BROTHERS & SISTERS

Da oggi la terza stagione ogni mercoledì sera dopo Desperate Housewives sul canale Foxlife. Le storie gay continuano, anzi crescono…

Partono questa sera sul canale satellitare Foxlife (Sky) le nuove stagioni delle serie “Desperate Housewives” e “Brothers & Sisters” . La grossa novità di Desperate Housewife è l’ingresso nella serie dell’attore Gale Harold, già protagonista-eroe della serie culto Queer As Folk USA. Il 39enne Gale è attualmente in convalescenza per un grave incidente avuto il 16 ottobre scorso mentre tornava a casa con la sua moto dal set del telefilm. Harold, nella quinta stagione di Desperate Housewives, interpreta Jackson, il nuovo fidanzato della casalinga Susan Mayer (Teri Hatcher). Il creatore della serie, gay dichiarato, Marc Cherry, ha detto che potrebbero essere necessari dei mutamenti nella sceneggiatura dei prossimi episodi, ma per ora non si è ancora deciso nulla, confidando forse in un pronto ristabilimento di Gale, che auguriamo calorosamente.

“Brothers & Sisters” , premio GLAAD come miglior serie drammatica 2008, è oggi la serie più amata e seguita dagli spettatori gay, sia in USA che in Italia. I motivi di questa “passione” sono diversi. Ma quello principale pensiamo sia dovuto in ogni caso alla sua alta qualità, alla capacità di trasmetterci, con personaggi giovani e meno giovani, le ansietà, le rabbie, le speranze, le gioie, le malinconie e i dolori che accompagnano la vita di una famiglia dove ancora le persone sono capaci di guardarsi negli occhi.

Anzitutto dobbiamo dire che negli USA la serie, giunta attualmente all’ottavo episodio della terza stagione, gode ancora di un notevole successo di pubblico con una media superiore ai 10 milioni di spettatori, registrando il calo più basso tra tutte le serie programmate (anche negli USA le serie tv hanno subito un calo generalizzato di audience).

Dicevamo che sono diversi i motivi di richiamo della serie sui telespettatori gay, a cominciare dal fatto che oggi, questa, è rimasta l’unica serie con personaggi gay tra i principali protagonisti. L’origine di questa “intraprendenza” va senz’altro addebitata ai creatori Ken Olin e Jon Robin Baitz, ai quali va aggiunto lo sceneggiatore David Marshall Grant e il produttore gay Greg Berlanti. Cosa curiosa è il fatto che sia Ken Olin che David Marshall Grant hanno ricoperto ruoli nella serie americana “Thirtysomething” andata in onda tra il 1987 e il 1991, anch’essa una saga famigliare, dove nella terza stagione si vedevano due giovani nello stesso letto che lasciavano intendere di avere appena fatto sesso (David Marshall Grant e Peter Frechette). Allora, dopo diverse rimostranze, la storia gay fu presto troncata.

Di strada se ne è fatta se oggi in Brothers & Sisters i personaggi e gli intrecci gay sono trattati assolutamente alla pari di tutte le vicende etero, compreso baci, scene di letto e … matrimoni.

Anzi oggi assistiamo a decisioni inverse a quelle che venivano prese negli anni passati. Ad esempio nel penultimo episodio della seconda stagione era previsto che l’ultima scena prima dei titoli di coda (solitamente quella che deve accendere il maggiore interesse nello spettatore) fosse dedicata alla matriarca Nora Walker (Sally Field, vincitrice dell’Emmy 2007 per la serie) ma il regista Michael Morris, al montaggio decise che era meglio metterci la scena di Kevin (Matthew Rhys), che fa la proposta di matrimonio a Scotty (Luke MacFarlane), invertendo così le due scene.

Anche la scelta di chiudere l’intera seconda stagione con un “matrimonio” gay (Kevin e Scotty), assume un rilievo particolare e inaspettato. La scena, estremamenete commovente, è stata scritta direttamente dal produttore Greg Berlanti con l’aiuto di Monica Breen e Alison Schapker.

Ricordiamo che durante la cerimonia avviene anche il coming out di Saul (Ron Rifkin) e, a nostra memoria, ci risulta assai raro in tv il caso di sessantenni che dichiarano la propria omosessualità (per questa scelta David Marshall Grant ringraziò personalmente la ABC che, alla fine, l’aveva permessa). Due generazioni gay a confronto nella stessa serie è veramente un bel traguardo!

Riportiamo il colloquio tra Saul e Nora nell’episodio sopra ricordato:

Saul Sai l’ho detto a Kevin, gli ho detto che sono gay anch’io.
Nora Oh Saul, sono fiera di te.
Saul Avrei pensato che mi bastasse solo dire quella parola [gay] ad alta voce e tutto si sarebbe risolto.
Nora Non devi avere fretta e non devi farlo da solo.
Saul (guardando Kevin e Scott fieri alla cerimonia del loro matrimonio) E’ la cosa più coraggiosa che abbia mai visto fare.
Nora E’ incredibile quello che i figli ci insegnano.

La scelta di dare una storia gay significativa anche al personaggio del sessantenne Saul non è stata comunque semplice. Il creatore della serie Jon Robin Baitz, gay dichiarato, ha dovuto combattere molto contro le direttive della produzione ABC che volevano ruoli impegnativi solo per personaggi giovani, giudicando gli over quaranta-cinquanta poco interessanti per il pubblico. A un certo punto, se non fosse stato per l’intervento di Greg Berlani, l’intera serie era a rischio. Ma Jon Robin Baitz ci ha rimesso le penne e, complici questioni legate allo sciopero dei sceneggiatori, ha dovuto abbandonare la serie. Perdere uno sceneggiatore gay in una serie non è cosa di buon auspicio per il pubblico gay, ma finora sembra che le cose proseguano nel migliore dei modi.

Molti spettatori gay temono però che il fatto del matrimonio tra i due protagonisti gay possa essere la premessa per una perdita d’interesse nei loro confronti e che ora siano destinati a finire in secondo piano. I curatori della serie hanno invece garantito (in diverse interviste) che Kevin e Scotty continueranno ad essere protagonisti di primo piano perché anche da sposati i problemi non mancheranno e l’omofobia interiorizzata che aveva accompagnato il personaggio di Kevin non tarderà a riemergere, causando difficoltà alla coppia. Poi ci sarà la problematica della paternità gay, messa in rilievo anche da nuovi eventi famigliari. Avranno dei momenti significativi anche le problematiche sul lavoro dei due protagonisti gay, soprattutto per Scotty che, ricordiamo, passò un periodo costretto a dormire in macchina, ma che ora si vede davanti un’ottima carriera come chef e per la prima volta sarà in grado di contribuire al bilancio famigliare.

Il lavoro sarà anche uno dei maggiori problemi che coinvolgerà Saul, che si troverà davanti al dilemma se lasciare o no l’impresa famigliare che segue da trent’anni. Ricordiamo che adesso, come gay dichiarato, anche se anziano, avrebbe pure anche lui il diritto di trovarsi un partner (John Glover, già visto in Smallville, interpreterà in almeno tre episodi il ruolo di Andrew, la prima conquista amorosa di Saul) … Ma non possiamo proseguire oltre nel preannunciare i futuri svolgimenti della serie senza rischiare di farvi perdere il piacere della sorpresa. Abbiamo voluto accennavi solo per garantirvi che le storie gay della serie proseguiranno con un rilievo addirittura crescente (almeno per i prossimi otto episodi, quelli già trasmessi negli USA).

Ricordiamo, per chiudere, che durante la seconda stagione l’attore Luke MacFarlane (interpreta Scotty) ha fatto un coming out pubblico che ha riempito le cronache dei media, attirando ancora di più l’attenzione sulla serie. A proposito dichiarò: “Non so cosa potrà accadermi professionalmente, qualche paura l’ho, ma credo di non dovermi preoccupare più di tanto, perché questa è la mia verità… e il mio unico desiderio è ora di poter essere autentico con me stesso”.

Qui sotto la copertina del dvd italiano della prima stagione di “Brothers & Sisters”

Qui sotto una immagine di Luke MacFarlane

Qui sotto una immagine di Kevin e Scotty in “Brothers & Sisters”.

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