettente stella del calcio americano, Michael Sam, un afro-americano di 24 anni che gioca in una squadra universitaria, ha annunciato, con una intervista al New York Time, di essere gay e di non voler abbandonare per questo il calcio. Oggi la stampa americana (ma anche quella straniera) dedica intere pagine a questo coming out, facendoci capire come sia, purtroppo, ancora un evento eccezionale dichiararsi gay, soprattutto nel mondo del calcio.
Sam ne aveva parlato prima coi suoi compagni di squadra che, contrariamente a quanto avviene nel nostro film, l’avevano sostenuto. Eppure anche nell’America di oggi, un gay nel calcio fa scalpore. Sam, che si trovava al 90mo posto nella classifica degli atleti più quotati, nel giro di mezza giornata è precipitato al 160mo posto, pur essendo un campione riconosciuto, appena votato come miglior giocatore dell’anno. Dovrebbe essere il primo giocatore gay ad entrare nella Nation Football League nella prossima stagione. Speriamo.

Ci siamo dilungati un po’ sulla storia di Sam perché ci sembra dare ancora maggiore rilevanza a quanto viene raccontato nell’ultimo episodio di “Amore oggi”, la storia del calciatore Mario, interpretato da un bravissimo Alessandro Tiberi (qui al suo secondo ruolo gay dopo “Quo Vadis, Baby?”). L’episodio, ripetiamo, ci è sembrato quello meglio realizzato di tutto il film. Anzitutto perché è il più credibile (come testimonia la vicenda del calciatore Sam), ha uno sviluppo coinvolgente, con colpi di scena inseriti al momento giusto ed un finale esaltante. Forse si poteva evitare qualche momento didascalico e magari azzardare anche un bacio oltre alle manine che si accarezzano, ma essendo un film fatto per la tv, ha le sue giustificazioni.

Gli altri episodi del film non reggono il confronto. Il primo è poco più di uno sketch, un Bonny e Clyde familiare. Il secondo, “La ragazza dei sogni “, una critica all’intrusione dei media nella vita privata, è troppo ripetitivo e alla fine annoia (anche in questo episodio abbiamo un personaggio secondario, l’amico del protagonista, che ha molto del gay velato). Il terzo episodio “Narciso”, rasenta il ridicolo, probabilmente voluto, con il protagonista che s’innamora di se stesso (senza darcene una giustificazione, a parte il fatto di essere stato abbandonato dalla fidanzata) e al ristorante siede ad un tavolo appoggiato ad uno specchio sulla parete, permettendogli così di regalare una rosa alla sua immagine tanto adorata. Episodio comunque molto gayo, che avrebbe potuto avere un finale diverso e più coerente.

“Il campione”, l’ultimo e più strutturato episodio (ci stava bene anche da solo come mediometraggio), affronta il tema dell’omofobia, soprattutto nel modo del calcio, ma anche quella interiorizzata, che impedisce al protagonista di dichiararsi in famiglia, nonostante sia da sei anni legato e innamorato di un uomo (ma il film è timido su questo, si accontenta di fargli dire un tiratissimo ‘ti amo’). La scenetta famigliare è gustosissima, anche se già vista, girata con tatto e naturalezza, con un padre ed un figlio che dimostrano, con semplicità, di volersi veramente bene. Giustamente più cinico e duro il modo in cui vengono presentati i dirigenti del calcio, solo tanta ipocrisia e intrallazzi economici, e quasi patetico il giornalista che cerca lo scoop ma non ci azzecca mai. Molto realistica anche la lunga scena nello spogliatoio, con posteriori in bella mostra, che ci fa sottilmente capire come i gay velati nel calcio non siano una rarità (in questo caso forse troppi).

In definitiva, in quest’episodio, ci viene raccontata una storia che, al contrario delle precedenti, non ha nulla di iperbolico od esagerato, anche se forse sarebbe meglio l’avesse, ma purtroppo questa è la realtà del nostro Paese, che, come dimostra la vicenda di Sam, non è molta diversa da Paesi più avanzati del nostro.

Il film è rivedibile venerdì 14 febbraio su Sky Passion alle ore 22.55 e sabato 15 febbraio su Sky Cinema 1 alle ore 13.54

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