9° Florence Queer Festival: il valore sociale del cinema che racconta le differenze

William Burroughs, Fred Hersch, Frida Kahlo e Akihiro Miwa tra i protagonisti dei film in programma dal 25 novembre al 1 dicembre (in totale 48 titoli con 21 anteprime)

Parte venerdì 25 novembre e si concluderà il 1 dicembre (ma con eventi che arrivano fino al 7 dicembre) la nona edizione del Festival Internazionale di Cinema LGBT di Firenze, un festival che non vanta i decenni di Torino e Milano ma che si sta avviando a diventare comunque uno dei festival di cinema gay più importanti d’Europa. Anzitutto per la quantità e qualità della selezione, che conta ben 21 anteprime nazionali e propone ogni sera due lungometraggi tra i migliori dell’ultima produzione internazionale, tutti assolutamente imperdibili.

Fabrizio Ungaro, presidente di Ireos, l’associazione che cura l’organizzazione del Festival, e Roberta Vannucci, entrambi direttori artistici del festival insieme a Bruno Casini, ci tengono a sottolineare anche gli obiettivi culturali e sociali, vero motore dell’iniziativa: “Il Festival, oltre che un importante evento culturale è anche un’occasione di riflessione sul valore delle differenze e di rivendicazione sociale. Un’edizione articolata e ricca di opere che contribuisce, con la sua radiazione, a migliorare le condizioni non solo di lesbiche, gay e transgender ma anche di altre minoranze, sessuali e non, nel nostro paese… Offre a tutta la cittadinanza una ricca rappresentazione artistica della comunità gay, lesbica e transgender e un’occasione di stimolo e riflessione per combattere i pregiudizi, gli stereotipi e le discriminazioni“.

La serietà degli organizzatori traspare anche dall’impegno messo nella scelta dei focus (ben quattro), di grande attualità e interesse, ad iniziare dall’omaggio al regista Werner Schroeter, uno dei maggiori esponenti del nuovo cinema tedesco, pioniere del cinema queer, scomparso nel 2010: oltre a tre pellicole del regista, sarà proiettato il documentario “Mondo Lux – Die Bilderwelten des Werner Schroeter” di Elfi Mikesch dedicato agli ultimi quattro anni di vita e di lavoro del regista.

Il focus sul cinema svedese, in collaborazione con lo Swedish Film Institute di Stoccolma, il Gender DocuFilm Fest di Roma e con il patrocinio dell’Ambasciata di Svezia a Roma, ci presenta opere che dimostrano come ancora oggi la Svezia sia uno dei paesi che maggiormente tutela i diritti delle persone LGBT: l’omosessualità è stata depenalizzata nel 1944, dal 1987 sono state introdotte leggi contro la discriminazione (quelle che in Italia sono state recentemente respinte come anticostituzionali), nel 1995 le unioni civili tra partner dello stesso sesso e nel 2002 le adozioni per coppie omosessuali. Il matrimonio omosessuale, civile e religioso, è legale dall’1 maggio 2009. Vengono presentati quattro titoli tra cui due anteprime nazionali: il pluripremato “Apflickorna (She monkeys)” dell’esordiente Lisa Achan, un moderno western che parla d’amore, controllo, sesso e difficoltà relazionali attraverso la storia di due cavallerizze; “Allt flyter (The Swimsuit Issue)” di Måns Herngren, una commedia sull’amicizia maschile, sul sessismo, sugli stereotipi di genere e sulle difficili relazioni familiari. Completano il programma “Ångrarna (Regretters)” di Marcus Lindeen, vincitore del premio del pubblico al Gender Docufilm Fest 2011 di Roma, un documentario che affronta il tema della riassegnazione sessuale attraverso la storia di Mikael e Orlando, due sessantenni nati uomini, ora donne e pentiti delle scelte passate, e “Fyra år till (Four More Years)” di Tova Magnusson-Norling (film di apertura dell’ultimo Togay) che racconta l’incontro che sfocierà in amore tra il leader del partito conservatore svedese e un suo avversario del partito socialista.

Nutrita come al solito la partecipazione dei registi, tra i quali citiamo il talentuoso regista francese Pascal-Alex Vincent (‘Donne-moi la main’) che ci presenterà il suo “Miwa: à la recherche du Lézard noir“, biografia di Akihiro Miwa, popolarissima drag queen giapponese, cantante, attrice e attivista per i diritti LGBTQ. Il simpaticissimo e bravissimo attore, regista e ballerino Rikki Beadle-Blair (‘Metrosexuality’, Noah’s Arc’) di cui viene proiettato “FIT“, tratto da un suo lavoro teatrale rappresentato anche nelle scuole britanniche per combattere il bullismo omofobo. Il sorprendente regista e DJ israeliano Roy Raz, con i suoi corti musicali. La francese Emilie Jouvet, autrice di “Too much Pussi“, un divertente documentario in grado di dare spiazzanti risposte alle domande che in molti si fanno su “come fanno le ragazze a divertirsi tra di loro”. La regista svedese Tova Magnusson che ha saputo descrivere con sorprendente sensibilità in “Fyra År Till – Four More Years” una storia d’amore tra due uomini politici di opposte fazioni. Enrique del Pozo che ha descritto in “El muro rosa” le persecuzioni degli omosessuali in Spagna durante la dittatura di Franco. Il giovane regista americano (25 anni) Yony Leyser, autore di William S. Burroughs: A Man Within, sua opera prima, sulla figura di William S. Burroughs, visto attraverso le testimonianze dei suoi più stretti amici e colleghi. I nostri Adele Tulli, con il suo già premiato documentario ‘365 without 377‘ e Roberto Cuzzillo autore di ‘Camminando verso‘.

Molto interessante la selezione di corti provenienti dai Kashish 2011 Indian Queer Shorts, con 5 anteprime nazionali, realizzata in collaborazione con il Mumbai International Queer Film Festival, festival recentissimo, inaugurato nel 2010 (dopo l’abolizione della Sezione 377 del Codice Penale Indiano che puniva l’omosessualità) e diventato subito una delle più importanti manifestazioni cinematografiche del subcontinente.

Anche quest’anno il Festival dedica la giornata del 1 dicembre alla proiezione di film sul tema dell’Aids con cinque i titoli in programma. Il successo internazionale e candidato all’Oscar 2011 “We Were Here” di David Weissman, un commosso tributo a una generazione di vittime ed eroi che lottò contro tutto e tutti. “Let Yourself Go: The Lives of Jazz Pianist Fred Hersch” (anteprima nazionale) di Katja Duregger, documentario dedicato a Fred Hersch, uno dei più importanti pianisti e compositori jazz della sua generazione e uno dei primi musicisti dichiararsi pubblicamente come gay e come sieropositivo. “Zai Yi Qi – Together” (anteprima nazionale) di Zhao Liang, un toccante docu-drama che fa luce sulla condizione di profonda emarginazione dei malati di Aids in Cina, girato “dietro le quinte” del film “Love for Life” di Gu Changwei. “Un Año Sin Amor” (anteprima nazionale) di Anahí Berneri, la storia di giovane scrittore affetto da Aids che combatte giorno dopo giorno contro la sua malattia e riscopre l’attaccamento alla vita con il sesso sadomaso. “Life, Above All” di Oliver Schmitz, l’emozionante storia di una giovane ragazza che combatte la paura e il pregiudizio che avvelenano la sua comunità.

Come di consueto nell’ambito del Festival si terrà la selezione e premiazione dei migliori video del concorso Videoqueer dedicati ai cortometraggi a tematica gay, lesbica e transgender, che mette in palio 1.000 euro per il vincitore. Il concorso è patrocinato dal Comune di Firenze (Assessorato alle Politiche Giovanili). Una sezione speciale del VideoQueer è dedicata al tema dell’AIDS “SE HAI TESTA FAI IL TEST”.

Il Festival mantiene anche quest’anno il suo carattere multimediale con la presentazione di libri, opere teatrali e concerti.

Nel foyer del cinema Odeon, per tutta la durata del Festival, si terrà l’installazione di AFORTWO CREATIVE GROUP, “Play With Us, Play Different!“: una rivisitazione, in chiave queer, di ToyBoy e Dolls, quali Barbie, Ken, Big Jim, Power, Iron Man, artigianalmente e minuziosamente personalizzati, rigorosamente lavorati a mano.

Sabato 26 novembre, alle 12.00, al cinema Odeon si terrà la presentazione del libro “Nient’altro da vedere. Cinema, omosessualità, differenze etniche” di Emanuel Billi (Edizioni ETS, 2011). Un viaggio illuminante ed appassionante attraverso le molteplici rappresentazioni e descrizioni delle omosessualità e delle alterità etniche, ripercorrendo la cinematografia europea del Novecento. Sarà presente l’autore.

Tutte le proiezioni si svolgono nella grande sala del cinema Odeon – Piazza Strozzi, Firenze – t. 055 214068

Biglietti:
Pomeridiano: € 6, ridotto € 5 (miniabbonamento per tutte le proiezioni dalle 15 alle 20)
Serale: € 7, ridotto € 6 (miniabbonamento per tutte le proiezioni dalle 20.30 in poi)
Giornaliero: € 10, ridotto € 8
Abbonamento: € 50
Riduzioni per soci: IREOS, ARCILESBICA, ARCI, COOP, CONTRORADIO CLUB.
Informazioni:
Infoline: 347 8553836 Ireos: 055 216907 Music Pool: 055 240397

Tutto il programma è consultabile sul conciso ma chiarissimo sito del Festival www.florencequeerfestival.it

Di seguito ricordiamo i lungometraggi del programma serale, tutti imperdibili.

   Fit di Rikki Beadle Blair
  tendenza: QQQ
tipologia: Drammatico – durata min.: 106
nazione: U.K.
anno: 2010
Una lezione di danza si trasforma in un incontro terapeutico fra adolescenti che si interrogano sulla sessualità e sulla maturità – Un film contro il bullismo omofobico. E’ un lavoro brillante e dinamico che mette a dura prova alcuni luoghi comuni. Il film (sponsorizzato da Stonewall) evidenzia i problemi che hanno i vari personaggi col coming out in un gruppo di studenti ed è stato reso disponibile a tutte le scuole del Paese. Noi seguiamo Loris, la nuova insegnante di teatro, che deve tenere a bada un gruppo di adolescenti che rischiano di essere espulsi. Il cast di talento, anche se molto giovane, porta freschezza e verosimiglianza rispetto ai ruoli interpretati man mano che scopriamo come affrontano la loro sessualità e quella degli amici. (LLGFF, tr.GB)
2011/11/25 ore 21.30

   Weekend di Andrew Haigh
  tendenza: GGG
tipologia: Sentimentale – durata min.: 96
nazione: U.K.
anno: 2011
L’incontro occasionale di una notte che si prolunga per tutto il weekend e diventa molto di più. Una storia d’amore non convenzionale tra due uomini che stanno cercando di dare un senso alle proprie vite. Un venerdì sera, dopo aver passato del tempo coi propri amici etero, il tranquillo e riservato Russell (Tom Cullen) si reca da solo in un nightclub gay. Poco prima di uscire incontra Glen (Chris New). Si piacciono e si recano quindi a casa sua per fare sesso. Anche se il rapporto sessuale non è stato nulla di eccezionale, si mettono a chiacchierare sentendosi ugualmente attratti l’un l’altro. Sfortunatamente Glen deve ritornare negli USA il lunedì mattina e questa cosa li sprona a fare ancora sesso e a continuare uno scambio di idee sulla vita, l’amore e le relazioni… Una delle cose più interessanti del film è il fatto che vengono presentate idee, ideali e tematiche non solamente da una prospettiva personale, individuale, ma con agganci alla società e al mondo. I due protagonisti che inizialmente potrebbero apparire come dei tipi complicati, risulteranno invece molto umani e semplici, anche se molto diversi come carattere. La chimica che riescono a creare tra loro in questa storia è molto convincente e riesce a farci entrare nell’intimo dei personaggi. Russel è il tipo di gay che preferisce tenere isolata la sua vita sessuale e non riesce a liberarsi dai legami con gli amici etero. Glen si trova quasi all’opposto: la sua sessualità è completamente aperta ed è disponibile a qualsiasi esperienza di vita gay. Come artista rifiuta l’ipocrisia di quei gay che tentano di farsi integrare nelle istituzioni di una società eterosessuale. Cerca continuamente un’intimità sessuale ed è contrario a qualsiasi tipo di ‘imprigionamento’. Adesso un forte sentimento potrebbe cambiare entrambi. Sesso e nudità in abbondanza ma niente di hard.
2011/11/26 ore 21.00

   Hannah and the Hasbian di Gordon Napier
  tendenza: LLL
tipologia: Commedia – durata min.: 73
nazione: Australia
anno: 2011
Cosa succede se una mattina qualsiasi la tua ragazza ti comunica di non essere più lesbica ma hasbian? La prima reazione sarà sicuramente di perplessità, seguirà lo stupore, infine la rabbia. È quello che capita ad Hannah quando Breigh decide, da un giorno all’altro, di diventare etero: e così scopriamo che hasbian sta in realtà per “has been lesbian”. La migliore amica di Breigh sembra entusiasta della cosa, Hannah sicuramente non è dello stesso parere, Breigh, da parte sua, avrà molto da impare, perchè si accorgerà presto di non essere un’etero così in gamba. Presentata a Soggettiva 2011 in anteprima Italiana, Hannah and The Hasbian è una commedia divertente e minimalista che si serve di pochi ma efficaci ingredienti: tre personaggi e una rivelazione che cambierà le carte in tavola. Il regista ci catapulta, sin dalla prima scena, in un vortice di situazioni grottesche e di puro humour che non si lasciano mai attendere, riuscendo contemporaneamente a donare momenti di dolcezza e di riflessione. (Gender Bender Soggettiva)
2011/11/26 ore 23.00

   Leading Ladies di Erika Randall Beahm
  tendenza: LLL
tipologia: Commedia – durata min.: 102
nazione: USA
anno: 2010
Sheri, esagerata in tutto, è la dispotica madre che una volta era la più bella campionessa di ballo. Ora, quarantenne, vive la sua passione attraverso la sua più giovane figlia, Tasi, diventata ormai una stella del circuito degli amatori del ballo. La figlia più grande, Toni, fa praticamente da tappezzeria quando non deve sostenerle entrambe. L’unica presenza maschile nella famiglia Campari è Cedric, il partner di danza di Tasi e il miglior amico di Toni. Quando Tasi annuncia di essere incinta, la disperazione della madre Sheri si risolve solo con la riluttante decisione di assegnare il ruolo a Toni per vincere l’imminente competizione di danza. Ma Toni viaggia un po’ per conto suo da quando si è innamorata di Moana, ed ora si sente costretta a mescolare tutto, gli allenamenti di danza e il coraggio di dichiarare pubblicamente il suo nuovo eccitante amore… Bellissime sequenze di ballo con accattivanti musiche pop, accompagnano questa toccante e stravagante storia che alla fine dovrà fare felici tutti.
2011/11/27 ore 21.00

   Bite Marks di Mark Bessenger
  tendenza: GGG
tipologia: Orrore – durata min.: 98
nazione: USA
anno: 2011
Brewster deve interrompere il suo incontro erotico con la moglie di suo fratello perchè quest’ultimo non si è presentato al lavoro e deve sostituirlo per portare un camion carico di bare ad un’agenzia funebre assai distante, pena l’uccisione del fratello. Intanto vediamo Cary e Vogel, una coppia gay in crisi che sta facendo un viaggio nella speranza di riappacificarsi. Brewster, alla guida del camion, li vede che fanno l’autostop e li raccoglie per avere una compagnia che gli impedisca di addormentarsi. Rimane un po’ perplesso quando si accorge che sono gay, ma subito sente una strana attrazione per Vogel. Per un errore del sistema GPS vengono portati in un campo di rottamazione abbandonato, dove per di più l’autocarro si guasta. Ma non basta, nel mezzo della notte scoprono che le bare sono piene di vampiri assetati di sangue. I tre uomini si barricano nella cabina del camion dove sperano di tener lontani i vampiri con l’aiuto di simboli religiosi. Tutti i loro piani di fuga vengono bloccati e gli resta solo un’ultima possibilità che però li obbliga ad uscir fuori … Un film horror gay che piacerà soprattutto ai patiti del genere, con attori carini e poche trovate originali se escludiamo quella dell’urina che uccide i vampiri.
2011/11/27 ore 23.00

   Four More Years di Tova Magnusson-Norling
  tendenza: GGG
tipologia: Commedia – durata min.: 87
nazione: Svezia
anno: 2010
Sesso e politica. Il quarantenne David, uno dei leader del partito liberale che ha appena perso le elezioni, si sente attratto da un suo collega dell’opposizione socialdemocratica. Ma il problema non è quello che David abbia una bella moglie né tantomeno i patemi di un coming out eccellente quanto il fatto che questo amore riguardi due fazioni politiche contrapposte. Ma il compromesso storico può funzionare sotto le lenzuola? La democrazia parlamentare vale anche in amore? Commedia svedese brillante e ben scritta diretta da una regista che in questo duetto tutto al maschile si ritaglia il ruolo di attrice nella parte della moglie tradita ma non afflitta. (Togay 2011)
2011/11/28 ore 21.00

   Spork di J.B. Ghuman Jr.
  tendenza: QQQ
tipologia: Commedia – durata min.: 86
nazione: USA
anno: 2010
Spork è un’outsider tredicenne che vive in una roulotte con il fratello e l’amante di lui, ignorata dal primo e perseguitata dalle visioni della scollatura della seconda. A dare il colpo di grazia alle speranze di “normalità” della protagonista è il suo stesso soprannome: spork è l’ibrido fra cucchiaio (spoon) e forchetta (fork), ma che “non funziona bene né come cucchiaio né come forchetta”. I suoi unici amici sono la vicina di roulotte, un bambino con due padri e un cane impagliato. Il suo unico talento è giocare bene a Twister. Sarà abbastanza per riscattarsi? (Gender Bender 2010)
2011/11/28 ore 23.00

   She Monkeys di Lisa Aschan
  tendenza: LLL
tipologia: Drammatico – durata min.: 83
nazione: Svezia
anno: 2011
Un moderno western che parla di controllo, sesso e caratteri. Emma si unisce a un gruppo che sta imparando a cavalcare. Qui incontra Cassandra, un’esperta cavallerizza che riconosce subito il suo talento dal modo in cui tiene fermamente le redini e guida il cavallo con modi forti e controllati. Cassandra è un’ottima osservatrice con un carattere forte e volitivo e una marcata personalità. Le due ragazze sentono subito una forte attrazione reciproca e in breve tempo iniziano una stretta relazione. Ma le cose iniziano a complicarsi. Incomprensioni e malintesi generano continue discussioni. Tutto d’un tratto la relazione tra le due donne è pervasa dalla gelosia e da una instancabile lotta per la supremazia. Proprio mentre la loro istruttrice di equitazione sta insegnando loro che: “Non è sempre un problema di forza e controllo. E’ sufficiente far percepire la propria presenza“. La sorella minore di Emma, che ha appena sette anni, non è d’accordo con questo tipo d’istruzioni, e pensa solo a procurarsi un nuovo modello di bikini, possibilmente leopardato, così da impressionare suo cugino Sebastian, del quale è innamorata. La relazione tra Emma e Cassandra continua a peggiorare. Chi riuscirà ad avere il sopravvento? Un giorno, dopo aver sbagliato un particolare esercizio a cavallo, Emma decide di abbandonare tutto e ha un confronto decisivo con Cassandra nelle stalle… Il film, esordio della regista Lisa Aschan, ha ricevuto il premio Dragon come Miglior Film Nordico e la giuria ha dichiarato: “E’ un film che abbiamo amato incondizionatamente. E’ rimasto fisso dentro di noi per tutto il tempo e alla fine abbiamo dovuto premiare la nascita di un vero talento speciale
anteprima nazionale
2011/11/29 ore 21.00

   Swimsuit Issue, The di Mans Herngren
  tendenza: QQ
tipologia: Commedia – durata min.: 100
nazione: Svezia
anno: 2009
Dopo una selvaggia festa di addio al celibato e una straziante sconfitta in una partita di floorball, Fredrik, senza lavoro e ormai avanti con gli anni, sogna ancora di diventare un campione sportivo. Improvvisamente scopre una nuova passione per il nuoto sincronizzato. Già sogna di competere in una squadra coi suoi amici, l’unica squadra svedese composta da uomini, per il campionato mondiale di Berlino. Inizialmente i suoi compagni di floorball pensano che stia andando fuori di testa, ma poco alla volta Fredrik riesce a convincerli ad unirsi a lui nell’impresa. Il fatto è che nessuno di loro è un grande nuotatore o conosce le regole di questa disciplina sportiva, tranne aver ammirato tutti la grande Esther Williams. Le cose vanno di male in peggio quando si trovano derisi dallorganizzazione nazionale di nuoto. Ma con l’avvicinarsi dei campionati mondiali Friedrik è ormai disposto a fare qualsiasi cosa per vincerli… Un film sull’amicizia virile, il sessismo, le discriminazioni e i problemi famigliari che ricorda Full Monty.
2011/11/29 ore 22.45

   Green, The di Steven Williford
  tendenza: GGG
tipologia: Drammatico – durata min.: 90
nazione: USA
anno: 2010
Michael e Daniel, una felice coppia gay, si sono trasferiti da New York in una bucolica cittadina del Connecticut nella speranza di poter condurre una vita tranquilla e normale. Ma una primavera afosa non sarà l’unico incoveniente che dovranno affrontare nella nuova comunità locale. Michael sta recuperando il suo equilibrio come insegnante dichiarato nella progressista scuola superiore privata del posto. Il suo partner David lavora come approvvigionatore in agricoltura. Entrambi sono più intenzionati a integrarsi nella quotidiana vita locale che a sfidare i pregiudizi che sentono ancora forti nella mentalità di una stanca e provinciale comunità del nord. Il loro motto è “Don’t speak up, don’t make trouble”. Ma un incontro frainteso mette in moto una serie di tristi eventi, guidati dalla madre dello studente e dal suo ambiguo fidanzato. Subito non capiamo se questi sono mossi da sincerità, vendetta o denaro. La vita di Michael si complica, lui e Daniel devono far fronte ai sospetti dei colleghi e alla latente omofobia degli amici e dei vicini di casa. La loro avvocata lesbica Karen (una convicente Julia Ormond) insiste per una battaglia aperta e il suo atteggiamento “tutto d’un pezzo” non è proprio quello che Michael desiderava. La vicenda va completamente fuori dal controllo di Michael quando il suo accusatore scompare, rendendogli ancora più difficile provare la sua innocenza o perlomeno la verità dei fatti. Quando Karen scopre un pericoloso segreto di Michael, che nemmeno Daniel conosceva, il confronto diventa insostenibile e minaccia di distruggere Michael, la sua relazione e l’intera comunità… Bravissimo l’attore Jason Butler Harner nel ruolo di un Michael che vacilla sul confine tra onestà e riserbo, e altrettanto bravo Cheyenne Jackson nel mostrarci un Daniel dolce ed autentico che deve fronteggiare pesanti e inattesi dubbi.
anteprima nazionale
2011/11/30 ore 21.00

   Como Esquecer di Malu de Martino
  tendenza: LLL
tipologia: Drammatico – durata min.: 100
nazione: Brasile
anno: 2010
Julia un’insegnante di letteratura inglese di trentacinque anni che sta scrivendo un saggio su Cime tempestose di Emily Brontë, in seguito alla fine della sua lunga storia d’amore con Antonia, si abbandona ad un periodo tormentato e disperato. La sua vita e i suoi valori si tingono di un’insopportabile malinconia, che le rende difficile un ritorno alla vita normale. Insieme al suo amico gay fuggono dalla città e si trasferiscono in campagna dove comparirà Helena, una donna che le suscita nuove emozioni e forse riuscirà a salvarla. Morte e rinascita, città e campagna, dolore e felicità, saudade e male di vivere: un melò intenso che si chiude, sui titoli di coda, con un brano eseguito da k.d. lang. (Togay 2011)
2011/11/30 ore 22.30

   Life, Above All di Oliver Schmitz
  tendenza: Q
tipologia: Drammatico – durata min.: 100
nazione: SudAfrica / Germania
anno: 2010
Il film, ambientato in Sud Africa, racconta la storia della 12enne Chanda (Khomotso Manyaka), assai più matura e saggia delle sue coetanee. Vive con la sua famiglia in una piccola comunità di Elandsdoorn, un villaggio nei sobborghi di Johannesburg. La vita nel villaggio procede tranquilla e pacifica nonostante le tensioni politiche e la guerriglia urbana che s’intravede all’orizzonte. Chanda si dimostra la persona più forte della famiglia, famiglia che si sta distruggendo dal dolore per la morte della sorella più piccola. Lillian (Lerato Mvelase), la madre di Chanda è caduta in una profonda depressione e il patrigno Jonah (Aubrey Poolo) ha scelto di perdersi tra bar e case di puttane. Rimane quindi solo Chanda a prendersi cura della madre e dei due fratellini. I problemi di Chanda iniziano quando la madre si ammala. I vicini di casa pensano subito che la sua malattia sia causata dall’Aids e crescono paranoie e sospetti. Chanda si prende cura delle piaghe che sono apparse sul corpo della madre subito dopo la morte della figlia mentre la gente pensa che siano causate da lei (nessuno pensa che possa essere stato Jonah). Una vicina amica, Auntie Tafa (Harriet Lenabe), cerca di aiutarla suggerendo a Lilian di partire. Ma Chanda è testarda e vuole continuare a prendersi cura della madre. Riesce anche ad associare la cosa con un’amica di scuola che si era allontanata per guadagnare soldi prostituendosi ed era ritornata con l’Aids. Quando questa ha bisogno d’aiuto non le gira le spalle ma la invita a rifugiarsi in casa sua. Chanda combatte da sola contro pregiudizi e paure, meglio e più di una persona adulta…
2011/12/01 ore 22.00


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