Palácios de Pena

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Palácios de Pena

Palácios de pena tratta di una paura che in Portogallo è un’eredità culturale, legata all’oppressione politica e sociale durante l’Inquisizione e il fascismo. È incentrato su due ragazzine portoghesi benestanti, e sovrappone le loro identità in via di sviluppo a un processo che condanna al rogo due omosessuali moreschi. La loro nonna malata dà loro coscienza del loro patrimonio tramite il meccanismo del desiderio, descrivendo un sogno dove è giudice dell’Inquisizione. La colpa della nonna e delle ragazze è complicata dalla loro relazione, familiare e affettiva. Si amano l’una con l’altra come l’ignoranza e la volontà di opprimere con la violenza, che esse rappresentano. (Commento dei registi) (Venezia 2011)

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Ossessionate dalle proprie vite senza scopo, due preadolescenti si incontrano durante una visita alla nonna malata. Nel mezzo delle fantasie dell’anziana di un retaggio medievale consumato dalla paura e dalla passione, le due ragazze vengono trasformate e affrontano un passato di oppressione. “L’amore alla fine è / un’estasi di gambe, / un’unione di pance, / un breve fremito delle arterie, / una confusione di bocche, / una battaglia delle vene, / un rotolare di cosce, / chiunque dica il contrario è un animale“ (Gregório de Mattos, sec. XVII). “Oh mio caro, che mi succederà se ti perderò di vista! Che mi succederà se ti vedrò solo un po’ alla volta, spero che ti potrò vedere sempre, sempre! Ma, poiché non mi è dato più di farlo, muoio, e giaccio senza il tuo abbraccio! Ora batti, batti, cuccioletto, per te, per te piccolo cuore, ora batti, sì, sì, sì, mio piccolo cuore, dammi le tue braccia perché lì voglio morire“ (Lettera di Frei Francisco da Ilha da Madeira a Frei Mathias de Mattos, 1690 circa). “Ciccia ti fermi a dormire nel mio nuovo palazzo!!! Porta stivali e felpe nere col cappuccio, e per favore non dirlo ad Ana, ok? T.V.T.T.TB. Grazie! Maggie la Princi xoxoxo MEGA <3“ (Messaggino di Margarida ai suoi Best Friends – dalla sceneggiatura di Palácios de pena). ---------------- Ambizione e originalità sono generalmente meriti importanti di un film. Ma possono rappresentare un rischio. Se si abbandonano sentieri segnati per andare altrove, si possono trovare meraviglie, ma ci si può anche perdere. Palacios de pena si perde. Una ricca nonna deve decidere a chi assegnare l'ingente eredità tra le sue due nipoti. Tra di loro nasce un rapporto intenso e complesso di complicità e di odio destinato a esplodere dopo la morte dell'anziana. All'interno di questa storia ne compare un'altra, antica, di omosessualità e inquisizione, il cui rapporto con la prima è ambiguo e confuso. Il tono salta dall'horror al grottesco, dal tragico al comico senza soluzione di continuità, lasciando lo spettatore perplesso. È così che l'ambizione diventa pretenziosità e l'originalità inconcludenza. Peccato. (Alessandro Cinquegrani, ANCCI.IT) ---------------- Haunted by their own directionless lives, two pre-adolescent girls reunite while visiting their ailing grandmother. In the midst of her fantasies of a medieval past – one consumed by fear and desire – the two girls are transformed and confront a legacy of oppression. Palácios de pena is about a culturally inherited fear in Portugal, linked to political and social oppression during the Inquisition and Fascism. It revolves around two upper-middle class adolescent Portuguese girls, juxtaposing their budding identities to a trial condemning two Moorish homosexuals to burn at the stake. Their ailing grandmother gives them an awareness of their heritage through the mechanism of desire, describing a dream where she is a judge of the Inquisition. The grandmother’s and the girls’ guilt is complicated by their relationship, that of family and love. As they love each other, so does what they represent: ignorance and the will to violently oppress. (Cinemarte.it)

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