QUO VADIS, BABY?

La prima fiction prodotta da Sky e curata da Gabriele Salvatores, ci ha sorpresi per l’onestà e la serietà con cui affronta personaggi e tematiche omosessuali. Una breve rassegna dei momenti più significativi.

Questa settimana, esattamente giovedì 19 giugno, Sky Cinema trasmetterà l’ultimo episodio di “Quo Vadis, Baby?”, la prima serie tv prodotta da Sky Cinema, anche in ottemperanza ad una direttiva europea che le impone una quota di produzione nazionale. Il titolo è lo stesso del film di Salvatores (riprende una battuta di Brando in Ultimo tango a Parigi), che qui figura come curatore mentre la regia è di Guido Chiesa (il regista di Radio Alice e di Lavorare con lentezza ). La serie è composta da sei episodi, praticamente da sei film, in quanto ogni episodio ha la durata di un’ora e mezza e contiene una o due storie (“verticali”) che partono e si concludono nel corso della puntata. In tutti gli episodi abbiamo anche lo svolgimento di una storia “orizzontale”, attinente la vita della protagonista, a cui verrà dedicato, quasi per intero, l’ultimo episodio.

La serie, girata tutta in digitale ad alta definizione, sarà riproposta per intero, il prossimo autunno, da Italia 1.

Dopo avere visto le prime cinque puntate, non possiamo che essere altamente soddisfatti dell’opera, che si mantiene costantemente su un buon livello qualitativo (assai raro nella fiction italiana), con dei personaggi scolpiti a tutto tondo, situazioni e linguaggi che rispecchiano parte della società italiana di oggi, nessuna censura o pruderia nell’affrontare temi difficili come l’omofobia o la corruzione nell’esercito e nella polizia.
Il merito principale di questo risultato pensiamo sia da attribuire in parti eguali agli ottimi sceneggiatori (Fabio Scamoni, Marco Videtta e altri) che ci presentano una serie di protagonisti un po’ borderline, consapevoli dei propri limiti e delle proprie mancanze, ma decisi ad andare sempre fino in fondo, senza arrendersi a nulla; agli ottimi protagonisti che sono riusciti ad aggiungere quel tocco di ironia e di leggerezza, di sogno e di concretezza che ce li fa amare come persone reali, della vita di tutti i giorni; e infine ad una regia che sembra avere appreso il meglio delle fiction americane, riuscendo ad annullare quel gap che ha, fino ad oggi teneva lontano, nel nostro paese, il cinema dalla tv.

Significativo che tra i personaggi principali della serie, presente in tutte le puntate, troviamo anche un omosessuale dichiarato, Lucio Spasimo (Alessandro Tiberi), che vive felicemente col suo compagno e che non ha paura di mostrarsi come gay anche quando non sarebbe obbligato a farlo. E’ l’assistente della protagonista Giorgia Cantini (Angela Baraldi), una detective che conduce un piccolo studio di investigazione privata nella città di Bologna. Il sito ufficiale della serie ce lo descrive in questi termini:
Lucio, l’assistente omosessuale di Giorgia, è un ragazzo più giovane di lei, che la costringe con leggerezza a tenere i piedi per terra, che le fa notare ciò che a volte Giorgia si rifiuta di vedere. Lucio è il suo principio di realtà. Esperto di computer, abile ricercatore. Lo spiccato senso estetico di Lucio ha trasformato l’agenzia, situata in un vecchio palazzo del centro di Bologna, in un luogo accogliente e ordinato, in cui potersi concentrare e ospitare i clienti. Lucio ama l’hi-tech e i colori vivaci. E’ lui che pensa a tenere ordinato l’archivio, è lui che è riuscito a tenere separati gli spazi, è lui che ha scelto persino gli apparecchi telefonici. Giorgia tende continuamente ad incasinare l’ordine e l’estetica delle scrivanie e questo suscita tra i due divertenti battibecchi. La sua dote migliore è la discrezione con cui riesce ad assecondare gli umori altalenanti di Giorgia e talvolta a modificarli in positivo. E’ lui che manda avanti l’ordinaria amministrazione e vive il lavoro con divertimento ed entusiasmo. E’ geloso solo dello speciale legame tra Giorgia e Johnny da cui si sente ingiustamente escluso. Lucio è una persona che non si può non amare : la sua ingenuità e la sua purezza lo portano a cacciarsi in situazioni molte volte incredibilmente comiche. Lucio porta solarità e leggerezza al mondo noir di Giorgia.

Oltre a questo personaggio gay e al suo compagno Carlo (Carlo Orlando) troviamo nella serie anche altre figure gay e un episodio, il terzo (L’onore delle armi), che ha per protagonisti un’altra coppia gay, questa volta opposta a quella di Lucio e Carlo, nel senso che si amano ma non trovano il coraggio di uscire allo scoperto, sono prigionieri e vittime dell’ambiente omofobico in cui vivono, l’esercito e le rispettive famiglie.

Il tema dell’omosessualità, in diverse sue sfaccettature, risulta quindi essere tra quelli principali affrontati dalla serie, che evita accuratamente di utilizzare stereotipi o macchiette, si dimostra assolutamente politically correct, senza per questo essere didascalica o superficiale. I personaggi gay sono veri, problematici o sereni, spiritosi o drammatici, come può capitare a ciascuno di essere. Il protagonista Lucio risulta alla fine tra i più simpatici della serie, nonostante anche lui venga messo alla prova e rischi di cadere in qualche tentazione, cosa che ce lo rende ancora più umano e amabile. Su questo fronte la serie appare quindi rivoluzionaria, encomiabile e d’esempio, capace di affrontare senza pregiudizi e senza compiacimenti la realtà gay dei nostri giorni.

Passiamo ora in rassegna i primi cinque episodi della serie riportandone i momenti più significativi collegati, in vari modi, all’omosessualità.

1° episodio: Fattore umano
Sceneggiatura di Fabio Scamoni e Marco Videtta

Il personaggio di Lucio viene presentato dalla voce fuori campo della protagonista Giorgia che dice: "Lucio è il mio assitente e pensa che Lou Reed sia uno di Ravenna che si lava poco. Quando mi investe con tutto quello che c’è da fare penso che avrei dovuto fare la rockstar". Le prime parole che gli rivolgerà sono: "… Sei inquietante Lucio. Hai tutte le caratteristiche del serial killer"

Vediamo poi il fidanzato di Lucio, Carlo (Carlo Orlando), arrivare a casa dal lavoro in ritardo che gli dà un veloce bacetto sulla guancia e un regalo "per farmi perdonare" che consiste in un cd di tangos, al che Lucio se lo tira vicino e gli dà un bel bacio sulla bocca. La conversazione prosegue parlando di lavoro "il lavoro scarseggia e sono tre mesi che non mi paga" e termina con l’annuncio che "Oggi ho preso l’iniziativa. Un caso tutto mio. Riscossione credito" Al che il compagno gli dice "Ma sei scemo"" e lui "Perchè? Vai lì, butti qualche minaccia" e l’altro "Promettimi che non ci vai solo". Un intenso e dolce scambio di sguardi e Lucio chiude con un bel "Promesso". Prima di uscire di casa Lucio chiede a Carlo se ha preso il latte. Amabile quadretto di vita famigliare. In una scena seguente Georgia entra in ufficio e vede Lucio, seduto alla scrivania, che ascolta musica di tango e gli chiede "Cos’è questa porcheria?". Lucio risponde "Niente. Io e Carlo pensavamo di prendere lezioni di tango". Al che Georgia: "Non vi bastava essere froci" addolcita poi dal complimento per il lavoro svolto "Sai che fai schifo Lucio, tanto sei preciso!"

Il primo contatto di Lucio con Johnny Riva (Bebo Storti), ex pornostar e grande amico della detective, avviene nel suo locale, un night, alla presenza di Giorgia. Lucio è appena stato pestato nel corso della sua indagine personale e replica alle insinuazioni di Johnny con "Cosè, non sono abbastanza macho?"
Johnny: "Bè, uno che si fa comandare a bacchetta da una donna, voglio dire"
Lucio: "Primo non mi faccio comndare da nessuno. E’ stata una mia idea. Poi non prendo lezioni da uno che ha l’uccello più famoso della faccia [Johnny è un ex pornoattore]"
Johnny: "Senti fior di fragola, scopa un po’ di più. Madonna come sei acida!"
"Ma che fa ci prova" dice Lucio gurdando Georgia
"Piuttosto vado con una lince impagliata" replica Johnny

In un’altra scena dell’episodio lo si sente dire al telefono "…Vuoi rifiutare un piccolo favore al tuo primo amore? Grazie tesoro … Dai non fare la checca, non ti becca nessuno…" dal che comprendiamo che ha avuto altre storie prima di Carlo.

In una scena seguente si vede Lucio a casa con Carlo che riceve una telefonata di lavoro da Giorgia. Dopo la telefonata Carlo, con tono da geloso, dice a Lucio "Magari andiamo a vivere tutti insieme. Facciamo un bel terzetto", ricevendo solo un lieve sbuffo a mo’ di scusa

   

2° episodio: La ragazza dei rospi
sceneggiatura: Grazia Versani, Fabio Scamoni e Marco Videtta

Lucio compare dopo alcune scene, seduto in ufficio, con Giorgia che mette sulla sua scrivania diversi oggetti e lui che gli fa osservare indispettito: "Cos’è, l’abbiamo presa per una discarica? Hai la tua scrivania, svuotale di là le tasche",
Giorgia: "Cazzo Lucio tra un po’ ci troviamo la cera per terra e le pattine"
Lucio: "E ringraziami perchè se non fosse per me qui sarebbe un porcile"
In una scena a metà dell’episodio Giorgia chiede a Lucio di far partecipare Carlo per una messa in scena con un ginecologo. Quando Lucio e Carlo s’incontrano assistiamo al secondo bacio sulla bocca, veloce e di saluto.

Poco dopo un’altra scenetta nel locale di Johnny che dice a Giorgia in presenza di Lucio:
"… mandi fior di fragola a fargli paura".
Lucio: "No, vacci tu, ti slacci i pantaloni"
Johnny: "E’ un’idea, bè cosa fai, ci lasci già?"
Lucio: "Ma perchè ti dispiace? Vado a tango, roba da uomini"
Johnny: " Ma dai!?" e Giorgia che lo rimprovara con un "Ma dai Johnny, però anche te, ehh!"

Poco dopo Lucio, a lezione di danza con Carlo, scopre che Davide (Andrea Maria Filippo Galatà), un ragazzo che stava pedinando per l’indagine in corso, è omosessuale. Poco dopo dirà a Giorgia "sai, il ragazzo di Michela, è più gay di me!".
In seguito Lucio si lascia sedurre da un’impiegata, che condivide con lui la passione per il tango, per ottenere dei documenti. Nell’archivio questa gli salta addosso e lo bacia sulla bocca, ma Lucio riesce staccarsi con la promessa di "fare qualcosa di più simpatico"
Impiegata: "Tipo?"
Lucio: "Mi dai il tuo numero e t’invito a cena"
Segretaria" mhhh, perchè non mi porti a ballare?"
Lucio: "va bene, mercoledì".

A conclusione della vicenda di Michela, il cui problema era solo quello che era incinta, Giorgia chede a Lucio "Ti piacerebbe avere un figlio?" ma Lucio non sa cosa rispondere e Giorgia dice "lascia stare".

Al termine dell’episodio, in una bella scena muta con la colonna sonora di una canzone di Giorgia, vediamo l’impiegata invitata da Lucio alla scuola di tango che assiste perplessa al (terzo) bacio sulla bocca di Lucio e Carlo, comprendendo la situazione e Lucio che le allarga sconsolato le braccia.

 

   

3° episodio: L’onore delle armi
Sceneggiatura: Luca Rossi

E’ l’episodio che affronta il tema dell’omofobia nell’esercito, insieme a quello della corruzione.

Un generale dell’esercito si rivolge all’ufficio di Giorgia per chiedere di indagare sulla figlia Gaia Malingeri (Francesca Cuttica), fermata per problemi di droga. Il generale crede che la figlia sia fidanzata e che stia per sposarsi col soldato Yuri Tesei (Tommaso Ramenghi), appena tornato da una missione in Afganistan. Poco dopo vediamo Giorgia che sta fotografando, non vista, il soldato Yuri che abbraccia e bacia appassionatamente un altro ragazzo, Federico Magliani (Simone Gandolfo), che scopriremo poi essere il suo amante. Quando Giorgia riferisce a Gaia che ha visto il suo ragazzo baciare "sulla bocca, con la lingua" un uomo, pensando di stupirla e di avere scoperto l’origine dei suoi problemi, si sente invece rispondere tranquillamente che "Yuri è gay, volevo dirtelo ma non sapevo se avresti capito… ed è per questo che devo sposarlo … io l’ho sempre saputo che era così, ma i suoi e mio padre si sono messi in testa che … un soldato busone sarebbe un po’ …"
Giorgia: "Quindi i suoi lo sanno che è gay?"
Gaia: "Mio padre no, per carità. Se sapesse che Yuri è … come direbbe lui un … pederasta … I suoi non lo so, forse lo sospettano… E’ per questo che dobbiamo … capisci, suo padre è un Maggiore, i Tesei sono nell’esercito da sei generazioni"
Giorgia: "Quindi un matrimonio copri-vergogna… e Yuri è convinto?"
Gaia: "Yuri è come me, fa quello che vogliono gli altri… e poi l’esercito gli piace, sparare, la guerra, l’Iraq, l’Afganistan, posti dove è facile morire"
Giorgia: "E tu sei d’accordo?"
Gaia: "Mio padre lo vuole … "
Giorgia: "Gaia, ma tu credi di meritare tutto questo?"
Gaia:"E io che centro?"
Giorgia: "Se non ci parli tu con Yuri l’ho faccio io"
Gaia: "Parlerò con Yuri, sì"

In una scena successiva vediamo riuniti tutti i componenti della vicenda che partecipano ad una festa in onore dei soldati tornati dalla missione. Comprendiamo anche che tra Yuri e il suo compagno Federico ci sono delle divergenze. Durante la festa il Capitano annuncia la promozione del soldato Yuri … abbiamo qui un colpo di scena che non possiamo raccontarvi per non rovinarvi il piacere del film.

Il succo di tutta la storia, che comprende anche il traffico illegale di armi praticato da un ufficiale dell’esercito, è un miscuglio di ricatti sull’identità ("allora il generale sarà felice di essere informato dell’amicizia del suo futuro genero con il caporale Magliani e di dove vi piace infilare il pistolino"), l’incapacità di accettarsi, paura di venire scoperti dai famigliari ("non poteva accettare che sua madre lo sapesse"), ecc. Situazioni ancora purtroppo molto comuni in certi ambienti e settori della nostra società.

Questo episodio ci regala anche una scena di intimità famigliare tra Lucio e Carlo, sdraiati sul divano, uno sull’altro (ma completamente vestiti), mentre discutono dell’indagine in corso con acuti riferimenti sociologici che vogliono spiegare perchè una persona possa decidere di mettere in gioco la propria vita.

 

4° episodio: La ballata di Johnny Riva
Sceneggiatura: Walter Lupo

In questo episodio viene arrestato Johnny Riva, l’amico di Giorgia, per tentato stupro. Lucio commenta così la notizia: "Conosco Johnny da tre anni, senza la sua benedizione Giorgia non mi avrebbe assunto… non lo so, non lo vedo… filo pesante con i gay sì… ma le mani su una ragazza…". Dopo un colloquio in carcere tra Lucio e Johnny, dove quest’ultimo ribadisce la sua innocenza, Johnny saluta Lucio dicendogli "Non ho mai pensato che eri uno senza palle", come dire che i suoi ripetuti precedenti insulti alla sua gayezza erano in realtà solo un modo per dimostrargli che lo accettava così com’era.
Anche in questo episodio sentiamo Lucio ripetere ad una cliente la sua frase ricorrente (ironicamente contraddetta poi dai fatti) "io in fatto di donne ne capisco poco, ma di uomini…" che indirettamente sottolinea la sua tranquillità a manifestarsi pubblicamente e con chiunque come gay. In questo caso, dopo un suo intervento poco felice nel proseguimento dell’indagine, dovrà sentirsi replicare che di "donne ne capisce poco e di uomini… ancora meno". Al che Lucio, con la testa bassa, dovrà ammettere "… effettivamente anche di uomini". La cliente, accendendosi una sigaretta, continua con "Lei è gay , vero?… tranquillo, nessun pregiudizio. Conosco il tipo, anche mio fratello…"
In questo caso abbiamo una divagazione dal tema, una perifrasi non necessaria alla trama, ma encomiabile come scelta di sceneggiatura perchè, ancora una volta, persegue l’obiettivo di non farci dimenticare che il protagonista è gay e, nello stesso tempo, un bravo investigatore.

Ormai possiamo dire che Lucio è diventato sempre più importante e presente nell’economia della fiction, specialmente in questo episodio che lo vede impegnato in prima fila nello svolgimento delle indagini, con la responsabilità di esserne la coscienza libera e oggettiva, dal momento che Giorgia si sente come chiamata in causa e tradita dal suo grande amico Johnny.

Carinissima la scenetta di Lucio e Giorgia che sta mettendo a soqquadro l’archivio, con Lucio che alla fine esclama irritato: "E qua… chi rimette tutto a posto? … la colf… che sono io!"

L’episodio finisce con Johnny e Lucio che preparano i tortellini e ballano insieme sulla colonna sonora di Giorgia che canta e "A Perfect Day" di Lou Reed

 

 

5° episodio: Sotto ricatto
Sceneggiatura: Giulia Merenda

L’episodio inizia come un proseguimento del precedente con Lucio e Johnny in cucina intenti a preparare un menù in compagnia di Giorgia.
Lucio che dice a Johnny "Calma, vai troppo di fretta, sembri una checca isterica".
Johnny: "Sei tu che non sei abituato, perchè la cucina è una cosa maschia e quindi tu, evidentemente…"
Giorgia, ridendo: "Ragazzi, siete il massimo. E’ da anni che sogno questo momento, voi due insieme, nel tempio dei turtlein"
Johnny: "Senti, perfavore, che non si sappia in giro. Io ci’ho una reputazione da difendere"
Lucio: "Certo, e su questo punto mi trovo a dare ragione a nonno Johnny. Io con un avanzo di galera simile neanche un cappelletto in brodo voglio avere in comune"
Johnny, infuriato: "Cappelletto! l’ha chiamato cappelletto… tortellino!… m’ha chiamato nonno .. l’hai sentito…"
Lucio: "meglio vecchia massaia…"
Al che Johnny alza minaccioso il mattarello mentro Giorgia si sta sbellicando dalle risate.

In questo episodio l’integrità morale di Lucio viene messa a dura prova da una sbandata che prende per un giovane e carinissimo impiegato ad un call center, Angelo Battaglia (Jacopo Bonvicini), che lo sta aiutando nell’investigazione. Il tema di questo episodio è centrato sullo sfruttamento, sulle ambiguità e lo sporco che si nascondono dietro un call center.
Già dal primo incontro tra Lucio e Angelo, anche Giorgia può notare uno scambio di sguardi intenso e prolungato, con sorrisetto, tra i due ragazzi.
Quando Lucio si fa assumere dal call center (erotico), con lo scopo di scoprire qualcosa dall’interno, si presenta col nome di un suo vecchio amico gay e il padrone gli sottolinea: "… tuo padre lo sa che abiti con un estetista… maschio… [rivolto al collaboratore] mettilo al 662… se no l’Arcigay mi rompe il cazzo".

In una scena seguente vediamo Angelo a casa di Lucio con quest’ultimo che gli chiede se ha mai ballato il tango.
Angelo: "No"
Lucio: "Ti faccio provare, non preoccuparti"
E dopo aver fatto partire un cd di tango inizia a dargli istruzioni pratiche di danza.
Lucio: "Iniziamo con un abbraccio, vieni, io sono l’uomo, conduco io. Ok, tienimi qua. Lasciati andare. Rilassati e senti la musica… Adesso tu mi segui …"
E iniziano a ballare, stretti, viso a viso, con sguardi intensi e compiaciuti. Poco dopo entra Carlo e vediamo Lucio staccarsi imbarazzato da Angelo che gli dice: "Carlo… Angelo … Gli stavo spiegando…"
Carlo:"…come si balla il tango"
Angelo:"… Ci vediamo domani…"
Carlo: "No, no, stai … io vado a farmi una doccia."
Angelo rivolto a Lucio dopo che Carlo è uscito di scena: "Mi dispiace"
Lucio: "E che centri tu… sono io il fesso".
Angelo gli tocca un braccio a mo’ di saluto ed esce.

Poco dopo vediamo Lucio in casa che sta ascoltando in diretta una conversazione dal cellulare del padrone del call center, che ha precedentemente duplicato con l’aiuto di Angelo. Carlo non sopporta la cosa e prova a disturbarlo alzando il volume della radio, poi dice incazzato "Io vado al cinema… buon ascolto".
Quando Lucio vede Giorgia le dice, tra l’altro, "Carlo m’ha pure fatto il pezzo…"
Giorgia: "Nooo, mi crolla la copia mito"
Lucio: "Ah.., anche i gay litigano…"

Ma alla fine della puntata ritroveremo Lucio e il suo compagno Carlo che ballano insieme sorridendosi riappacificati; e Angelo che cammina abbracciato alla sua amica del call center (ma non si baciano).

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