VENEZIA 68: TORNA AL LIDO IL QUEER LION PER MIGLIOR FILM GAY

Vince a sorpresa l’originale film di Al Pacino “Wilde Salome” – Tutti i film in concorso per il Queer Lion 2011 – Le stelle di Mereghetti di Venezia 68

Vedi sito della 68ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
Vedi sito ufficiale del Queer Lion 2011
Vedi nostra scheda del Festival

“Wilde Salome” di Al Pacino, presentato fuori concorso alla 68ma Mostra del Cinema di Venezia vince il QUEER LION 2011 con la seguente motivazione:

“Per aver realizzato con un linguaggio inedito, denso e complesso, uno straordinario, appassionato atto d’amore nei confronti di un genio, mettendo la propria eccezionale carismatica figura di attore e regista a totale, completa e devota disposizione della produzione letteraria di Oscar Wilde; per aver ripercorso con obiettività e completezza la vita, gli amori, il successo ed il disonore vissuti dallo scrittore irlandese, e per aver affrontato con autoironica professionalità tutti i passaggi della creazione artistica di un’opera innovativa e difficilmente catalogabile”.

Il Queer Lion Award, organizzato ed assegnato dall’associazione CinemArte, giunto quest’anno alla sua quinta edizione, ha ottenuto per la prima volta i patrocini del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Provincia di Venezia – concessi rispettivamente dal ministro On. Giancarlo Galan e dalla presidente Francesca Zaccariotto – confermati inoltre i patrocini della Regione del Veneto – concesso per la prima volta dal neo presidente On. Luca Zaia – del Comune di Venezia – su iniziativa dell’Assessorato alle Attività e Produzioni Culturali – e del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani.

Anche quest’anno saranno circa una decina i titoli di interesse GLBT presenti trasversalmente in tutte le sezioni della 68. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica a concorrere per il premio dedicato al “Miglior Film con Tematiche Omosessuali o di Interesse Queer”. Tra le opere in competizione per il Queer Lion 2011: da Orizzonti la pellicola proveniente dalla Corea del Sud “Jultak Dongshi” (Stateless Things) di Kyungmook Kim, dal Portogallo il mediometraggio “Palácios de pena” di Gabriel Abrantes e Daniel Schmidt, dagli Stati Uniti il biopic “Sal” diretto da James Franco e dedicato alla vita dell’attore bisessuale Sal Mineo; dalla Settimana Internazionale della Critica il canadese “Marécages” di Guy Édoin, incentrato sul giovane Jean, adolescente inquieto alla scoperta della propria sessualità.

Di indubbio interesse, sempre provenienti da Orizzonti, promettono di essere anche il mediometraggio “Snow Cannon” di Mati Diop, l’opera di Pippo Delbono “Amore carne”, e la coproduzione “Accidentes gloriosos” di Mauro Andrizzi (già vincitore lo scorso anno) e Marcus Lindeen.

Il film indipendente “I bambini della sua vita”, diretto da Peter Marcias, apprezzato da critica e pubblico, già premiato con il Globo d’Oro a Piera Degli Esposti per la sua interpretazione, sarà invece l’Evento Speciale del Queer Lion 2011. La pellicola verrà proiettata ad ingresso gratuito il 3 settembre al cinema Astra al Lido di Venezia.

TUTTI I FILM IN CONCORSO PER IL QUEER LION 2011

   Accidentes gloriosos di Mauro Andrizzi
  tendenza: G
tipologia: Drammatico – durata min.: 58
nazione: Svezia / Danimarca / Argentina
anno: 2011
Gli incidenti d’auto sono esempi di arte istantanea, sculture realizzate in pochi secondi. Per lo meno così li vede un certo fotografo di Buenos Aires che passa le notti a guidare per la città aspettando l’incidente perfetto da immortalare. Nel frattempo, un altro tizio è alla ricerca di un leggendario pompinaro che si nasconde nelle sale buie di un sex club gay. Accidentes gloriosos presenta nove diverse storie di morte e trasformazione. Da quella di un uomo sottoposto a trapianto di cuore che si risveglia con strane nuove doti artistiche, a quella della donna che riceve una lettera d’addio dal marito, scritta poco prima di morire congelato durante una delle più drammatiche spedizioni polari della storia. (Venezia 2011)
Sezione:  Orizzonti

   Amore Carne di Pippo Delbono
  tendenza: G
tipologia: Sperimentale – durata min.: 75
nazione: Italia / Svizzera
anno: 2011
Nel corso dei viaggi, i mezzi leggeri del cinema di Pippo Delbono catturano momenti unici, incontri ordinari o straordinari. Da una camera d’albergo a Parigi a un’altra a Budapest, da Istanbul a Bucarest, i percorsi intrecciano un tessuto del mondo contemporaneo. I suoi testimoni, alcuni famosi, altri no, dicono o danzano la loro visione dell’universo. Gli incontri (con sua madre, gli amici, gli estranei) sono altrettante immagini del mondo di ieri, di oggi, di domani. Un mondo che qualcuno racconta attraverso la musica (come il compositore e violinista Alexander Balanescu) o il gesto (come Marie-Agnès Gillot, étoile dell’Opéra di Parigi), oppure attraverso le parole (come l’attrice Irène Jacob) o il silenzio (come Bobò, lo storico attore sordomuto di Delbono, l’artista Sophie Calle o l’attrice Marisa Berenson). A volte la cinepresa agisce di nascosto (come quando il telefonino cattura l’ennesimo esame per l’HIV, un test che il regista fa pur sapendo da 22 anni quale sia l’esito: “positivo”!, cosa cambierebbe “nel copione della sua vita” se potesse riscrivere quel giorno, quel momento?, nulla, “perché ha imparato a guardare la morte negli occhi”, perché “finché danzi, la morte, seduta, ti aspetterà”). A volte riprende gli attimi che precedono una catastrofe ‘ Come il terremoto dell’Aquila. Oppure il dopo, come a Birkenau. Attimi irripetibili, veri, che gli occhi di Pippo Delbono guardano camminando; occhi che si fermano, rallentano, cercano, sono insicuri, scoprono. Da un’immagine all’altra, da un testo all’altro, da uno spazio all’altro, la camera ci parla dell’amore. Della poesia. E della carne. Con ciò che comporta di passione, ombra, dolore, tragedia e umorismo.
Sezione: Orizzonti  

   Stateless Thing di Kyungmook Kim
  tendenza: GGG
tipologia: Drammatico – durata min.: 115
nazione: Corea del Sud
anno: 2011
Jun, ragazzo d’origine nordcoreana immigrato illegalmente in Corea del Sud quand’era bambino, lavora in una stazione di servizio. Per proteggere dalle avance del gestore la collega Sun-hee, immigrata cinese d’etnia coreana, si fa licenziare. Quando torna alla stazione per rivendicare il salario non corrisposto, Jun fa a botte con il padrone. Fugge quindi con Sun-hee, attraversando la città e riappropriandosi romanticamente di luoghi che non sono loro mai appartenuti. Hyeon è un giovane omosessuale che con l’ausilio di una videocamera esplora gli spazi di un lussuoso appartamento abbandonato. Quell’attico è stato il teatro della sua relazione clandestina con Seonghun, uomo d’affari di mezza età sposato che manteneva la viziata e noiosa esistenza del ragazzo. Fino a che reciproci tradimenti e menzogne hanno minato le fondamenta di una relazione condannata all’invisibilità e al silenzio di una dorata prigionia. Quando le traiettorie di solitudine dei due ragazzi s’incrociano, i due decidono di farla finita insieme. Ma il doppio suicidio conduce ad una nuova genesi, alla rinascita dei due in uno. (Venezia 2011)
Sezione:   Fuori Concorso

   Marécages di Guy Édoin
  tendenza: GG
tipologia: Drammatico – durata min.: 111
nazione: Canada / Germania
anno: 2011
In una fattoria casearia dell’Eastern Townships, nel mezzo di una grave siccità che ha riarso le campagne, un dramma sconvolge la vita della famiglia Santerre. Ognuno dovrà confrontarsi con se stesso e con gli altri e, soprattutto imparare a perdonare. Tra questi il figlio adolescente alla scoperta della propria sessualità. Opera prima del regista Guy Edoin, già premiato per diversi corti, in concorso alla Settimana della Critica di Venezia 2011 e per il Queer Lion 2011.
Sezione:   Settimana della Critica

   Palácios de Pena di Gabriel Abrantes
  tendenza: QQ
tipologia: Drammatico – durata min.: 59
nazione: Portogallo
anno: 2011
Palácios de pena tratta di una paura che in Portogallo è un’eredità culturale, legata all’oppressione politica e sociale durante l’Inquisizione e il fascismo. È incentrato su due ragazzine portoghesi benestanti, e sovrappone le loro identità in via di sviluppo a un processo che condanna al rogo due omosessuali moreschi. La loro nonna malata dà loro coscienza del loro patrimonio tramite il meccanismo del desiderio, descrivendo un sogno dove è giudice dell’Inquisizione. La colpa della nonna e delle ragazze è complicata dalla loro relazione, familiare e affettiva. Si amano l’una con l’altra come l’ignoranza e la volontà di opprimere con la violenza, che esse rappresentano. (Commento dei registi) (Venezia 2011)
Sezione:   Orizzonti

   Sal di James Franco
  tendenza: GGG
tipologia: Biografico – durata min.:
nazione: USA
anno: 2013
Film girato in soli nove giorni a Los Angeles, uscita prevista nel 2013 ma con anteprima alla mostra di Venezia 2011, racconta la vita dell’attore Sal Mineo (origini siciliane), come descritta nella biografia di Michael Gregg Michaud del 2010. Sal Mineo ha iniziato giovanissimo la carriera d’attore, sollecitato dalla madre che nei quartieri periferici del Bronx lo incitava a studiare recitazione e canto. Diventa famoso per la sua interpretazione a fianco di James Dean (col quale avrebbe avuto una storia) nel film “Gioventù bruciata”. E’ stato uno dei primi attori hollywoodiani a dichiarare la sua bisessualità. Nel 1976 si apprestava ad interpretare un ruolo gay a teatro nella pièce “P.S: Your Cat is dead!” diretta da Milton Katselas (interpretato nel film da James Franco), quando il 12 febbraio viene brutalmente accoltellato da un fattorino nelle vicinanze della sua casa a Los Angeles. Il film di Franco si sofferma in particolare su questo ultimo periodo di vita di Sal Mineo, mettendo in rilievo la cultura omofoba dominante nella società americana di quegli anni e per contrasto il coraggio anticonformista di Mineo, purtroppo pagato con la vita all’età di soli 37 anni. Le foto distribuite del film, che trovate qui sotto, sono riprese dal set di lavorazione del film. La locandina è la cover del libro di Michael Gregg Michaud.
Sezione:   Orizzonti

   Schuberth. L’atelier della dolce vita di Antonello Sarno
  tendenza: Q
tipologia: Documentario – durata min.: 37
nazione: Italia
anno: 2011
La dolce vita è stata inventata da Fellini, raccontata da Flaiano e vestita da Schuberth, il sarto delle ‘dive e delle regine’. Nel suo sfavillante atelier di via Condotti s’incontravano tutti i protagonisti del jet-set internazionale, dell’alta società romana e di quella ‘Hollywood sul Tevere’ Che proprio tra la metà degli anni ’50 e ’60 viveva la sua stagione più intensa e frenetica: da Sophia Loren a Gina Lollobrigida, da Soraya a Martine Carole, tutte affascinate da quello stile unico, eclatante e femminile al punto che in molte, all’epoca, scrivevano sull’invito di nozze… ‘La sposa indosserà un abito di Schuberth’! Personaggio eccentrico, abile propagandista della propria immagine eccessiva, Schuberth era riuscito a fondare uno stile italiano che si staccava finalmente dall’egemonia parigina. Eppure, alla sua morte, nel 1972, il suo magico atelier ne seguì in breve la sorte. Una parabola fulgida ma veloce, inconsueta nel mondo della moda dove una griffe lascia sempre degli eredi. Per raccontarlo, attraverso decine d’interviste e un fiume di immagini d’epoca che comprendono le ‘persecuzioni mediatiche’ Riservate dai cinegiornali al personaggio Schuberth, i testimoni dell’epoca e i giovani che di Schuberth hanno imparato la grande lezione di stile e d’immagine. (Venezia 2011)
Sezione:   Controcampo italiano – Mediometraggi

   Snow Canon di Mati Diop
  tendenza: LLL
tipologia: Drammatico – durata min.: 33
nazione: Francia
anno: 2011
Alpi francesi, febbraio 2011. Vanina adora lo scricchiolio del pavimento dello chalet sotto i suoi piedi nudi. Vanina adora spalmarsi la crema solare davanti al caminetto in pietra. Vanina adora la pelliccia fulva del suo coniglietto Souci. Vanina adora il profumo di pelle del divano bianco. Vanina adora osservare per ore la luce che emanano gli occhi color carbone delle donne con il velo ritratte sulle cartoline che colleziona. Vanina adora chattare con Eloïse su Internet. Ma più di qualunque altra cosa, Vanina adora la sua tata americana, Mary Jane. Mediometraggio autobiografico della regista Mati Diop che ricostruisce attraverso il cinema alcuni sfocati ricordi di una adolescenza lontana: la musica degli anni ’80, una amicizia complice in una baita immersa nella solitudine bianca delle Alpi. Ed un bacio, il primo, che ti cambia la vita per sempre. (Venezia 2011)
Sezione:   Orizzonti

   P-047 di Kongdej Jaturanrasmee
  tendenza: GG
tipologia: Drammatico – durata min.: 96
nazione: Thailandia
anno: 2011
Lek è un fabbro solitario che non ha mai avuto una fidanzata. Kong è un aspirante scrittore che vive con la madre. I due sconosciuti lavorano fianco a fianco in un centro commerciale: uno fa copie di chiavi; l’altro vende riviste rosa. Insieme, i due architettano un piano che combina i rispettivi talenti. Durante il giorno, si intrufolano in appartamenti vuoti, mentre i proprietari sono al lavoro. Non rubano nulla, prendono solo in prestito. Prendono in prestito le vite, gli amori, le cose che appartengono a degli sconosciuti. Un giorno, si ritrovano a prendere più di quanto avessero chiesto. Tutti hanno dei segreti e taluni non possono essere svelati. In seguito a ciò, Lek si risveglia in ospedale. Con suo grande sgomento, tutti lì lo chiamano Kong. Si rimette dalle ferite. Ogni pomeriggio sale sul tetto dell’edificio per fumare una sigaretta. Lassù incontra Oy, una giovane donna ricoverata all’ospedale che adora sniffare contenitori vuoti: Bottiglie, barattoli, lattine, qualunque cosa che la riconduca al passato. I due stringono un’insolita amicizia. Dopo aver lasciato l’ospedale, Lek s’introduce nella casa di Kong. Scopre segreti a proposito del vecchio amico di cui non aveva mai saputo. Incontra persino la ragazza dei sogni d Kong. Ma dov’è finito il suo amico? (Venezia 2011)
Sezione:   Fuori concorso

   Ultimo Terrestre, L’ di Gian Alfonso Pacinotti
  tendenza: T
tipologia: Fantascienza – durata min.: 96
nazione: Italia
anno: 2011
La storia si svolge durante l’ultima settimana prima dell’arrivo di una civiltà extraterrestre sulla terra. Un arrivo annunciato dai governi. Una notizia in seconda serata, che non ha entusiasmato nessuno. Gli extraterrestri trovano un paese stanco e disilluso, in una crisi economica conclamata e gravissima. Le reazioni delle persone alla venuta degli extraterrestri vanno da quella razzista a strampalate interpretazioni mistico-religiose. Questa è l’ambientazione che ospita la nostra storia. Ma il film non racconta la storia di un popolo; segue invece la vita di Luca Bertacci, un uomo con enormi problemi di relazione, un uomo che, abbandonato dalla madre quando era piccolo, è cresciuto nell’odio per le femmine, l’unico amico vero è un transessuale che conosce sin da bambino, un legame che si è fortificato negli anni, nato perché era l’unico del quartiere e non prendere mai in giro le “stranezze” di quel ragazzo “diverso”. Nella diffidenza e, soprattutto, nell’incapacità di provare sentimenti. Ma l’arrivo degli extraterrestri cambierà tutto. Difficile, al termine della storia, non pensare che questi extraterrestri con il loro arrivo tanto simile a un ‘giudizio universale’ (per punire egoismo, avidità, machismo, transfobia) siano alla fine venuti sulla terra solo per lui. Come un regalo. (Venezia 2011)
Sezione:   Concorso ufficiale

   Wilde Salome di Al Pacino
  tendenza: GG
tipologia: Docu-fiction – durata min.: 95
nazione: USA
anno: 2011
Wilde Salome proietta il pubblico nella vita personale di Al Pacino come mai era successo prima, offrendo un ritratto intimo e profondo della più grande icona del cinema alle prese con il ruolo più impegnativo mai interpretato: se stesso ed il re Erode. Traboccante di verità e candore, Wilde Salome conduce Pacino in giro per il mondo, a Londra, Parigi, Dublino, New York, Los Angeles, e dentro il suo camerino; niente appare off limits mentre Pacino esplora le complessità del dramma di Wilde, nonché i processi e le tribolazioni che hanno segnato la vita dello scrittore, offrendo al tempo stesso uno sguardo senza precedenti anche sulle proprie. Toccante e divertente allo stesso tempo, quello di Pacino in Wilde Salome è un viaggio fatto di passione, determinazione e, soprattutto, di ossessione. Hanno partecipato al film Tom Stoppard, Gore Vidal, Bono, Tony Kushner e Merlin Holland, nipote di Oscar Wilde. Vince il Queer Lion 2011 con la seguente motivazione: “Per aver realizzato con un linguaggio inedito, denso e complesso, uno straordinario, appassionato atto d’amore nei confronti di un genio, mettendo la propria eccezionale carismatica figura di attore e regista a totale, completa e devota disposizione della produzione letteraria di Oscar Wilde; per aver ripercorso con obiettività e completezza la vita, gli amori, il successo ed il disonore vissuti dallo scrittore irlandese, e per aver affrontato con autoironica professionalità tutti i passaggi della creazione artistica di un’opera innovativa e difficilmente catalogabile”. (Venezia 2011)
Sezione:   Fuori concorso

   Would You Have Sex with an Arab? di Yolande Zauberman
  tendenza: Q
tipologia: Documentario – durata min.: 85
nazione: Francia
anno: 2011
Un viaggio nella notte, incontro dopo incontro, dai bar di Tel-Aviv alle viuzze di Gerusalemme. Nei night club si balla, si ride, ci si diverte. Si aspetta l’alba sulle note techno di un rave party all’aria aperta. E per finire, un indimenticabile bacio sulla spiaggia. Un primo bacio. Ebrei, arabi, gay, etero, transegender, sono tutti cittadini dello stesso paese, Israele. Nessun muro li separa. Un israeliano su cinque è arabo. Eppure? Una domanda banalissima coglie tutti quanti di sorpresa. Agli uni chiedo: ‘Faresti sesso con un arabo?’. E agli altri: ‘Faresti sesso con un ebreo israeliano?’. Non se l’aspettavano. Confusi, ridono, temporeggiano, improvvisano, si stupiscono delle proprie reazioni. Tanti non ci avevano mai pensato. Stare insieme? Appare una barriera invisibile. Ma anche il desiderio. Forse. (Venezia 2011)
Sezione:   Orizzonti


Immagine dal film “Sal” di James Franco


Immagine dal film “Marécages” di Guy Édoin


Immagine dal film “I bambini della sua vita” di Peter Marcias

LE STELLE DI MEREGHETTI AI FILM DI VENEZIA 68 (Corriere della Sera)


Condividi

Effettua il login o registrati

Per poter completare l'azione devi essere un utente registrato.